E' quasi un numero speciale quello che Cronaca Filatelica di Gennaio dedica a Franco Filanci, uno dei più prolifici autori di francobolli e di letteratura filatelica, nonchè storico collaboratore della testata edita dalla fiorentina Olimpia.
Danilo Bogoni intervista "Franco Filanci: creativo anticonformista" nel quarantennale del suo esordio come autore di francobolli, proponendo lo sterminato elenco di produzioni dentellate (oltre 300) firmate dall'artista torinese (ma solo di nascita, dato che a 35 anni si trasferì a Parma dove vive tutt'oggi). Perlopiù si tratta di emissioni per la Repubblica di San Marino - con l'AASFN, Filanci ha infatti una collaborazione pluridecennale - anche se la sua prima creazione fu per le poste italiane con il 50 lire dedicato al Cinquantenario della Federazione fra le Società Filateliche Italiane del 1969.
L'intervista di Bogoni, tuttavia, è a "tutto tondo" sul mondo della filatelia. Un curioso (e piacevole) botta e risposta nel quale si apprezza subito il carattere brillante, curioso ed innovativo di Filanci al quale va senz'altro riconosciuto di aver introdotto un modo nuovo di fare francobolli anche attraverso l'adozione di tecniche differenti dal solito "disegno" come ad esempio la fotografia.
Filanci, va detto, è nato pubblicitario e copywriter, un'esperienza che gli ha permesso di portare il senso della "comunicazione" anche nelle piccole vignette dentellate. Ma esiste una "ricetta" per realizzare un francobollo che sia soprattutto "bello"? "Esiste il francobollo giusto, fatto bene", taglia corto il creativo torinese che è pure autore (da solo o con altri studiosi) di ben 24 volumi (tra gli altri va citato il nuovissimo Interitalia o le Guide Postali Marini) e presidente dell'Accademia Italiana di Filatelia e Storia Postale.
E ad un vero e proprio "personaggio" che ha portato nella filatelia italiana la sperimentazione di nuove tecniche ma soprattutto di un nuovo linguaggio visuale, Bogoni non poteva non chiedere se "Ha ancora senso il francobollo?". "Ogni tanto sento anch'io dire che il francobollo è morto o sta per morire. Le cose vivono finchè c'è interesse", conclude Franco Filanci.
A distanza di un mese circa dalla recente decisione della Città del Vaticano di mettere fuori corso tutti i francobolli con nominali "soltanto" in lire dal 1963 al 2000, non poteva mancare un approfondimento su "Quell'Ordinanza controversa". "La misura, anticipata dal notaio Giovanni Fulcheris al Seminario dello scorso ottobre, è stata ufficializzata il 1° dicembre". Un provvedimento che ha generato malumori e perplessità soprattutto tra i commercianti che non approvano un'iniziativa destinata a ripercuotersi su tutto il settore della filatelia Vaticana. CF riporta i giudizi e le critiche di noti operatori italiani come Daniele Della Casa ("Grosso errore"), Carlo Catelani ("E' una follia"), Igino Lottini (decisione "grave"), Oscar Sanguinetti ("Peccato!"), Paolo Frontini ("un dramma per la filatelia") e poi Sebastiano Cilio, Luciano Morselli, Franco Merello, Paolo Deambrosi.
Poche le novità nell'ambito delle nuove emissioni dell'Area Italiana. Il titolo della rubrica curata da Danilo Bogoni, "Il Vaticano festeggia, San Marino si rinnova. E l'Italia?", la dice lunga su come sia iniziato il nuovo anno filatelico. Mentre, infatti, lo Stato della Città del Vaticano si appresta a festeggiare i suoi 80 anni (nacque infatti con i Patti Lateranensi del 1929) con una ricca emissione prevista per il prossimo 10 febbraio e la Repubblica di San Marino apre l'anno con un bel foglietto dedicato al Futurismo (disegnato naturalmente da Franco Filanci) con l'AASFN che sembrerebbe destinata ad essere accorpata alle Poste bianco-celesti, per l'Italia tutto tace. "[...] l'unica certezza è la celebrazione, a febbraio, di Charles Darwin, mentre regna sovrana l'incertezza intorno alla nuova definitiva, già da tempo in stampa all'Ipzs". E nulla ancora si sa circa il programma filatelico dell'Ordine di Malta arrivata per ultima, il 9 dicembre, "all'appuntamento con l'album".
