Copertina interamente dedicata alla Callas quella di Cronaca Filatelica in edicola a Novembre.
Il motivo è dato dalla recente emissione italiana che rende omaggio a tre grandi dello spettacolo italiano: Beniamino Gigli, Amedeo Nazzari e la grande Maria Callas, appunto, greca di nascita ma italiana d'adozione. Anzi zeviana, ovvero cittadina di Zevio, in provincia di Verona, che la soprano aveva eletto a propria residenza tra il 1949 e il 1958.
Ecco che, grazie a questo francobollo, riunito in foglietto insieme a quello degli altri due celebri dello spettacolo, "trionfa il fascino della Divina", come titola Danilo Bogoni nel suo articolo che ripercorre la vita privata e professionale della Callas insieme ai tanti ricordi dentellati e marcofili che l'Italia e il resto del mondo le hanno regalato.
Insieme alla Divina, però è omaggiato filatelicamente anche un altro grande cantante a 50 anni dalla morte: Beniamino Gigli già ricordato in passato da San Marino e al quale la sua città natale, Recanati, ha dedicato numerosi annulli speciali. Diversa la situazione per Carlo Goldoni, "dimenticato dalla Patria ingrata". Come sottolinea CF "stavolta con Carlo Goldoni l'Italia è stata un pò matrigna, lasciando passare sotto silenzio i tre secoli della nascita" del commediografo veneziano. Tricentenario, invece, di cui non si sono dimenticati Vaticano, Monaco e San Marino. Quest'ultima, in particolare, ha voluto anche omaggiare Ferruccio Soleri, grande attore di teatro e interprete dell'Arlecchino goldoniano, il coloratissimo personaggio presente sul francobollo sammarinese e sulla copertina di Cronaca.
Sempre Bogoni scrive di come "Alla fine i Diciottenni finirono in pezzi", ovvero dello scorso 5 ottobre a Roma quando i francobolli-foglietti dedicati ai neo-maggioranni nel 2006 siano stati definitivamente distrutti così come previsto. Nonostante i molti dubbi degli ultimi tempi la sentenza è stata eseguita anche se qualche esemplare è risultato scomparso, smarrito o trafugato nel corso del tempo.
Gabriele Fabris ci riconduce, dopo l'anteprima assoluta dello scorso ottobre, nel nuovo Museo Filatelico Vaticano, "un museo vivo e attraente per tutti", in cui francobolli e monete della Santa Sede hanno finalmente trovato una degna casa. Con due pecche, però, subito rilevate da Fabris: "la collocazione alla fine del percorso dei Musei Vaticani che di certo limita l'afflusso dei visitatori e lo spazio esiguo, anche se sfruttato al meglio".
Un'emissione austriaca del 1° giugno scorso costituisce l'occasione per Domenico Sabbioni per scrivere del "Santuario di Mariazell, dono di Dio". Un francobollo da 55 centesimi, con cui le Poste di Vienna hanno ricordato gli 850 anni dalla fondazione del luogo di culto austriaco più importante per la cristianità e frequentato da migliaia di fedeli. Santuario comparso già nel 1957 in un'emissione vaticana di quattro valori (ricca di interessanti varietà ) e in un francobollo austriaco da uno scellino, per gli otto secoli dalla costruzione, e in un recentissimo "personalizzato", sempre austriaco, realizzato in occasione della visita di Benedetto XVI dell'8 settembre scorso.
La rubrica Area Italiana viene dedicata ai recenti francobolli vaticani dedicati ai viaggi papali del 2006, al francobollo per la Città di Fiume (di cui ovviamente CF non riporta le ultimissime novità che hanno segnato l'attualità filatelica di questi giorni) che "qualche mal di pancia l'avrà creato ai dirimpettati croati" e alla "congiunta mancata" per ricordare San Clemente da parte di Irlanda, Bulgaria e Vaticano, il quale per l'occasione ha prodotto cinque cartoline postali in uscita nei prossimi giorni.
Ad "Aurelio Ponsiglione direttore delle Poste nonchè padre dell'Europa Cept" viene dedicato un box di approfondimento nella rubrica dedicata alle novità italiane. Ponsiglione, infatti, è il più importante tra i direttori generali PPTT (carica che ricoprì dal 1963 al 1973): a lui si devono alcuni dei bozzetti per i francobolli italiani dedicati alla tematica Europa, oggi conservati presso il Museo Strico PT e recentemente esposti al Romafil.
