Quando si è verificato il terremoto dell'Aquila, il 6 aprile scorso, Cronaca Filatelica era già uscita da alcuni giorni. Ecco perchè il numero di Maggio della rivista di filatelia e attualità postale dell'Editoriale Olimpia attualmente in edicola non poteva non aprire con il catastrofico evento abruzzese.
"L'Aquila in ginocchio ma pronta a risollervarsi" è il titolo di copertina (sulla quale, tra macerie e volti sconsolati, si intravede uno degli uffici postali mobili immediatamente inviati da Poste Italiane nei luoghi martoriati dal sisma) e dell'articolo in cui Danilo Bogoni ripercorre l'evento abruzzese anche attraverso la storia delle poste e delle comunicazioni durante i principali terremoti che hanno colpito l'Italia sin dal 1905. "I soccorsi e la mobilitazione generale in aiuto dei terremotati sono stati immediati, di pari passo con la solidarietà che, così come in passato, si è espressa anche in ambito postale: dagli uffici mobili ai versamenti postali a favore della Regione Abruzzo", riconosce Bogoni.
Anche se... "Poste Italiane fa beneficienza a metà": tardiva, difatti, è giunta la decisione dell'operatore postale nazionale di devolvere la commissione sui versamenti di solidarietà per l'Abruzzo, tenuto conto che pure un'agevolazione come la "franchigia postale" per le zone terremotate ormai non è più attuabile dato lo scarso uso del mezzo postale rispetto ai più moderni mezzi di comunicazione.
Meglio è andato sul piano logisitico più generale con l'invio di Uffici Postali Mobili allestiti nelle diverse tendopoli e, addirittura di un Tir attrezzato con cinque sportelli postali sistemato alle porte del capoluogo abruzzese, come ha assicurato Fabio Lentini, il direttore della Filiale de L'Aquila di Poste italiane, sentito telefonicamente da Cronaca Filatelica.
Dalla tragedia abruzzese a quella, altrettanto dolorosa, di coloro, laici o religiosi, che in tutto il mondo, dal '900 ad oggi, hanno versato il proprio sangue in nome della fede cattolica. "I Martiri ai nostri giorni", di Gabriele Fabris, prende spunto dalla serie vaticana del 1959 dedicata ai sei martiri di Valeriano, per ricordare come - usando le parole di Papa Giovanni Paolo II - "ogni epoca ha i suoi martiri": dall'Iraq all'India, dal Libano all'America latina sono decine i "martiri" caduti per difendere la cristianità. Martiri che, in alcuni casi, hanno pure ricevuto la sottolineatura postale come nel caso di quelli raffigurati sui sei francobolli vaticani di cinquant'anni fa - tre dei quali ripresi dagli affreschi della Chiesa di San Crisogono a Roma e con una interessante storia postale (ad oggi del valore da 50 lire, su busta, non c'è traccia) - o quello di Monsignor Oscar Romero, l'arcivescovo salvadoregno ucciso mentre celebrava messa.
Di questioni postali e filateliche vaticane scrive Danilo Bogoni con riferimento alla rivelazione da parte di "un'attendibile fonte vaticana" della distruzione di un consistente numero di carte valori in lire avvenuta nella massima segretezza due anni e mezzo fa. "In Vaticano c'è chi gli piace 'riservato'" oltre a rivelare questo retroscena, che farebbe pensare ad un atteggiameno premeditato rispetto alla più recente decisione del Governatorato di mandare fuori corso dal 1° luglio prossimo tutti i francobolli in lire fino al 2000 (cosa che creerà "non pochi problemi alla vendibilità collezionistica di questi francobolli"), elenca i 12 folder allestiti dall'UFN (e venduti tutti a 6 euro) proprio con un certo quantitativo di francobolli sottratti alla eliminazione "segreta" di alcuni anni fa.
