Sta scatenando già polemiche il "differimento" (o cancellazione?) dell'emissione prevista per oggi del francobollo dedicato a Fiume.
Nel pomeriggio, alle 16:00, l'Unione degli Istriani ha convocato una conferenza stampa presso la sede di Palazzo Tonello a Trieste, cui hanno partecipato numerosi dirigenti di altre associazioni con sede nella città giuliana.
"La vicenda del francobollo di Fiume ritirato da Poste Italiane su disposizione del Governo", ha dichiarato Massimiliano Lacota, presidente dell'Unione, "è la brutta copia della medaglia d'oro al valor militare mai concessa a Zara, città martire, segno questo, di una diabolica continuità di atteggiamenti e di comportamenti che sviliscono la dignità degli italiani d'Istria, Fiume e Dalmazia e soprattutto negano la verità storica, alla faccia della Giornata del Ricordo".
Parole forti e risentite quelle di Lacota che se la prende anche con le Poste Italiane le quali "dopo aver inviato centinaia di inviti in tutta Italia e dopo aver predisposto programmi ed orari, senza alcuna spiegazione logica – si tratta di una sospensione e basta, così i dirigenti dell'Ente – adesso abbiano ritirato il francobollo con annullo postale già predisposto da parecchio tempo".
A quanto pare il dietrofront italiano sul francobollo per Fiume e i malumori dell'Unione degli Istriani deriva dalle proteste giunte numerose sulla dicitura "Fiume - Terra orientale già Italiana": "una connotazione irredentistica e nazionalistica che secondo alcuni giornalisti croati andrebbe troppo "oltre" la semplice intenzione celebrativa della città quarnerina", si legge nel comunicato diffuso dall'Unione nel pomeriggio.
Sempre da fornti dell'Unione, sarebbe venute alcune segnalazioni da Milano e Torino "secondo cui il ritiro sarebbe dovuto ad una "svista" dell'ultimo momento, riferita alla bandiera svettante sul raffigurato Palazzo del Governo e, specificatamente, all'immagine stessa scelta che risalirebbe al periodo di occupazione jugoslava da parte dell'Asse".
Ma qualunque sia la realtà dei fatti, Lacota è chiaro:"Sono comunque tutte motivazioni che non possono, nel modo più assoluto, nemmeno essere prese in considerazione, poiché Fiume è città che era appartenuta all'Italia e basta!"
E ad accentuare il livello di tensione che si sta respirando in queste ore, si è aggiunta pure un'Interrogazione parlamentare avanzata dagli Onorevoli Gasparri e Menia, con la quale si chiede al Ministero delle Comunicazioni e degli Affari Esteri quali siano "i motivi dell'improvviso ritiro del francobollo su Fiume" e "quali azioni si vogliano intraprendere per cancellare quest'umiliante pagina di storia "politico-postale" italiana e garantire l'emissione del francobollo dedicato a Fiume, terra d'Italia".
Nel pomeriggio, alle 16:00, l'Unione degli Istriani ha convocato una conferenza stampa presso la sede di Palazzo Tonello a Trieste, cui hanno partecipato numerosi dirigenti di altre associazioni con sede nella città giuliana.
"La vicenda del francobollo di Fiume ritirato da Poste Italiane su disposizione del Governo", ha dichiarato Massimiliano Lacota, presidente dell'Unione, "è la brutta copia della medaglia d'oro al valor militare mai concessa a Zara, città martire, segno questo, di una diabolica continuità di atteggiamenti e di comportamenti che sviliscono la dignità degli italiani d'Istria, Fiume e Dalmazia e soprattutto negano la verità storica, alla faccia della Giornata del Ricordo".
Parole forti e risentite quelle di Lacota che se la prende anche con le Poste Italiane le quali "dopo aver inviato centinaia di inviti in tutta Italia e dopo aver predisposto programmi ed orari, senza alcuna spiegazione logica – si tratta di una sospensione e basta, così i dirigenti dell'Ente – adesso abbiano ritirato il francobollo con annullo postale già predisposto da parecchio tempo".
A quanto pare il dietrofront italiano sul francobollo per Fiume e i malumori dell'Unione degli Istriani deriva dalle proteste giunte numerose sulla dicitura "Fiume - Terra orientale già Italiana": "una connotazione irredentistica e nazionalistica che secondo alcuni giornalisti croati andrebbe troppo "oltre" la semplice intenzione celebrativa della città quarnerina", si legge nel comunicato diffuso dall'Unione nel pomeriggio.
Sempre da fornti dell'Unione, sarebbe venute alcune segnalazioni da Milano e Torino "secondo cui il ritiro sarebbe dovuto ad una "svista" dell'ultimo momento, riferita alla bandiera svettante sul raffigurato Palazzo del Governo e, specificatamente, all'immagine stessa scelta che risalirebbe al periodo di occupazione jugoslava da parte dell'Asse".
Ma qualunque sia la realtà dei fatti, Lacota è chiaro:"Sono comunque tutte motivazioni che non possono, nel modo più assoluto, nemmeno essere prese in considerazione, poiché Fiume è città che era appartenuta all'Italia e basta!"
E ad accentuare il livello di tensione che si sta respirando in queste ore, si è aggiunta pure un'Interrogazione parlamentare avanzata dagli Onorevoli Gasparri e Menia, con la quale si chiede al Ministero delle Comunicazioni e degli Affari Esteri quali siano "i motivi dell'improvviso ritiro del francobollo su Fiume" e "quali azioni si vogliano intraprendere per cancellare quest'umiliante pagina di storia "politico-postale" italiana e garantire l'emissione del francobollo dedicato a Fiume, terra d'Italia".
I vostri commenti