"Popper e la leggenda della Terra del Fuoco", racconta l'avventurosa storia di Iuliu Popper, navigatore ed esploratore romeno che nel 1860 si spinse sino alle più estreme appendici meridionali del Sudamerica alla ricerca dell'oro. Quando furono scoperte le prime miniere aurifere, scrive Marco Stella, Popper creò una vera e propria colonia che ebbe ben presto bisogno di monete e francobolli. In particolare fu stampato un francobollo da 10 centavos, il famoso "Diez Oro" di posta locale, che campeggia su una della quattro buste che la Romania ha dedicato quest'anno all'illustre concittadino.
Tornano i racconti di storia di Mario Chesne Dauphinè che, in questo numero di CF propone la prima parte de "l'inedito diario di viaggio di una signora americana". Si tratta di Ellen M. Dabney, 43 anni, che nella seconda metà dell'800 decide di fare la turista in giro per l'Europa, passando per la Roma di Pio IX e poi Firenze e Bologna.
Tra le Mostre e i Convegni a cui CF dedica l'apposita rubrica c'è sicuramente quella romana dello scorso ottobre: "Romafil: Gentiloni scopre la filatelia" descrive le novità espositive dell'evento filatelico romano e della "confessione" del Ministro delle Comunicazioni che durante la conferenza inaugurale ha candidamente ammesso: "a cinquant'anni ho scoperto una cosa per me assolutamente nuova". Molte le sorprese espositive, come rileva CF, tra cui la presentazione dei bozzetti e delle prove di colore dei francobolli italiani dedicati alla tematica Europa compresi alcuni inediti dell'emissione ERP e la piccola mostra di "grandi varietà " dell'AFIS.
Le pagine dedicate al Quarto Potere, cioè agli echi dalla stampa nazionale, riportano una intervista a Claudio Baccarin, giornalista e vice-presidente dell'Unione Stampa Filatelica Italiana che sulla vicenda del francobollo italiano per Concetto Marchesi (la cui promozione partita proprio dalla sua Padova, ha visto la città un pò "tagliata fuori" dall'iniziativa per poi rientrarvi all'ultimo minuto, insieme a Roma e Gallarate, con l'annullo Giorno di Emissione) confessa di aspettarsene un altro anche da San Marino.
Tocca ancora al Signor No, nel suo Corsivo di pagina 3, bacchettare Poste Italiane, osannata dai suoi dirigenti come esempio di innovazione e modernità . E a proposito di tariffe postali, titola: "Imbarazzante il confronto con il resto d'Europa" e propone addirittura una tabella nella quale sono messe a confronto le tariffe italiane con quelle dei maggiori paesi europei ed in particolare con quelle del Belgio, dove recentemente è stata soppressa la posta ordinaria a favore di quella prioritaria, proprio come da noi. Ovviamente l'Italia perde su quasi tutti i fronti. "Ma allora", conclude il "volto oscuro di CF", "per Poste Italiane modernità significa solo arredare gli uffici con un dispenser di numeri per la coda e obbligare i dipendenti a stamparsi il sorriso in faccia?".
Nino Barberis lo scrive subito: "vorrei parlarvi anch'io un pò dei francobolli per i diciottenni", un argomento che effettivamente non è mai stato preso di petto dal decano della filatelia giovanile italiana. E il suo articolo parla chiaro: non è escluso che per l'emissione del 2008 i furbetti staranno alle calcagna dei loro amici, neo-diciottenni, "per incoraggiarli a ritirare il malloppo-regalo nuovamente offerto da Poste". "Ma è questo", scrive a "voce alta" Barberis che tra l'altro si è meritato il premio Lavagna 2007 per la diffusione della filatelia, "l'approccio alla filatelia che vogliamo insegnare ai nostri ragazzi?".
Infine, uno sguardo al mercato con Sebastiano Cilio. Per il presidente della Borsa Filatelica Nazionale "quell'insensata ossessione della centratura" non è certo sana! "Vale la pensa spendere tanti soldi in più per avere solo la centratura impeccabile quando lo standard qualitativo medio delle serie è basso?". La proposta di Cilio è di dedicarsi a completare l'album, lasciando correre la perfezione e spendendo anche molto meno.
