La Divisione Filatelia di Poste Italiane ha reso nota l'immagine definitiva dell'annullo speciale che sarà utilizzato il prossimo 10 novembre a Napoli in occasione del dispaccio straordinario per il Principato di Monaco.
Due le correzioni apportate rispetto al bozzetto originario: una riguarda la legenda e, l'altra, ben più importante, va ad incidere sull'ufficio di appoggio del servizio postale temporaneo.
Nella legenda, dicevamo, è stato sostituito il termine "anniversario" con un più generico "commemorazione". Il cambiamento si è reso necessario poiché la parola anniversario è generalmente usata per ricorrenze che cadono lo stesso giorno in cui è utilizzato il bollo speciale. Nel caso in questione, invece, vi è un evidente sfasamento di data tra il 25 ottobre, anniversario del disastro ferroviario di San Pietro a Maida, e l'11 novembre, giorno di partenza del dispaccio straordinario.
Ben più significativa, invece, la seconda correzione, che ha riguardato l'ufficio postale d'appoggio del servizio temporaneo: non più Napoli 83, bensì Napoli Fuorigrotta.
In Poste si sono resi finalmente conto che nel capoluogo partenopeo non esiste solo l'ufficio di Napoli 83, bensì ci sono almeno altri 4 o 5 uffici principali che possono tranquillamente fungere da struttura di appoggio per i servizi temporanei (Colli Aminei, Fuorigrotta, Secondigliano, Vomero, ecc.).
Ricordiamo che funge da ufficio di appoggio quell'ufficio postale che, nell'ambito dello stesso comune, sia più vicino al luogo dove si intende attivare il servizio temporaneo. Per prassi ultradecennale non possono fungere da ufficio di appoggio le succursali, limitando il campo unicamente a quelli che un tempo erano classificati uffici principali, e che dunque avevano una denominazione autonoma.
Quello di Napoli, poi, è un caso particolare poiché, a differenza della stragrande maggioranza dei capoluoghi provinciali, qui lo sportello filatelico non è presso l'ufficio "Centro" (che svolge unicamente attività di bancoposta), bensì presso una succursale.
Ma facciamo un po' di storia. Sino alla fine degli anni Novanta nei capoluoghi di provincia e nelle città più importanti esistevano uffici separati per i vari servizi espletati dall'amministrazione postale. A Napoli, dunque, nello stesso edificio di piazza Matteotti convivevano tre uffici distinti: Napoli V.R. (vaglia e risparmi), Napoli C.P. (corrispondenze e pacchi) e Napoli Telegrafo.
Un bel giorno Poste, facendosi un po' di conti in tasca, capì che nell'era dell'informatica non aveva più senso mantenere in piedi più strutture autonome, ognuna con propri dirigenti e funzionari, quando era possibile accentrarne tutte le funzioni in una unica. Ecco, dunque, che i vari uffici vengono dovunque accentrati, mantenendo in piedi generalmente il solo ufficio V.R., ribattezzato quasi sempre "Centro", e sopprimendo gli altri.
A Napoli, invece, inspiegabilmente viene adottato un altro criterio, peraltro alquanto enigmatico. Il vecchio ufficio V.R. viene sì ribattezzato "Centro", ma continua ad espletare unicamente servizi bancoposta. Gli uffici C.P. e Telegrafo, invece, vengono soppressi e riaggregati in uno nuovo, denominato appunto Napoli 83. Di fatto si tratta di una succursale! Un po' di logica avrebbe voluto che fosse quest'ultimo ufficio ad essere chiamato "Centro", mantenendo per il V.R. la vecchia denominazione. Ma purtroppo così non è stato, e l'unico sportello filatelico della città si trova oggi ad operare in un ufficio succursale. Viene da chiedersi se qualcuno in Poste si sia posto il problema!
Da qualche anno a questa parte, dunque, tutti i servizi temporanei attivati nella città riportano come ufficio d'appoggio una succursale, cosa peraltro non prevista dalla prassi ormai consolidata che disciplina la materia annulli speciali. Ciò, probabilmente, perché qualcuno in Poste è erroneamente convinto che come ufficio d'appoggio debba figurarne uno dotato di sportello filatelico, ma non è assolutamente così. Nulla vieterebbe di appoggiarsi anche all'ufficio di Napoli Centro e di comandare il personale e il fido di carte valori da Napoli 83.
Tornando al dispaccio straordinario, finalmente ci si è resi conto che a Napoli esistono altri uffici principali, e che, a conti fatti, un servizio postale temporaneo attivato presso il Palapartenope di Fuorigrotta poco o nulla avrebbe avuto a che fare con l'ufficio di Napoli 83, in pieno centro cittadino. L'ufficio di Napoli Fuorigrotta, peraltro, dista appena un paio di chilometri, contro gli otto necessari per raggiungere il Palazzo delle Poste di Piazza Matteotti.
Finalmente è stata sanata una situazione di incertezza che durava da diversi anni. Lo stesso annullo utilizzato presso il Palapartenope per la manifestazione filatelica dello scorso anno, difatti, ha riportato l'erronea indicazione "Napoli 83".
