Chi si occupa di filatelia in senso lato sa benissimo che di essa fanno parte discipline collezionistiche che non hanno come oggetto di studio (e raccolta) il semplice francobollo. L'annullo, ad esempio, è l'elemento caratteristico di ogni corrispondenza che abbia viaggiato attraverso un normale canale postale, costituendo sia una forma di "invalidazione" del francobollo sul quale viene apposto, sia un modo per indicare la provenienza dell'invio (ma anche la località di arrivo!).
Chi studia storia postale ha certamente molta dimestichezza, quindi, con quella branca della filatelia, la marcofilia, che si occupa di annulli postali, i quali, nel corso del tempo ed in quantità via via maggiore, hanno acquisito anche un ruolo commemorativo e celebrativo di ogni sorta di evento, spesso un modo complementare per sottolineare un'occasione o un personaggio che non ha avuto la fortuna di finire su francobollo.
Quest'ultimo tipo di annulli, detti "speciali" in quanto utilizzati da uffici postali temporanei attivati durante le più diverse occasioni - in contrapposizione a quelli "normali" utilizzati ogni giorno in tutti gli uffici postali e su ogni tipo di corrispondenze - hanno una storia lunga ed interessante oltre ad un congruo numero di appassionati collezionisti che in Italia si sono riuniti nell'Associazione Nazionale Collezionisti di Annullamenti Italiani.
Attualmente la produzione di "annulli speciali" da parte di Poste Italiane è molto vasta - quasi inflazionata - raggiungendo addirittura le 2000 unità all'anno, ma verso la fine dell'800, quando l'amministrazione postale pensò di realizzare "bolli di natura postale approntati ed utilizzati appositamente per particolari eventi quali fiere, gare sportive, congressi, ecc." la produzione non ha mai superato le poche decine all'anno.
Anzi, è certo che in 75 anni, durante tutto il periodo del Regno d'Italia che va dal 1871 fino a tutti gli anni '40 del 1900, l'intera produzione di annulli speciali non ha raggiunto le 1000 unità.
Precisamente sono 987 gli annulli speciali utilizzati da uffici postali temporanei attivati in occasione di 639 diverse manifestazioni, che Paolo Guglielminetti e Maurizio Tecardi hanno identificato e repertoriato, in collaborazione con Italo Robetti e Gianfranco Mazzucco, tutti specialisti del settore e soci dell'ANCAI, nel nuovissimo Catalogo degli Annulli Speciali Italiani 1871-1946, un pregiato volume di 324 pagine edito da Poste Italiane che va ad ampliare (e pure a correggere) i precedenti elenchi stilati dal Bernardelli e dal Bocus. Inoltre, la traduzione in inglese di vaste porzioni di testo, consente al libro di scavalcare i consueti confini nazionali.
L'opera, che offre per ciascun annullo una nitida riproduzione (sono pochissimi quelli per i quali non si è ancora trovata alcuna immagine) associata ad interessanti note postali e storiche relative all'evento entro cui venne impiegato, mette a disposizione - soprattutto dei collezionisti tematici che trovano in coda anche un comodissimo indice tematico - dati di carattere tecnico-marcofilo (diametro, colore dell'inchiostro, date d'uso, ecc.), immagini a colori di documenti postali d'epoca, nonchè una valutazione basata su una scala di rarità che tiene conto soltanto del numero di pezzi conosciuti e non del tipo di affrancatura o di documento sul quale è apposto. Non, quindi, una quotazione economica, ma sei gradi di rarità, da "molto comune" a "raro", quest'ultimo suddiviso in tre ulteriori gradi R, RR e RRR a seconda della difficoltà di reperibilità sul mercato (rispettivamente 21-50 pezzi, 6-20 pezzi e 0-5 pezzi).
Sono circa il 10% di quelli repertoriati (e cioè ben 64 su 987) gli annulli speciali che hanno ricevuto una "tripla-R", oggetti la cui quantità sta nelle dita di una mano.
Nella trattazione, evidenziano i due autori, sono stati accuramente isolati in capitoli a parte, tutti quegli annulli che, pur di natura postale, in realtà sono timbri di franchigia, timbri meccanici utilizzati da uffici distaccati presso manifestazioni o, ancora, timbri di normali uffici o agenzie postali, come nel caso di quelli utilizzati a Bari tra il 1933 e il 1941 presso la Ricevitoria attivata stabilmente nell'impianto fieristico pugliese.
Ad essere stati del tutto esclusi dal catalogo sono invece quegli annulli, che seppur speciali in quanto legati all'attivazione di uffici postali temporanei, hanno visto la luce durante eventi straordinari o imprevisti come catastrofi naturali o conflitti.
Un lavoro meticoloso di ricerca quello condotto da Guglielminetti e Tecardi che, sottolinea Italo Robetti, presidente ANCAI, nell'introduzione al volume, da una parte è stato condotto "in un'atmosfera veramente collaborativa e amichevole" (di grande beneficio per opere specialistiche che vogliano dirsi minimamente "complete", anche se non definitive) dall'altra consente ad un pubblico ben più vasto dei soli filatelisti, di ripercorrere "anche se soltanto su un versante particolare ma alquanto significativo, la storia del Regno d'Italia attraverso le sue Esposizioni, i suoi Congressi, le Sue Fiere...".
Catalogo degli Annulli Speciali Italiani 187-1946
di Paolo Guglielminetti e Maurizio Tecardi
Editore: Poste Italiane Spa (Marzo 2009)
Prezzo: 16,00 euro
Acquistabile online sul sito di Poste Italiane.
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