E con i conti che non tornano mai... è un ottimo consiglio!
Il motivo è dato dalla recente emissione italiana che rende omaggio a tre grandi dello spettacolo italiano: Beniamino Gigli, Amedeo Nazzari e la grande Maria Callas, appunto, greca di nascita ma italiana d'adozione. Anzi zeviana, ovvero cittadina di Zevio, in provincia di Verona, che la soprano aveva eletto a propria residenza tra il 1949 e il 1958.
Ecco che, grazie a questo francobollo, riunito in foglietto insieme a quello degli altri due celebri dello spettacolo, "trionfa il fascino della Divina", come titola Danilo Bogoni nel suo articolo che ripercorre la vita privata e professionale della Callas insieme ai tanti ricordi dentellati e marcofili che l'Italia e il resto del mondo le hanno regalato.
Insieme alla Divina, però è omaggiato filatelicamente anche un altro grande cantante a 50 anni dalla morte: Beniamino Gigli già ricordato in passato da San Marino e al quale la sua città natale, Recanati, ha dedicato numerosi annulli speciali. Diversa la situazione per Carlo Goldoni, "dimenticato dalla Patria ingrata". Come sottolinea CF "stavolta con Carlo Goldoni l'Italia è stata un pò matrigna, lasciando passare sotto silenzio i tre secoli della nascita" del commediografo veneziano. Tricentenario, invece, di cui non si sono dimenticati Vaticano, Monaco e San Marino. Quest'ultima, in particolare, ha voluto anche omaggiare Ferruccio Soleri, grande attore di teatro e interprete dell'Arlecchino goldoniano, il coloratissimo personaggio presente sul francobollo sammarinese e sulla copertina di Cronaca.
Sempre Bogoni scrive di come "Alla fine i Diciottenni finirono in pezzi", ovvero dello scorso 5 ottobre a Roma quando i francobolli-foglietti dedicati ai neo-maggioranni nel 2006 siano stati definitivamente distrutti così come previsto. Nonostante i molti dubbi degli ultimi tempi la sentenza è stata eseguita anche se qualche esemplare è risultato scomparso, smarrito o trafugato nel corso del tempo.
Gabriele Fabris ci riconduce, dopo l'anteprima assoluta dello scorso ottobre, nel nuovo Museo Filatelico Vaticano, "un museo vivo e attraente per tutti", in cui francobolli e monete della Santa Sede hanno finalmente trovato una degna casa. Con due pecche, però, subito rilevate da Fabris: "la collocazione alla fine del percorso dei Musei Vaticani che di certo limita l'afflusso dei visitatori e lo spazio esiguo, anche se sfruttato al meglio".
Un'emissione austriaca del 1° giugno scorso costituisce l'occasione per Domenico Sabbioni per scrivere del "Santuario di Mariazell, dono di Dio". Un francobollo da 55 centesimi, con cui le Poste di Vienna hanno ricordato gli 850 anni dalla fondazione del luogo di culto austriaco più importante per la cristianità e frequentato da migliaia di fedeli. Santuario comparso già nel 1957 in un'emissione vaticana di quattro valori (ricca di interessanti varietà ) e in un francobollo austriaco da uno scellino, per gli otto secoli dalla costruzione, e in un recentissimo "personalizzato", sempre austriaco, realizzato in occasione della visita di Benedetto XVI dell'8 settembre scorso.
La rubrica Area Italiana viene dedicata ai recenti francobolli vaticani dedicati ai viaggi papali del 2006, al francobollo per la Città di Fiume (di cui ovviamente CF non riporta le ultimissime novità che hanno segnato l'attualità filatelica di questi giorni) che "qualche mal di pancia l'avrà creato ai dirimpettati croati" e alla "congiunta mancata" per ricordare San Clemente da parte di Irlanda, Bulgaria e Vaticano, il quale per l'occasione ha prodotto cinque cartoline postali in uscita nei prossimi giorni.
Ad "Aurelio Ponsiglione direttore delle Poste nonchè padre dell'Europa Cept" viene dedicato un box di approfondimento nella rubrica dedicata alle novità italiane. Ponsiglione, infatti, è il più importante tra i direttori generali PPTT (carica che ricoprì dal 1963 al 1973): a lui si devono alcuni dei bozzetti per i francobolli italiani dedicati alla tematica Europa, oggi conservati presso il Museo Strico PT e recentemente esposti al Romafil.
