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Giovedì, 26 Dicembre 2024
 
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Cronaca Filatelica: il salto di qualità della filatelia portoghese

E' Luiz Duran il vero artefice della svolta grafica dei francobolli portoghesi: assunto alle Poste lusitane nel 1978, da allora l'artista che dirige lo staff creativo, ha sfornato decine di dentelli oggi apprezzatissimi in tutto il mondo per bellezza ed innovazione. Un'intervista a Duran e un approfondito articolo sulla filatelia portoghese sono pubblicati su Cronaca Filatelica di Gennaio uscito in questi giorni. Tra gli altri, approfondimenti sugli alti valori di Vaticano e San Marino dedicati al 75° dell'UPU del 1949, sulla serie "Nozze Reali" del 1930, gli uffici postali italiani in Albania.

Cronaca Filatelica: il salto di qualità della filatelia portoghese

Nuova veste grafica per Cronaca Filatelica di Gennaio, la rivista delle Edizioni Olimpia che entra nel quarantesimo anno di vita. Le novità grafiche riguardano perlopiù l'interno del volume n. 368 uscito proprio in questi giorni nelle edicole italiane. La modifica più evidente è proprio in pagina uno, dove il tradizionale trafiletto "Il punto", efficace introduzione riassuntiva dei contenuti dell'intero numero, da verticale è diventato orizzontale.

Questo mese copertina affidata alla filatelia lusitana, che si appresta in ottobre a celebrare il suo più importante evento fieristico ed espositivo con "Portugal 2010", e alle creazioni grafiche di Luiz Duran, l'artista sessantacinquenne che dal 1978 è a capo dell'ufficio creativo delle poste portoghesi, al quale CF dedica il primo articolo a firma di Danilo Bogoni: "Luiz Duran e la 'svolta grafica' portoghese' contiene una ricca intervista ad uno dei più prolifici autori di francobolli del paese atlantico (e non solo dato che ha realizzato bozzetti per quasi tutte le ex-colonie portoghesi di Africa, America e Asia, comprese Azzorre e Madera). Francobolli, quelli realizzati dalle poste di Lisbona, che Duran ha contribuito a renderli apprezzati in tutto il mondo "per bellezza ed innovazione". Nell'intervista, Duran anticipa "alcuni dei temi principali che saranno trattati nel programma 2010", a cominciare dalle emissioni speciali per la mondiale di Lisbona e i 100 anni della Repubblica. E proprio quest'ultimo evento (realizzatosi nel 1910, pur se interrotta da un lungo periodo di dittatura terminato solo nel 1974 con la Rivoluzione dei garofani) viene approfondito da Bogoni attraverso testimoni d'eccezione: i francobollil della prima Definitiva repubblicana e i tanti soprastampati del 1926.

I francobolli di alto valore facciale di Vaticano e San Marino sono i protagonisti, invece, della seconda storia raccontata da Cronaca Filatelica. "Per un attimo 60 anni fa l'UPU fu oscurata", titola Gabriele Fabris, con riferimento in particolare alle vicende del dicembre 1949 quando le poste vaticnahe misero in vendita i due francobolli destinati a celebrare il 75° anniversario dell'Unione Postale Universale: i nominali rispettivamente da 300 lire e 1000 lire, altissimi per quei tempi, finirono per far arrabbiare i collezionisti, facendo passare in secondo piano la bellezza dei due dentelli che oggi, tuttavia, costituiscono le serie portanti della filatelia vaticana. Stessa sorte toccò al 100 lire "Servizio di diligenza" del Titano (sempre dedicato al 75° dell'UPU) che costrinse i collezionisti a spendere tantissimi soldi solo per inseguire le ben quattro riedizioni fogliettate dei dentelli, tra il 1949 e il 1951.

Incentrata sui programmi filatelici 2010 la rubrica Area Italiana. "Resurrezione della Pasqua in Vaticano", sottolinea Bogoni con riferimento all'inserimento della Pasqua tra le emissioni più in vista dell'anno: è dinfatti la prima volta che si celebra la festa cristiana dopo la serie dedicata proprio alla "Resurrezione" del Beato Angelico, del 1969. "Al pari del Natale d'ora in avanti l'emissione per la Pasqua di Resurrezione dovrebbe presentare cadenza annuale", osserva Bogoni, rilevando come però ad aprire l'annata filatelica sarà l'Italia con il francobollo dedicato al "giusto tra le nazioni", Giorgio Perlasca, in uscita il 29 gennaio.
E mentre il "palinsesto filatelico" italiano sembra per il momento fermo a solo 40 emissioni, quello Vaticano è più ricco dell'anno scorso, mentre a San Marino le Poste bianco-celesti si apprestano ad una prima "robusta" sfornata di novità il 9 febbraio con ben 5 emissioni. Ancora nessuna informazione sul programma dello SMOM.

