E' freschissimo di stampa il nuovo volume edito dalla Compagnia dei Librai di Genova sulla storia postale della Repubblica Sociale Italiana, "RSI 1943-1945 Catalogo degli annulli RP Pagato e RR POSTE TS usati come sostituti di affrancatura" scritto da Antonio A. Piga, già autore di un altro studio fondamentale come "R.S.I. Le soprastampe Fascetti", pubblicato nel 1999.
Quello uscito da pochissimi giorni, come si evince dallo stesso titolo, è un vero e proprio catalogo di oltre 270 pagine (prezzo di copertina, 40,00 euro) in cui vengono repertoriati tutti gli annulli "RP Pagato" e "RR Poste TS" utilizzati in periodo RSI come alternativa ai francobolli per l'assolvimento delle tasse di spedizione.
Un nuovo interessante capitolo della storia postale italiana nel quale viene ripercorso il periodo che va dal 29 settembre 1943, data di costituzione della Repubblica Sociale, sino alla sua caduta nell'autunno 1945: le condizioni generali del nuovo stato, la crisi economica e la conseguente scarsità di valori bollati portarono quasi ad istituzionalizzare il pagamento in contanti delle tasse postali, senza cioè l'utilizzo di francobolli.
Al loro posto venivano impressi sulle lettere dei bolli la cui origine era ben differente: il circolare "RR POSTE TS" e l'ovale "RP PAGATO", appunto.
Il primo nasce nel 1911 per identificare le corrispondenze prive di affrancatura imbucate nelle cassette postali: queste venivano regolarmente recapitate ai destinatari ai quali veniva tuttavia richiesto il pagamento della TS ovvero Tassa Semplice corrispondente al valore dell'affrancatura mancante. Il secondo bollo veniva invece utilizzato per i pacchi postali: risale probabilmente al 1881 ed era apposto dagli uffici postali per comprovare un avvenuto pagamento o come sostituto delle marche da bollo.
Origini ben differenti, pertanto, per i due bolli che in periodo RSI vennero rispolverati dai cassetti (soprattutto l'ovale RP Pagato) per essere impiegati come vere e proprie affrancature d'emergenza.
Il volume di Piga si apre naturalmente con l'antefatto storico, ovvero una panoramica degli avvenimenti storici che furono la causa di quest'anomalia postale. Era il 25 luglio 1943: Vittorio Emanuele III ordina l'arresto di Mussolini ed il regime fascista che durava da un ventennio cessa di esistere. Il 3 settembre successivo Badoglio firma a Cassibile l'armistizio con gli anglo-americani, mentre il Re si trasferisce a Brindisi (capitale del piccolo Regno del Sud) e Mussolini, liberato dai tedeschi dalla sua prigione sul Gran Sasso e spalleggiato ancora da Hitler, si rifugia al Nord fondando il 29 settembre 1943 la Repubblica Sociale Italiana, un territorio che comprendeva praticamente tutta l'Italia settentrionale e centrale, compresa parte della Campania.
Un vertiginoso accavallarsi di eventi che ebbe ripercussioni negative anche sui servizi postali a cominciare dalla necessità di cancellare in ogni modo i riferimenti al vecchio Regno sabaudo: nascono così i "fascetti" della RSI, piccoli fasci ed altri segni, tipografici o manuali, apposti sui francobolli per nascondere l'effigie del Re o il contrassegno monarchico.
Nonostante il riutilizzo delle giacenze opportunamente soprastampate e l'uso improprio di altri valori bollati (come segnatasse, valori per pacchi-postali, ecc.) i francobolli non erano sufficienti a coprire il fabbisogno della popolazione.
In questa situazione di emergenza e di necessità alcune Direzioni Provinciali decisero di autorizzare la riscossione in contanti delle tasse postali, purchè tutte le corrispondenze recassero dei contrassegni ufficiali attestanti agli uffici postali di arrivo che le tasse erano già state pagate dai mittenti oppure dovevano essere riscosse in contanti presso i destinatari.
Si innesca pertanto un processo fatto di circolari a livello provinciale e nazionale - tutte peraltro pubblicate nel volume, insieme alle immagini di decine di lettere affrancate in questo modo (peccato che la qualità delle stesse non sia eccezionale, colpa della scansione digitale non perfetta) - che, pure per evitare la sottrazione truffaldina di denaro da parte degli impiegati postali, regolamentano in modo preciso quest'emergenza postale.
