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Giovedì, 26 Dicembre 2024
 
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Cronaca Filatelica: la mail-art provocatrice di Giovannino Guareschi

E' dedicata proprio allo scrittore-giornalista-fumettista emiliano la copertina e l'articolo centrale di Cronaca Filatelica di Maggio in questi giorni in edicola. Quando era direttore de Il Candido, infatti, Guareschi promosse una sorta di "crociata artistica" contro le Poste dell'epoca invitando i lettori a realizzare appositi francobolli "provocatori". L'iniziativa ovviamente ebbe successo! Attingendo dalla cronaca di questi giorni, si torna a parlare di Tibet, anche se in salsa filatelica e storico-postale: i documenti affrancati con le emissioni tibetane del 1913 e 1933 sono rarissimi! Inoltre, un interessante eportage "dal di dentro" dai CMP della Lombardia dopo il black-out postale dei mesi scorsi. E naturalmente decine di altri articoli e news di attualità filatelica, postale, marcofila e associativa.

Cronaca Filatelica: la mail-art provocatrice di Giovannino Guareschi

E' dedicato a 'Giovannino Guareschi: un uomo "libero"' la cover story di Cronaca Filatelica n.350 in questi giorni in edicola. Prendendo lo spunto dal francobollo da 60c emesso dall'Italia per festeggiare il centenario della nascita dello scrittore emiliano, Danilo Bogoni ripercorre la vita e la produzione letteraria del padre di uno dei personaggi più provocatori della storia del dopoguerra: Don Camillo. "E' nel campo di concentramento che Guareschi conobbe il vero senso della libertà", scrive Bogoni evidenziando come quello che esce dal francobollo posto in vendita eccezionalmente il 1° maggio scorso "è un ritratto triste, realizzato durante la prigionia" in Germania.

San Marino, invece, ricorderà lo scrittore ad Agosto con un francobollo illustrato da Franco Filanci. E a tener viva la memoria di Guareschi "lo scrittore "mai nato" secondo il feroce epitaffio che l'Unità gli dedicò alla morte, il 23 luglio 1968" ci pensano con dedizione i figli Alberto e Carlotta, intervistati da Bogoni: "Da vent'anni ci dedichiamo totalmente al riordino del suo archivio, alle riedizioni delle sue opere e alle edizioni postume perchè il suo lavoro non vada perduto".

E Guareschi, in qualche modo, non fu estraneo al mondo dei francobolli "finendo con fare della protesta postal-dentellata un'arte postale". Tutto ebbe inizio il 3 maggio 1953 quando sulla rivista "Il Candido", lo scrittore lanciò una campagna contro i servizi postali dell'epoca: "Visto che le repubblicane poste accettano qualsiasi pezzo di carta che abbia vagamente l'aspetto di francobollo, un Candidolettore ha pensato bene di applicare ad una lettera un'imitazione del francobollo da 10 lire sostituendo il disegno della tessitrice calabrese con l'effigie del nostro Beneamato Signor Direttore". Le Poste ovviamente annullarono quel francobollo della serie Italia al Lavoro che fu solo il primo di una lunga serie di "creature" filateliche a giungere alla redazione del giornale, tutte regolarmente pubblicate nelle pagine interne. L'occasione di questa provocazione filatelica di Guareschi fornisce lo spunto anche per parlare de "L'arte postale futurista di Giacomo Balla", pittore, scultore e scenografo torinese che utilizzò la sua creatività per realizzare piccoli capolavori futuristi in salsa postale. Le sue cartoline sono esposte in una mostra sull'Arte Postale aperta a Milano fino al 2 giugno.

La dura realtà della cronaca trova spazio su CF di Maggio nell'articolo di Domenico Sabbioni sul Tibet: "Brucia il Tetto del mondo" riporta la memoria comune alle cause della rivolta (una storia fatta di occupazioni dagli inglesi ai cinesi) e approfondisce con l'apporto di due studiosi come Wolfgang Hellrigl e Gianni Bertolini "la storia postale tibetana, iniziata nel 1910 e caratterizzata da due solo emissioni, nel 1913 e nel 1933".

Accogliendo il suggerimento di Cronaca Filatelica, si legge nella rubrica "Area Italiana", "uno dei due francobolli della seconda tranche propagandistica dell'internazionale del 2009 sarà infatti stampato su una leggera lamina d'oro". A ufficializzare l'idea in realtà era stata la stessa Marisa Giannini, Direttore della Divisione Filatelica di Poste Italiane, durante l'ultima edizione di Milanofil. La scelta sembra essere caduta proprio sulla prossima emissione dedicata ad Italia 2009 e che, anticipa CF, potrebbe raffigurare la "Bocca della verità".