Ma essendo il primo numero dell'anno, CF fa come sempre i resoconti. E così scopriamo che nel 2008 l'intera annata italiana è costata ai collezionisti 54,65 euro (contro i 56,93 del 2007), quella sammarinese 43,69 euro (nel 2007 erano 48,16) e quella vaticana 35,88 euro (la più economica del quadricamere italiano, anche rispetto all'annata precedente costata 36,25 euro). Decisamente in controtendenza lo SMOM con il prezzo dell'annata 2008 pari a 84,55 euro, confermandosi non solo la più costosa dell'Area Italiana ma pure in deciso aumento rispetto ai 72,98 euro necessari per mettere in album l'annata 2007.
"Palladio, da tagliapietre a maestro di architettura": Gabriele Fabris scrive del quinto centenario del grande architetto italiano che "ispirandosi alle grandi opere della romanità [...] progettò in Veneto [...] basiliche e ville padronali". Opere, tuttora splendidi richiami culturali per l'intera regione Veneto, che insieme ai fondamentali "Quattro libri dell'architettura", hanno letteralmente conquistato le vignette di tutte le celebrazioni dentellate (e non, se consideriamo anche gli interi postali dello SMOM e i numerosi annulli speciali) del quadricamere italiano 2008. Ville, edifici religiosi e ponti che sono stati ricordati anche attraverso altri francobolli emessi negli anni passati (come le ville venete Foscari Malcontenta, Barbaro Maser e Godi Valmarana della serie "Ville" del 1980).
Nonostante questo numero 357 di CF abbia meno pagine dedicate alla filatelia (infatti, come di consueto ad inizio anno, ben 16 facciate sono dedicate all'Indice delle Novità 2008) c'è ancora spazio per la Storia Postale di Mario Chesne Dauphinè questa volta dedicato alla Francia e alla "Straordinaria carriera di Napoleone III". Un vero e proprio "cursus honorum" di tutto rispetto (per modo di dire, naturalmente): "prima cospiratore carbonaro in Italia, poi presidente della Repubblica e imperatore di Francia". Una vita vissuta nel tentativo di ripristinare i fasti bonapartiani (Carlo Luigi Napoleone Bonaparte, Napoleone III appunto, era nipote del più famoso Napoleone I), attraverso colpi di stato, carceri e magre "débacle" politiche e militari che tuttavia ebbe anche la sottolineatura di vari francobolli (quelli con l'effigie di Luigi e quelli cosiddetti "Siége de Paris" con la testa di Cerere). E fu proprio durante il secondo impero di Napoleone III che videro la luce i primi veri esempi di posta aerea: per inviare posta dalla Parigi assediata dai Prussiani verso l'esterno furono utilizzati i famosi "Ballons Montés".
La rubrica "Dentro la notizia" è invece dedicata al "primo francobollo rotocalcografico italiano": uscito il 4 gennaio 1929 per il cinquantenario della morte del Re Vittorio Emanuele II (del quale reca, infatti, un'effigie vista di fronte) con tutte le carte in regola per "conquistare un posto rilevante nell'universo del collezionismo filatelico" (grazie alle numerose innovazioni adottate per la produzione) è rimasto nel dimenticatoio, "pressoché ignorato". Anche dai cataloghi, che lo quotano tra i 4 e i 10 euro.
Sparsi tra decine di news di attualità filatelica, italiane e straniere, troviamo le consuete rubriche dedicate ai giovani e al mercato.
Nino Barberis, che proprio sul precedente numero ha ricevuto gli auguri di CF per i suoi novant'anni, scrive di un suo dubbio, a rischio di continuare ad essere considerato "l'eterno brontolone": "sono sempre stato convinto sostenitore dell'utilità delle collezioni Un Quadro", scrive Barberis. Ma ciò che lo lascia esterrefatto e "ancora una volta in posizione di contrasto" è "l'esclusione dei ragazzi da questo tipo di collezioni". Il regolamento della FIP, infatti, esclude in modo esplicito la partecipazione dei giovani dalle classi "Letteratura filatelica" e "giovanile". Un vero peccato. Tra l'altro, conclude il decano italiano dei tematici (e delle rosse!), "la questione delle collezioni Un Quadro potrebbe mirabilmente innestarsi [...] nel progetto Scuola e Filatelia".
Infine, in una Cronaca Filatelica rinnovata nella grafica (da apprezzare l'uso più efficace di un nuovo tipo di carattere e dei sottotitoli come pure, per chi ha la vista buona, il contorno delle immagini che richiama ad una dentellatura) lo "Sguardo al mercato" di Sebastiano Cilio che non usa mezzi termini: è "il momento giusto per acquistare" approfittando delle offerte che vengono da molti commercianti. Quelli "validi, conosciuti ed affermati" però e non quelli che si incontrano su Internet.
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