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Sabato, 23 Novembre 2024
 
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Casa Ricordi e Volare: due storie italiane per Cronaca Filatelica

Si apre con le immagini di Domenico Modugno, alias Mister Volare, e della prima sede dello stabilimento Ricordi a Milano, nei pressi della Scala, il numero di marzo di Cronaca Filatelica. Lo spunto arriva dalle recenti emissioni italiane e permette di ripercorrere anche in termini filatelici e postali i 200 anni dalla fondazione della Casa editrice musicale milanese e il cinquantenario della canzone di Modugno, divenuta nel tempo un "quasi" inno-nazionale. Nelle oltre 90 pagine di questo numero anche interessanti articoli sulla situazione postale (passata e presente) della Somalia, le relazioni tra poste e Croce Rossa a fini promozionali, la Valigia delle Indie, le consuete rubriche e decine di notizie di attualità.

Casa Ricordi e Volare: due storie italiane per Cronaca Filatelica

Copertina di grande attualità filatelica quella di Cronaca Filatelica in edicola a Marzo, interamente dedicata alle ultime due emissioni italiane che celebrano i 50 anni della canzone "Nel blu dipinto di blu" di Domenico Modugno e il bicentenario della Casa Ricordi.

Le due tematiche vengono trattate, con ampi riferimenti storici e filatelici, da Danilo Bogoni in una serie di articoli. Si comincia con "Casa Ricordi: 200 anni di sublime musica", ovvero nascita ed evoluzione dell'editrice musicale più importante d'Italia. Fondata da Giovanni Ricordi nel 1808, anno in cui a Vienna il grande Beethoven componeva la Pastorale, l'azienda deve le sue fortune proprio alla contemporanea nascita in Europa del melodramma. Ricordi, infatti, legò indissolubilmente la sua impresa ai successi di personaggi del calibro di Rossini, Donizetti, Bellini, Puccini e Verdi. Da allora Casa Ricordi è cresciuta, trasformandosi per assecondare il mercato, fino allo scorso anno quando è stata acquisita dal gruppo multinazionale Universal.

Un ruolo importante nella crescita dell'azienda milanese lo giocarono quindi i grandi compositori, quei "Fantastici cinque che fecero le fortune della Ricordi" e di cui Bogoni presenta, insieme alla biografia e a gustosi aneddoti, le apparizionin sui numerosi francobolli emessi dai paesi dell'area italiana. Ma a Casa Ricordi è legato anche il collezionismo di "rosse": tra le tante macchine affrancatrici meccaniche adoperate dall'azienda la prima nel 1931 è stata una Francotyp con una "estremamente sobria presenza pubblicitaria, condensata nel tassello "G.Ricordi & C. Milano". Completano le vicende filateliche e postali della Ricordi due articoli a firma rispettivamente di Franco Filanci ("Quanti Ricordi in quelle cartoline illustrate", quelle cioè realizzate a scopo promozionale tra '800 e '900) e Carlo Sopracordevole ("La bollatura preventiva in Italia tra il 1894 e il 1895", ovvero l'uso nel 1894 da parte della Ricordi di tale servizio).

Con il francobollo dedicato alla famosa canzone "Nel blu dipinto di blu" si fa, invece, un salto indietro di "soli" cinquant'anni: a quell'edizione di Sanremo del 1958 in cui trionfò il motivetto di Domenico Modugno, così innovativo per quei tempi. "Volare: da cinquant'anni inno nazionale", giustamente titola Bogoni, a ricordare come quella canzone fu sulla bocca e nei cuori di tutti gli italiani sin dal principio. Una canzone nata in realtà in modo piuttosto bizzarro, come racconta il suo storico autore Franco Migliacci, intervistato da CF: "Era una giornata di appuntamenti mancati, sia con Modugno che con una specie di fidanzatina che avevo, per cui disperato, con quelle poche lire che avevo in tasca mi son comprato del Chianti". Quel vinello e due immagini di dipinti di Chagall appese al muro, in cui erano raffigurati un uomo che volava ed un altro con la faccia mezza dipinta di blu, furono liberatori e propizi. Modugno trovò quel testo entusiasmante e fu per lui sinonimo di successo.