Ad aprire la seconda parte di CF, quella dedicata cioè alla filatelia e alla storia postale, ci pensa Gabriele Fabris con "Nozze reali che fascino", un bell'articolo sulla serie del Regno che l'8 gennaio 1930 celebrava il matrimonio tra Umberto di Savoia e Maria Josè. L'evento fu infatti sottolineato da tre francobolli con i profili dei due sovrani. Ma non ebbero la stessa sorte le celebrazioni dentellate programmate per altri due matrimoni reali, quelli cioè tra Vittorio Emanuele ed Elena e tra Umberto I e Margherita. "Nel primo caso il francobollo che era stato predisposto svanì per uscire sotto forma di chiudilettera", ricorda Fabris, mentre "nel secondo caso, la stampa fu bloccata in quanto l'Officina Carte Valori era in grado di stampare a due colori mentre l'emissione era stata predisposta su tre colori". Tutte e tre le commemorazioni sono trattate approfonditamente con la presentazione di buona parte del materiale disponibile sull'argomento, compresa una delle massime rarità della filatelia italiana: il 20c Nozze Reali tra Umberto e Maria Josè verde proveniente dalle emissioni per le colonie ma privo di sovrastampa.

Mario Chesne Dauphinè, esperto del periodo coloniale italiano, affronta la prima parte degli "Uffici postali italiani nell'Albania ottomana". Dopo un'excursus storico ci si trova catapultati nel paese delle Aquile agli inizi del '900: tra francobolli (perlopiù sovrastampati) e documenti postali l'autore approfondisce contesto ed operatività degli uffici postali di Scutari, Durazzo e Valona.

Ancora attualità con "Mostre & convegni": a tenere banco nel corso di dicembre sono state le due manifestazioni di "Monaco e verona: le due facce della filatelia". La prima "elitaria, che tenta di aprirsi ad un pubblico più vasto", la seconda "quella autenticamente più popolare, con venature perfino ruspanti". Entrambe, tuttavia, riuscitissime.

E mentre "Poste Italiane snobba il ritorno momentaneo a Milano dello splendido San Giovannino di Leonardo", come sottolinea Simone Sessa nella consueta rubrica "Dentro la notizia" (la Mostra Vinciana del 1939 però fu salutata da alcuni annulli postali, come si usava all'epoca) Nino Barberis nella sua stanza Filgiovani titola in modo interrogativo sulla recente internazionale romana: "Italia 2009, punto di svolta per i giovanissimi?". Si, perchè se il progetto "Filatelia e scuola" sembra che "stia languendo, dopo qualche occasionale rilancio", l'evento filatelico di ottobre ha segnato un deciso punto di svolta nelle "iniziative di propaganda a favore della filatelia dei giovanissimi" da parte di Poste Italiane e Federazione dei circoli. Se si riuscisse a "presentare ai ragazzini la filatelia in un'età nella quale sono ancora disponibili al gioco, alla sorpresa, al piacere della scoperta, probabilmente riusciremo ad instillare in loro il 'piacere di giocare col francobollo', dal quale può nascere un più radicato attaccamento che, con l'età, li farà diventare veri collezionisti", propone Barberis.

A chiudere questo primo numero del 2010 di Cronaca, pur tra decine di altre notizie di attualità filatelia italiana ed internazionale, c'è il tradizionale "Sguardo al mercato" di Sebastiano Cilio. "Dalle aste ai convegni... un fine anno col botto!" scrive il presidente della Borsa Filatelica Nazionale. La situazione negli altri settori dell'economia sono "ben peggiori delle nostre": "non è il caso perciò di lamentarsi oltremisura o di fasciarsi la testa". Nel comparto filatelia girano effettivamente meno soldi che in passato, ma solo per la crisi economica in atto e non certo "per la mancanza d'interesse" come dimostrano le grandi aste Bolaffi e gli importanti eventi mercantili di Monaco e Verona.

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