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Giovedì, 21 Novembre 2024
 
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Normativa e Mercati

Mercato postale: conto alla rovescia per la liberalizzazione del 2009

Presentata lo scorso 18 ottobre dalla Commissione Europea una proposta per una nuova Direttiva che porti all'apertura completa e definitiva a partire dal 2009 del mercato dei servizi postali in tutta Europa. Secondo il Commissario Europeo per il Mercato Interno e i Servizi, McCreevy, promotore della proposta, con la liberalizzazione "possiamo contare su più innovazione e servizi migliori a prezzi più vantaggiosi", salvaguardando il servizio universale ed eliminado i cosiddetti settori riservati. Ma, naturalmente, a molti operatori postali pubblici la stretta finale dell'Europa non va giù. Poste Italiane è tra questi.

Mercato postale: conto alla rovescia per la liberalizzazione del 2009
Il 18 aprile scorso, il Commissario europeo responsabile del mercato interno e dei servizi, l'irlandese Charlie McCreevy, ha presentato in Commissione una proposta per una nuova Direttiva comunitaria finalizzata alla completa e definitiva apertura del mercato dei servizi postali entro il 2009.

Secondo McCreevy, questa proposta di liberalizzazione permetterà di continuare a salvaguardare il Servizio Universale promuovendo contestualmente nuovi e più economici servizi postali sia per i cittadini che per le imprese. In pratica verrebbe abbattutto anche l'ultimo lembo di "monopolio" nelle mani degli operatori postali pubblici che va sotto il nome di "servizi riservati" e che attualmente riguarda tutte le corrispondenze al di sotto dei 50gr di peso (quest'ultimo limite è partito il 1° gennaio 2006).

Ricordiamo che si definisce Servizio Universale l'obbligo degli stati membri di garantire a tutti i cittadini un servizio postale di qualità con almeno una raccolta e un recapito cinque giorni alla settimana e con tariffe ragionevoli. In Italia, il Servizio Universale è definito all'Art. 3 del Decreto Legislativo del 22 luglio 1999 n.261 ("Attuazione della Direttiva 97/67/CE concernente regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari e per il miglioramento della qualità del servizio"), lo stesso che (Art. 23-Norme Transitorie) attribuisce a Poste Italiane l'incarico di "gestore del servizio universale" per un periodo non superiore ai 15 anni!!!

I rapporti tra gestore e Stato (nella figura dell'Autorità Nazionale di Regolamentazione, ovvero il  Ministero delle Comunicazioni) sono regolati da un apposito Contratto di Programma che scaduto nel 2005, non è stato ancora rinnovato per il triennio 2006-2008.

Sempre il decreto 261, all'Art. 4 (modificato successivamente), stabilisce le condizioni dei cosiddetti Servizi Riservati attribuiti al gestore del Servizio Universale: quest'ultimo, in pratica, può riservarsi la raccolta, il trasporto, lo smistamento e la distribuzione di invii di corrispondenza interna e transfrontaliera il cui peso unitario sia inferiore a 50gr (limite, quest'ultimo, partito dal 1° gennaio del 2006. In precedenza era di 350gr dall'inizio e di 100gr dal 2002).

Il motivo d'essere di tale "ambito di riserva" deriva proprio dalla volontà dello Stato di assicurare al gestore la giusta remunerazione per la prestazione del Servizio Universale, servizio che attualmente in Italia è "pagato" attraverso un "fondo di compensazione" presso il Ministero delle Comunicazioni cui sono chiamati a contribuire tutti gli altri operatori postali privati (quelli cioè titolari di "licenza individuale").

Con la proposta McCreevy, la Commissione Europea vuole sostanzialmente confermare la scadenza del 2009 per la liberalizzazione dei servizi postali, così come fissato nella precedente Direttiva 97/67/CE (emendata nel 2002).
Ad oggi, numerosi stati membri non solo sono disponibili a rispettare tale scadenza, ma alcuni hanno già abbattuto prima del tempo il limite dei 50gr, liberalizzando il mercato già da qualche tempo (vedi Regno Unito, Svezia e Finlandia).

E d'altra parte, molti operatori "pubblici" europei sono sul piede di guerra rispetto alle norme tecniche (quelle cioè che garantiscono ancora ai vecchi monopolisti, vari modi per finanziare il Servizio Universale, per es. anche attraverso gli aiuti di stato) che si stanno profilando con la nuova proposta di Direttiva: le poste francesi, italiane e spagnole, in primis, insieme ad altri sette monopolisti postali nazionali, sottolineano che non solo non è provata l'efficacia operativa ed economica di tali misure tecniche, ma che non vi sarà alcuna garanzia sul finanziamento del servizio postale universale (in Italia, ricordiamo, ciò avviene attraverso un "fondo di compensazione", come abbiamo detto sopra).

La battaglia si preannuncia dura. E non solo tra Europa e "vecchi" monopolisti, ma anche tra gli stessi operatori postali, alcuni dei quali (come la fortissima Deutsche Post) sono palesemente a fianco della proposta McCreevy.

Approfondimenti
Decreto Legislativo n.261
FAQ sulla proposta McCreevy di una nuova Direttiva comunitaria sui servizi postali

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