Due le correzioni apportate rispetto al bozzetto originario: una riguarda la legenda e, l'altra, ben più importante, va ad incidere sull'ufficio di appoggio del servizio postale temporaneo.
Nella legenda, dicevamo, è stato sostituito il termine "anniversario" con un più generico "commemorazione". Il cambiamento si è reso necessario poiché la parola anniversario è generalmente usata per ricorrenze che cadono lo stesso giorno in cui è utilizzato il bollo speciale. Nel caso in questione, invece, vi è un evidente sfasamento di data tra il 25 ottobre, anniversario del disastro ferroviario di San Pietro a Maida, e l'11 novembre, giorno di partenza del dispaccio straordinario.
Ben più significativa, invece, la seconda correzione, che ha riguardato l'ufficio postale d'appoggio del servizio temporaneo: non più Napoli 83, bensì Napoli Fuorigrotta.
In Poste si sono resi finalmente conto che nel capoluogo partenopeo non esiste solo l'ufficio di Napoli 83, bensì ci sono almeno altri 4 o 5 uffici principali che possono tranquillamente fungere da struttura di appoggio per i servizi temporanei (Colli Aminei, Fuorigrotta, Secondigliano, Vomero, ecc.).
Ricordiamo che funge da ufficio di appoggio quell'ufficio postale che, nell'ambito dello stesso comune, sia più vicino al luogo dove si intende attivare il servizio temporaneo. Per prassi ultradecennale non possono fungere da ufficio di appoggio le succursali, limitando il campo unicamente a quelli che un tempo erano classificati uffici principali, e che dunque avevano una denominazione autonoma.
Quello di Napoli, poi, è un caso particolare poiché, a differenza della stragrande maggioranza dei capoluoghi provinciali, qui lo sportello filatelico non è presso l'ufficio "Centro" (che svolge unicamente attività di bancoposta), bensì presso una succursale.
Ma facciamo un po' di storia. Sino alla fine degli anni Novanta nei capoluoghi di provincia e nelle città più importanti esistevano uffici separati per i vari servizi espletati dall'amministrazione postale. A Napoli, dunque, nello stesso edificio di piazza Matteotti convivevano tre uffici distinti: Napoli V.R. (vaglia e risparmi), Napoli C.P. (corrispondenze e pacchi) e Napoli Telegrafo.
Un bel giorno Poste, facendosi un po' di conti in tasca, capì che nell'era dell'informatica non aveva più senso mantenere in piedi più strutture autonome, ognuna con propri dirigenti e funzionari, quando era possibile accentrarne tutte le funzioni in una unica. Ecco, dunque, che i vari uffici vengono dovunque accentrati, mantenendo in piedi generalmente il solo ufficio V.R., ribattezzato quasi sempre "Centro", e sopprimendo gli altri.
A Napoli, invece, inspiegabilmente viene adottato un altro criterio, peraltro alquanto enigmatico. Il vecchio ufficio V.R. viene sì ribattezzato "Centro", ma continua ad espletare unicamente servizi bancoposta. Gli uffici C.P. e Telegrafo, invece, vengono soppressi e riaggregati in uno nuovo, denominato appunto Napoli 83. Di fatto si tratta di una succursale! Un po' di logica avrebbe voluto che fosse quest'ultimo ufficio ad essere chiamato "Centro", mantenendo per il V.R. la vecchia denominazione. Ma purtroppo così non è stato, e l'unico sportello filatelico della città si trova oggi ad operare in un ufficio succursale. Viene da chiedersi se qualcuno in Poste si sia posto il problema!
Da qualche anno a questa parte, dunque, tutti i servizi temporanei attivati nella città riportano come ufficio d'appoggio una succursale, cosa peraltro non prevista dalla prassi ormai consolidata che disciplina la materia annulli speciali. Ciò, probabilmente, perché qualcuno in Poste è erroneamente convinto che come ufficio d'appoggio debba figurarne uno dotato di sportello filatelico, ma non è assolutamente così. Nulla vieterebbe di appoggiarsi anche all'ufficio di Napoli Centro e di comandare il personale e il fido di carte valori da Napoli 83.
Tornando al dispaccio straordinario, finalmente ci si è resi conto che a Napoli esistono altri uffici principali, e che, a conti fatti, un servizio postale temporaneo attivato presso il Palapartenope di Fuorigrotta poco o nulla avrebbe avuto a che fare con l'ufficio di Napoli 83, in pieno centro cittadino. L'ufficio di Napoli Fuorigrotta, peraltro, dista appena un paio di chilometri, contro gli otto necessari per raggiungere il Palazzo delle Poste di Piazza Matteotti.
Finalmente è stata sanata una situazione di incertezza che durava da diversi anni. Lo stesso annullo utilizzato presso il Palapartenope per la manifestazione filatelica dello scorso anno, difatti, ha riportato l'erronea indicazione "Napoli 83".
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