Poche le novità nell'Area Italiana, anche se a tenere in allerta i collezionisti sembra essere la futura ordinaria: "Prioritari addio... ma cambia solo il nome" riporta molte delle informazioni apparse in un recente Decreto ministeriale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale compreso il soggetto dei nuovi francobolli di posta non massiva che sarà una busta in volo con scia tricolore, un'idea che secondo Cronaca Filatelica "non risulta grandemente innovativa". Di realmente nuovo ci sarà solo la tecnica di stampa: calcografia anzichè rotocalco. Il numero dei valori della nuova serie resta invece ancora sconosciuto ed affidato alle classiche "voci di corridoio": le informazioni raccolte da CF fissano in 10 i futuri francobolli, suddivisi in "due tranche di cinque".
Recentemente scomparso dalla compagine governativa, inglobato nel Ministero dello Sviluppo Economico, il dicastero delle Comunicazioni compie quest'anno 120 anni di vita. Creato il 10 marzo 1889 come Ministero delle Poste e Telegrafi, "Il Ministero che non c'è più" - come titola Noè Castagnaro - "ha sempre scandito la vista postale italiana". La prima sede ministeriale fu in Via del Seminario e successivamente, dal 1974, nel grande palazzo dell'EUR dove ha ancora oggi la sua sede il "Dipartimento delle Comunicazioni" dello Sviluppo Economico. 120 anni in cui "è stato testimone-protagonista dei cambiamenti, positivi e negativi, dei servizi postali".
L'evoluzione dell'ente postale dal 1951 al 1993 è invece affidata alla sempre "accattivante" penna di Enrico Veschi, già Direttore Generale delle Poste e Telecomunicazioni dal 1990 al 1993, che ripercorre le vicende e i personaggi che hanno fatto i servizi postali italiani dal dopoguerra sino all'avvento di Poste Italiane SpA.
Pur se con la dilazione di oltre un mese dal suo svolgimento, il resoconto di Milanofil 2009 occupa l'intera rubrica "Mostre e convegni". Una "Milanofil d'attesa... con un occhio a Italia 2009" scrive ancora Castagnaro (attesa "di tempi migliori" per i commercianti e del lasciapassare per Italia 2009 per i collezionisti espositori) ma anche una manifestazione innovativa come dimostra il saluto del Ministro Scajola giunto a Milano addirittura tramite un videomessaggio. Piuttosto differenziate le opinioni dei commercianti sui risultati raggiunti in fiera (c'è chi "gongola" e chi invece risulta più "problematico"), mentre i collezionisti (molti dei quali anche in veste di espositori) si sono dati da fare tra stand e quadri. Tutto bene per quanto concerne gli aspetti "sociali" dell'evento milanese con le riunioni di numerose associazioni nazionali (Lions Filatelisti, Unione Stampa Filatelica, Uicos, Ass. di Aerofilatelia) e la presentazione del Catalogo degli Annulli Speciali Italiani di Guglielminetti e Tecardi edito da Poste.
Una situazione, quella economica generale, che finisce inevitabilmente per condizionare anche il mercato filatelico nazionale anche se nel suo consueto "Sguardo al mercato", Sebastiano Cilio, presidente della Borsa Filatelica Nazionale, pensa in positivo e propone "Un bel pacchetto da investimento". Dopo Repubblica, Vaticano e Smom, analizzati nei mesi scorsi, adesso tocca a San Marino, che tuttavia non sta vivendo un periodo felice. Nonostante tutto, consiglia Cilio, se qualcuno avesse da investire 10.000 euro potrebbe senz'altro mettere in portafoglio alcune serie molto solide del Titano: Paesaggi 1949, Colombo 1952, Posta Aerea non emesso 1943, Posta Aerea Vedute 1950, ecc. Volendo invece guardare alla filatelia estera, bisogna indubbiamente posare lo sguardo sui francobolli di Russia: prezzi tutti al rialzo ed in consolidamento anche se è sempre meglio agire "con prudenza".
In ultimo, come sempre, Filgiovani di Nino Barberis: "Per cominciare, meglio i temi leggeri come lo sport" consiglia il decano della filatelia giovanile e meccanica italiana. "Una collezione sportiva, per un ragazzo", ammette Barberis, "ha la medesima valenza di una collezione storica o di qualsiasi altro genere: serve a scoprire il suo reale interesse per la filatelia", consentendogli di accedere ad un "sacco di cognizioni generali" come l'ordine, il senso estetico o la sistematicità della ricerca.
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