Ancora un'altra recente emissione, quella italiana per il 100° Anniversario della fondazione del Corpo delle Infermiere volontarie della Croce Rossa, fa da sfondo a "Posta e beneficienza, antica liason", l'articolo di Domenico Sabbioni che ripercorre i forti legami da sempre esistenti tra Croce Rossa e Poste. Risale infatti al biennio 1915-16 la primissima emissione filatelica italiana con sovrapprezzo di 5c a beneficio della CRI. "Ma i proventi maggiori", ricorda Sabbioni, "l'Associazione di volontariato riuscì ad ottenerli, per una speciale concessione, dai messaggi pubblicitari inseriti in cartoline e biglietti postali o anche libretti... e perfino dalla carta da macero". I quattro francobolli Pro Croce Rossa (di cui uno sovrastampato nel dicembre 1915) sono lo spunto non solo per un interessante excursus storico-postale, ma anche per ripercorre uno dei periodi dimenticati della prima metà del '900, la luogotenza di Tommaso di Savoia durante la prima Guerra Mondiale che precedette di circa trent'anni quella di Umberto di Savoia, iniziata nel 1944.

"Rinvii e cancellazioni: siamo alle solite!" è lo sbuffante titolo della tradizionale finestra di CF sulle emissioni dell'Area Italiana: "così come già accaduto per il francobollo dedicato a Fiume, anche il Liceo Combi di Capodistria, programmato per il 9 febbraio, ha subito un rinvio politico". E non solo. A quanto pare c'è un altro "papocchio" attribuibile al Ministero delle Comunicazioni: quello cioè per l'emissione inizialmente dedicata a padre Gemelli e sostituita all'ultimo minuto con una più "politically correct" per don Primo Mazzolari nel cinquantenario della morte. Secondo CF, sarebbe addirittura intervenuto il Quirinale, dato che la biografia di Agostino Gemelli è tempestata di episodi antisemiti, come la firma nel 1938 del "manifesto degli scienziati razzisti". Più tranquillo il programma filatelico del Vaticano nonostante, come conferma il direttore dell'UFN Francini, l'emissione congiunta con le poste azzurre per la visita del Papa alla sede ONU di New York è letteralmente saltata "per motivi tecnici".
Infine, nessuna novità sulla riproposizione dell'emissione per i diciottenni nel corso del 2008. Oppure, al contrario, è da considerarsi una vera novità il fatto che tale emissione sia misteriosamente sparita dal programma filatelico di Poste Italiane.

Meno complicata la vita filatelica della Somalia, o di quel che resta dello sfortunato paese del Corno d'Africa completamente distrutto dopo decenni di guerra civile. "E' dal 2004, da quando cioè a Mogadiscio manca un governo effettivo, che la Somalia non emette propri francobolli", scrive Gabriele Fabris. Ma il titolo "Somalia: finito il black-out postale?" lascia intendere che qualcosa si stia muovendo nel martoriato paese. A dare qualche conferma è proprio l'attuale direttore generale delle Poste somale, Ahmed Aden, che assicura: "al presente stiamo lavorando per ricostruire la sede della Posta centrale di Mogaadiscio". Notizie di prima mano le fornisce anche Emidio Vangelli, uno degli storici bozzettisti del Poligrafico dello Stato, che insieme al figlio Davide, ha disegnato per la Somalia centinaia di francobolli: "stanno sistemando gli impianti elettrici e stanno mettendo a posto i ministeri così da consentire al Governo di rientrare a Mogadiscio". Strada ancora lunga per nuovi francobolli somali, quindi, ma può essere interessante ripercorrere la storia filatelica del paese africano da quando era colonia italiana, fino al 1991-2003. Nel 1991, infatti, l'allora governo provvisorio somalo affidò proprio a Emidio Vangelli l'incarico di realizzare una nuova emissione. Vangelli, allora, ha creato una "sorta di triangolazione attribuendo a sè stesso il ruolo di garante e supervisore, al figlio Davide il compito di predisporre i disegni dei nuovi francobolli e a Daniele Della Casa, l'operatore commerciale di Modena [...] il ruolo di esclusivista delle singole emissioni".