"Popper e la leggenda della Terra del Fuoco", racconta l'avventurosa storia di Iuliu Popper, navigatore ed esploratore romeno che nel 1860 si spinse sino alle più estreme appendici meridionali del Sudamerica alla ricerca dell'oro. Quando furono scoperte le prime miniere aurifere, scrive Marco Stella, Popper creò una vera e propria colonia che ebbe ben presto bisogno di monete e francobolli. In particolare fu stampato un francobollo da 10 centavos, il famoso "Diez Oro" di posta locale, che campeggia su una della quattro buste che la Romania ha dedicato quest'anno all'illustre concittadino.
Tornano i racconti di storia di Mario Chesne Dauphinè che, in questo numero di CF propone la prima parte de "l'inedito diario di viaggio di una signora americana". Si tratta di Ellen M. Dabney, 43 anni, che nella seconda metà dell'800 decide di fare la turista in giro per l'Europa, passando per la Roma di Pio IX e poi Firenze e Bologna.
Tra le Mostre e i Convegni a cui CF dedica l'apposita rubrica c'è sicuramente quella romana dello scorso ottobre: "Romafil: Gentiloni scopre la filatelia" descrive le novità espositive dell'evento filatelico romano e della "confessione" del Ministro delle Comunicazioni che durante la conferenza inaugurale ha candidamente ammesso: "a cinquant'anni ho scoperto una cosa per me assolutamente nuova". Molte le sorprese espositive, come rileva CF, tra cui la presentazione dei bozzetti e delle prove di colore dei francobolli italiani dedicati alla tematica Europa compresi alcuni inediti dell'emissione ERP e la piccola mostra di "grandi varietà " dell'AFIS.
Le pagine dedicate al Quarto Potere, cioè agli echi dalla stampa nazionale, riportano una intervista a Claudio Baccarin, giornalista e vice-presidente dell'Unione Stampa Filatelica Italiana che sulla vicenda del francobollo italiano per Concetto Marchesi (la cui promozione partita proprio dalla sua Padova, ha visto la città un pò "tagliata fuori" dall'iniziativa per poi rientrarvi all'ultimo minuto, insieme a Roma e Gallarate, con l'annullo Giorno di Emissione) confessa di aspettarsene un altro anche da San Marino.
Tocca ancora al Signor No, nel suo Corsivo di pagina 3, bacchettare Poste Italiane, osannata dai suoi dirigenti come esempio di innovazione e modernità . E a proposito di tariffe postali, titola: "Imbarazzante il confronto con il resto d'Europa" e propone addirittura una tabella nella quale sono messe a confronto le tariffe italiane con quelle dei maggiori paesi europei ed in particolare con quelle del Belgio, dove recentemente è stata soppressa la posta ordinaria a favore di quella prioritaria, proprio come da noi. Ovviamente l'Italia perde su quasi tutti i fronti. "Ma allora", conclude il "volto oscuro di CF", "per Poste Italiane modernità significa solo arredare gli uffici con un dispenser di numeri per la coda e obbligare i dipendenti a stamparsi il sorriso in faccia?".
Nino Barberis lo scrive subito: "vorrei parlarvi anch'io un pò dei francobolli per i diciottenni", un argomento che effettivamente non è mai stato preso di petto dal decano della filatelia giovanile italiana. E il suo articolo parla chiaro: non è escluso che per l'emissione del 2008 i furbetti staranno alle calcagna dei loro amici, neo-diciottenni, "per incoraggiarli a ritirare il malloppo-regalo nuovamente offerto da Poste". "Ma è questo", scrive a "voce alta" Barberis che tra l'altro si è meritato il premio Lavagna 2007 per la diffusione della filatelia, "l'approccio alla filatelia che vogliamo insegnare ai nostri ragazzi?".
Infine, uno sguardo al mercato con Sebastiano Cilio. Per il presidente della Borsa Filatelica Nazionale "quell'insensata ossessione della centratura" non è certo sana! "Vale la pensa spendere tanti soldi in più per avere solo la centratura impeccabile quando lo standard qualitativo medio delle serie è basso?". La proposta di Cilio è di dedicarsi a completare l'album, lasciando correre la perfezione e spendendo anche molto meno.
E con i conti che non tornano mai... è un ottimo consiglio!
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