Rimanendo in tema di "dentelli", torna a fare capolino un francobollo dell'Iraq post-Saddam (non dentellato ed emesso, in realtà, ad ottobre del 2007) nelle mitiche "pagine nere" di Cronaca, l'inserto centrale "CF Novità" che accompagna i filatelisti italiani da ben 350 numeri, realizzato con grande cura (e pazienza) da Simone Sessa, responsabile tra l'altro, della Segreteria della redazione fiorentina della rivista.

Un viaggio, sempre affascinante per chi si occupa di tematiche postali in genere, è quello che propone Gabriele Fabris nei meandri di Poste Italiane. Il titolo, tuttavia, lascia poco spazio all'immaginazione: "E' ora di mettere ordine nel caos postale!" raccoglie, infatti, la storia degli ultimi mesi ovvero del "blackout postale verificatosi tra la fine del 2007 e l'inizio del 2008" al quale "Poste Italiane risponde in maniera incoerente": "se da un lato Sarmi nega "situazioni di criticità", dall'altro lo stallo dei CMP tra cui principalmente quello di Roserio non può che smentirlo inequivocabilmente".
Per l'occasione Gabris analizza le caratteristiche, le prestazioni e i volumi di traffico dei vari Cmp e centri di distribuzione lombardi, da Roserio e Peschiera Borromeo a Milano Bovisa offrendo uno spaccato di storia dei servizi postali del 1968 quando "40 anni fa tra aspre polemiche [ci fu] l'avvio della meccanizzazione" e "la ristampa forzata, con la fluorescenza, dei valori ordinari [che] non piacque ai collezionisti".

Tocca, come sempre, a Nino Barberis scrivere di Meccanofilia: "80 anni di "rosse": le più belle scelte da una 'giuria in rosa'" contiene il reportage della festa organizzata il 9 marzo scorso a Sasso Marconi dall'AICAM per l'ottantennale del sodalizio dei collezionisti di affrancature meccaniche: una Giuria composta da 16 signore, mogli di altrettanti soci, ha infatti votato la rossa dedicata a "La Madonna della Guardia" come la più bella di tutti i tempi.

Barberis torna a pagina 7 della rivista dell'Editoriale Olimpia, sempre ottimamente curata dal punto di vista grafico da Alfredo De Angelis, con la stanza "Filgiovani": ben più di qualche giovane filatelista gli domanda infatti "che cosa potrebbe fare per trasformare la sua collezione d'Italia in qualcosa di più vivo e di più dinamico della semplice disposizione in ordine cronologico". Il decano dei tematici italiani propone di manipolare e rielaborare la collezione utilizzando album e diciture personalizzate, con richiami a personaggi ed eventi della storia, il tutto ovviamente "secondo una disposizione coerente e secondo un piano logico e razionale".

A proposito del Capodanno filatelico di Riccione, oramai saltato dalla programmazione 2008, interviene Carlo Catelani: il presidente dei commercianti, intervistato da CF, osserva che "chiude semplicemente per mancanza di soldi e perchè non ci andava più nessuno". E in futuro? Potrebbe celebrarsi nell'ambito di Romafil anche se una "decisione in tal senso spetta agli editori dei cataloghi i quali, se interessati, provvederanno di sicuro a dar vita a qualcosa di alternativo".

Sebastiano Cilio
, nel suo "Sguardo al mercato", parlando del Capodanno riccionese come "nulla di fondamentale, anche se l'evento era ormai nel cuore dei collezionisti", si sofferma su "Le sirene del mercato virtuale", ovvero di quelle allettanti offerte su Internet che spesso nascondono la fregatura. "Sono a conoscenza di alcuni esemplari venduti a prezzi sotto-mercato", avverte il presidente della Borsa Filatelica Nazionale con riferimento al Gronchi Rosa, "per i quali non sussiste un'adeguata garanzia". Il consiglio è naturalmente quello di "acquistare determinati francobolli solo da commercianti seri".

Infine, come consuetudine (anche se in realtà è solo un'abitudine), ripercorrendo Cronaca Filatelica al contrario, si arriva alla tradizionale "pagina 3" dedicata agli "strali" del Signor No. Questa volta sono "Le Poste del contrordine", a guidare la penna del misterioso "filatelista mascherato": "In giro sulle buste qualche francobollo in più si vede... dovevano essere stufi di avere i magazzini pieni di francobolli inutilizzati". E poi giù a discorrere di riorganizzazione del recapito, di manager postali (con riferimento all'ormai famosa storiella di "Napoleone che vinse a Waterloo") e di quella memoria storica dell'amministrazione postale che è finita al macero insieme a documenti, bollettini e quant'altro faceva parte degli archivi storici delle poste italiane.

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