Mario Chesne Dauphinè scrive di storia postale italiana nel suo "La Valigia delle Indie passò anche da Brindisi", un articolo farcito di riproduzioni di documenti viaggiati attraverso quella che nell '800 era la via più veloce (per mare, terra e ferrovia) per comunicare con l'Oriente. In particolare si sofferma sul tratto ferroviario italiano, da Torino a Susa inaugurato nel 1854 che aprì la strada verso Brindisi assicurando al Regno d'Italia il contratto per un servizio postale all'epoca molto redditizio per l'erario.

Sulla prossima "Italia 2009", il Festival Internazionale della Filatelia che Poste Italiane ha in programma per ottobre del prossimo anno, CF ha sentito il parere dei protagonisti della scena filatelica italiana. L'esposizione, infatti, non si può definire "mondiale" avendo solo il supporto e non il patrocinio della Federazione Internazionale. Per Giancarlo Morolli (già presidente mondiale FIP per la filatelia tematica) addirittura "la mostra è europea, aperta a qualche paese da definire". Da parte sua, Piero Macrelli, presidente dalla Federazione italiana dei circoli, prevede che l'evento "rappresenta l'occasione per movimentare e risvegliare i collezionisti" e sottolinea che si è deciso di invitare solo pochi paesi pur garantendo un aspetto di ufficialità attraverso il patrocinio FEPA (Federation of European Philatelic Associations) decisamente più economico di quello FIP. Anche per Carlo Catelani, presidente dei commercianti, la manifestazione contribuirà al rilancio del collezionismo italiano. L'USFI, invece, per bocca del suo presidente Renato Russo, è piuttosto scettica "sull'opportunità e sull'efficacia di un'esposizione internazionale di filatelia con patrocinio e regolamento FIP per promuovere il collezionismo di francobolli italiani e la filatelia in generale".

E proprio sul regolamento speciale della FIP per la valutazione delle collezioni giovanili, aggiornato nel 2006 durante il 69° Congresso FIP di Malaga, si sofferma Nino Barberis nel suo spazio Filgiovani: "se il testo italiano del nuovo regolamento venisse dato in lettura ad un ragazzo che ha intenzioni di avviarsi alla filatelia, quello se la darebbe subito a gambe levate". Per Barberis si tratta di un regolamento pieno zeppo di "continue sofisticazioni, paletti e lacciuli" che ne hanno reso inefficace non solo la comprensione ma anche l'applicazione pratica con il risultato di allontanare i giovani dalla filatelia.

"In vista dell'Internazionale" del 2009, scrive Sebastiano Cilio nel consueto Sguardo al Mercato, si potrebbe pensare "di attirare i collezionisti con eventi collaterali che potessero incuriosire anche chi di filatelia non conosce nulla". Ma il presidente della Borsa Filatelica Nazionale si sofferma anche sull'andamento del mercato promuovendo le collezioni di Vaticano (la "Provvisoria" è la serie più richiesta), Smom ("una gradita novità") e il giro Europa. Imminente, invece, potrebbe essere la ripresa dell'Italia Repubblica: "i prezzi non elevati del momento dovrebbero spronare all'acquisto".

Alla fine, ma solo perchè è meglio godersi tutto e subito e lasciarsi un pò di amaro per ultimo, il Corsivo del Signor No: "O i soldi o la filatelia" non è solo la parodia del più famoso modo di dire "o la borsa o la vita" quanto piuttosto l'attesa scudisciata al "Sistema": anche in filatelia ormai sembra che l'imperativo assoluto sia soltanto "vendere". "Dovendo portare a casa i target prefissati sempre più in alto e sempre più in fretta", striglia e allude il Signor No, "non hanno più tempo per elaborare strategie a lungo termine". In tutto questo a rimetterci è il collezionismo di francobolli, "un gioco di lungo termine basato sull'autogratificazione".

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