E' piaciuta al Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, l'ultima edizione del convegno filatelico "Romafil".
Partecipando alla conferenza d'inaugurazione che si è svolta nel primo pomeriggio del 12 ottobre, il Ministro ha dichiarato che la filatelia è "per un paese come il nostro, uno dei modi attraverso i quali troviamo la possibilità di legarci a dei simboli che rappresentano la nostra storia, le nostre bellezze naturali, la cultura e lo sport".
"Attraverso i francobolli, raccontiamo una comunità , la sua identità e la sua memoria. E lo facciamo con un meccanismo che favorisce gli scambi internazionali, tipicamente legato ad un sistema di comunicazione", continua Gentiloni il quale non ha fatto mistero di aver scoperto con la filatelia un mondo del tutto nuovo, nonostante la sua carica istituzionale lo renda vicinissimo al sistema postale e quindi ai francobolli.
Una conoscenza, quella filatelica, che al Ministro fa venire in mente di quando, da giovane, parecchi ragazzini collezionavano francobolli (salvo poi dimenticarli man mano che divenivano più grandi) riconoscendo che dietro le tantissime richieste di nuove emissioni che giungono al suo dicastero vi sia tanta e genuina passione.
Naturalmente Gentiloni si augura che, anche grazie a questa sua "scoperta" della filatelia, tutti gli attori possano lavorare insieme per alimentare questa passione, da Poste Italiane, agli operatori commerciali e ai tantissimi appassionati. E fa due esempi di come il suo Ministero stia perseguendo questa strada.
Il primo è quello di "dare sempre più valore alle scelte filateliche che facciamo" cercando di "orientarci tra le mille richieste (di nuove emissioni, nda) che sono assolutamente comprensibili e giustificate" in modo da dar loro un "senso che sia al tempo stesso attento alle esigenze del mercato e attento al prestigio" che un'emissione filatelica deve avere in quanto rappresentante di un paese. Come secondo esempio di partecipazione allo sviluppo della filatelia il Ministro cita il progetto del Sen. Giorgio Benvenuto per la valorizzazione del Museo Storico delle Poste e Telecomunicazioni che si trova proprio all'EUR: un patrimonio straordinario, secondo il Ministro, che va protetto. "Ci sono problemi di risorse, come sempre in queste cose", aggiunge Gentiloni, anche se la speranza è che la presenza di molti filatelisti tra le fila parlamentari possa agevolare l'avanzamento del progetto.
Il Ministro Gentiloni incuriosito dalla lettera "Cara Rosina"
scritta nel giorno della Liberazione di Roma, 20 settembre 1870
A conclusione del suo intervento, il Ministro delle Comunicazioni, accompagnato da Danilo Bogoni, membro della Consulta per l'emissione delle carte valori postali e la filatelia e noto giornalista filatelico, ha avuto il piacere di vedere da vicino alcuni pezzi della preziosa collezione dedicata alla storia postale dello Stato Pontificio, in cui erano esposte delle vere rarità a cominciare dalla lettera affrancata con il 20c italiano del 1867 e datata 20 settembre 1870, giorno della liberazione di Roma, in cui un soldato italiano scrivendo alla sua "Cara Rosina" descrive un pezzo di storia, con i duri combattimenti che quel giorno si svolsero nei pressi della breccia di "Porta Salara"
Il Ministro si è lasciato intrattenere volentieri da Bogoni anche sui pannelli della mostra - da lui curata - in cui erano esposti diversi bozzetti, provenienti dal Museo Storico PT, di alcuni dei francobolli del Regno d'Italia dedicati a Giuseppe Garibaldi.
Danilo Bogoni mentre illustra al Ministro Gentiloni alcuni bozzetti
di francobolli italiani dedicati a Giuseppe Garibaldi
Prima di lasciare il Palazzo dei Congressi, il Ministro ha sostato allo stand del Poligrafico dello Stato.
Partecipando alla conferenza d'inaugurazione che si è svolta nel primo pomeriggio del 12 ottobre, il Ministro ha dichiarato che la filatelia è "per un paese come il nostro, uno dei modi attraverso i quali troviamo la possibilità di legarci a dei simboli che rappresentano la nostra storia, le nostre bellezze naturali, la cultura e lo sport".
"Attraverso i francobolli, raccontiamo una comunità , la sua identità e la sua memoria. E lo facciamo con un meccanismo che favorisce gli scambi internazionali, tipicamente legato ad un sistema di comunicazione", continua Gentiloni il quale non ha fatto mistero di aver scoperto con la filatelia un mondo del tutto nuovo, nonostante la sua carica istituzionale lo renda vicinissimo al sistema postale e quindi ai francobolli.
Una conoscenza, quella filatelica, che al Ministro fa venire in mente di quando, da giovane, parecchi ragazzini collezionavano francobolli (salvo poi dimenticarli man mano che divenivano più grandi) riconoscendo che dietro le tantissime richieste di nuove emissioni che giungono al suo dicastero vi sia tanta e genuina passione.
Naturalmente Gentiloni si augura che, anche grazie a questa sua "scoperta" della filatelia, tutti gli attori possano lavorare insieme per alimentare questa passione, da Poste Italiane, agli operatori commerciali e ai tantissimi appassionati. E fa due esempi di come il suo Ministero stia perseguendo questa strada.
Il primo è quello di "dare sempre più valore alle scelte filateliche che facciamo" cercando di "orientarci tra le mille richieste (di nuove emissioni, nda) che sono assolutamente comprensibili e giustificate" in modo da dar loro un "senso che sia al tempo stesso attento alle esigenze del mercato e attento al prestigio" che un'emissione filatelica deve avere in quanto rappresentante di un paese. Come secondo esempio di partecipazione allo sviluppo della filatelia il Ministro cita il progetto del Sen. Giorgio Benvenuto per la valorizzazione del Museo Storico delle Poste e Telecomunicazioni che si trova proprio all'EUR: un patrimonio straordinario, secondo il Ministro, che va protetto. "Ci sono problemi di risorse, come sempre in queste cose", aggiunge Gentiloni, anche se la speranza è che la presenza di molti filatelisti tra le fila parlamentari possa agevolare l'avanzamento del progetto.
Il Ministro Gentiloni incuriosito dalla lettera "Cara Rosina"
scritta nel giorno della Liberazione di Roma, 20 settembre 1870
Il Ministro si è lasciato intrattenere volentieri da Bogoni anche sui pannelli della mostra - da lui curata - in cui erano esposti diversi bozzetti, provenienti dal Museo Storico PT, di alcuni dei francobolli del Regno d'Italia dedicati a Giuseppe Garibaldi.
Danilo Bogoni mentre illustra al Ministro Gentiloni alcuni bozzetti
di francobolli italiani dedicati a Giuseppe Garibaldi
Prima di lasciare il Palazzo dei Congressi, il Ministro ha sostato allo stand del Poligrafico dello Stato.
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