Sicchè si stabilisce che il timbro "RP Pagato" doveva essere apposto su tutte le corrispondenze presentate agli uffici postali da parte di utenti titolari di Conti di Credito e il circolare "RR Poste TS" doveva indicare all'ufficio di arrivo di riscuotere la "tassa semplice" d'affrancatura in contanti presso il destinatario.
Un uso diverso da quanto stabilito lo ebbe tuttavia il primo bollo: fu infatti impiegato in partenza anche su corrispondenze di utenti senza conti di crediti e dai privati, i quali pertanto pagavano le tasse postali in contanti alla partenza. Il bollo "RP Pagato" assunse pertanto il significato di attestare che per la missiva la tassa era stata assolta in contanti.
Un sistema sostitutivo della materiale affrancatura con francobolli che andò avanti sino alla cessazione della Repubblica Sociale nel 1945.
Anche se, rileva Piga nel suo studio, "si può affermare che questa forma anomala d'affrancatura non fu usata in modo omogeneo nel territorio controllato dalla RSI". Le regioni che più di tutte la usarono furono quelle del Nord: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia, Liguria, Trentino e Toscana in modo decrescente. Al centro-sud l'impiego di questa modalità ebbe scarsissimo uso mentre, sottolinea l'autore, "per quanto riguarda la Campania, che formalmente faceva parte della RIS non ho notizia di questo uso".
Il volume, che è solo il primo di una serie di tre, tratta dei bolli e dei loro utilizzi in Lombardia ed Emilia (gli altri due, dedicati a Piemonte-Liguria e Veneto-Altre Regioni, saranno pubblicati molto presto).
Per ciascuna delle provincie delle due regioni studiate vengono indicati innanzi tutto gli uffici postali presso i quali l'autore non ha notizia di questo sistema d'affrancatura in emergenza e successivamente, attraverso una grafica tabellare, gli uffici che invece l'adottarono presentando le immagini dei bolli, diversi dati tecnici - come il Numero Frazionario, il numero di abitanti e la data di occupazione da parte degli alleati - e le date di primo ed ultimo utilizzo degli annulli "RP Pagato" e "RR Poste TS" affiancate da un indice di Rarità.
Per poter assegnare un "valore", l'autore è partito dalla suddivisione in quattro macro categorie di tutti questi segni postali (si inizia con i Precursori Manoscritti e i timbri "RR Poste TS" e "RP Pagato" per giungere ai Timbri Scalpellati - quelli nei quali sono stati eliminati i riferimenti alla monarchia - e ai Timbri di Emergenza - quelli, cioè, realizzati in proprio dagli uffici postali , dalle forme variegate) suddividendoli ulteriormente in otto categorie tenuto conto delle varietà e degli usi in emergenza (intendendo per emergenza l'uso di segni manoscritti o timbri d'emergenza come specificato più sopra).
Per ciascun ufficio postale, pertanto, e per ciascuna di queste categorie viene fornito l'indice di rarità sotto forma di lettere: si parte dalla C (Comune=valore stimato di 10 euro), per passare alla B (Buono=25 euro), alla BB (Ottimo=valore 50 euro) fino ad R, RR e RRR (Raro, Molto Raro e Rarissimo, con valori tra i 150 e i 350 euro). In base, poi, agli usi specifici di questi annulli, alla presenza o meno di francobolli o di corrispondenze pregiate (raccomandate, ecc.) vengono forniti dei "plusvalori" sia attraverso gli stessi indici di rarità sia sotto forma di percentuale.
Il volume di Antonio Piga, che si apre con l'invito a tutti i lettori a segnalare via email (piga32@alice.it) eventuali nuovi uffici non citati o rettifiche ai contenuti (appunto perchè la materia è in continuo divenire) e si chiude con una fondamentale Bibliografia, è un ottimo strumento di consultazione per gli specialisti di Repubblica Sociale, un utile complemento dell'altro volume dello stesso autore edito sempre dall'editore genovese, come pure un fondamentale capitolo di storia postale italiana di interesse generale.
Antonio A. Piga
RSI 1943-1945. Catalogo degli annulli RP Pagato e RR Poste TS usati come sostituti di affrancatura
Volume I - Lombardia, Emilia
Editore: La Compagnia dei Librai (Tel. 011.8690524)
Genova, Settembre 2008
Prezzo: 40,00€
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