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Sabato, 23 Novembre 2024
 
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I francobolli del Regno di Napoli nell'opera magna di Emilio Diena

Chi maneggia la filatelia e la storia postale del Regno di Napoli quasi certamente conosce già il volume "I francobolli del Regno di Napoli e i due provvisori da mezzo tornese del 1860" scritto nel 1932 da Emilio Diena e che raccoglieva tutti gli articoli dell'autore comparsi su "Il Corriere Filatelico" tra il 1929 e il 1931. Altrettanto certamente sono pochissimi i collezionisti di questo interessantissimo capitolo della filatelia italiana ad avere in libreria questa I edizione originale. Nel 1992 l'editrice Vaccari propose una ristampa anastatica con la quale si è potuta alimentare la richiesta del mercato per una ventina d'anni. Fino ad oggi, quando la stessa casa editrice di Vignola ha realizzato una seconda ristampa del prezioso e autorevole libro di Emilio Diena, opera tutt'ora insuperata per qualità e quantità di informazioni.

I francobolli del Regno di Napoli nell'opera magna di Emilio Diena

Era il 1929 quando Emilio Diena, capostipite di una grande famiglia di collezionisti e studiosi della filatelia italiana, iniziava a scrivere la storia dei francobolli dell'antico Regno di Napoli. Si trattava di articoli pubblicati a puntate sulla rivista "Il Corriere Filatelico", con la quale il Diena aveva preso a collaborare una decina d'anni prima e che ospiterà gli studi più importanti di moltissimi altri autori dell'epoca.

La sequenza di articoli si completerà nel 1931 e verranno raccolti in un volume già l'anno successivo con il titolo "I francobolli del Regno di Napoli e i due provvisori da mezzo tornese del 1860", una monumentale monografia sulla filatelia e la storia postale napoletana che a distanza di quasi 80 anni rappresenta un capolavoro insuperato per qualità e quantità di informazioni.

Basta scorrere le principali bibliografie pubblicate su riviste e libri editi fino ai nostri giorni per comprendere la piena attualità di questo volume: la ricerca storico-postale condotta dall'autore con le scoperte e i numerosi risultati raggiunti rappresentano ancora oggi un fondamentale punto di partenza per chiunque voglia avvicinarsi alla filatelia dell'antico stato napoletano.

Un volume che nella sua prima edizione del 1932 risultava esaurito già nel 1950 salvo, qualche anno più tardi, rinvenirne "in uno scantinato" alcune decine di copie che riuscirono a soddisfare le esigenze dei collezionisti solo per un altro pò di tempo. Nel 1992, quando ormai il volume era completamente scomparso dal mercato, gli eredi di Emilio Diena pubblicano, con la casa editrice Vaccari, una ristampa con la presentazione di Enzo Diena, nipote dell'autore.

Adesso, a distanza di quasi vent'anni dalla prima, l'editore vignolese riporta sugli scaffali il fondamentale volume sui francobolli del Regno di Napoli attraverso una seconda ristampa integrale seppure con veste grafica rinnovata. Inserito nella collana Vaccari dei "Ritrovati" - nella quale si possono leggere anche altri titoli di letteratura filatelica andati ormai esauriti - "I francobolli del Regno di Napoli e i due provvisori da mezzo tornese del 1860" in oltre 270 pagine (in bianco e nero, naturalmente, su carta giallo paglierino che attribuisce al testo un aspetto d'antan) racconta la storia dei francobolli di Napoli come pubblicato a puntate ne "Il Corriere Filatelico" seppure ampliata con modificazioni al testo, la correzione di alcuni errori e l'aggiunta di nuovi particolari.

Un testo innovativo già per la filatelia dell'epoca dato che, con le stesse parole dell'autore, "mentre le nuove ricerche sui classici francobolli napoletani [...] destarono l'interesse di alcuni filatelisti stranieri [...], non attrassero invece, se non forse in modesta misura, l'attenzione dei collezionisti italiani". Un filone collezionistico così poco battuto dagli stessi italiani che "il fatto che delle quattordici tavole di duecento francobolli ciascuna della serie del 1858 non sia finora la conoscenza completa o quasi che di quattro soltanto [...] sta a mosrare come l'argomento sia assai lungi, purtroppo, dall'essere esaurito".

Emilio Diena, che si fece aiutare in minima parte dal figlio Alberto, condusse studi e ricerche direttamente alla fonte, attingendo notizie presso gli archivi pubblici di Napoli e visionando le grandi collezioni dell'epoca oltre ai pezzi unici - o comunque di estrema rarità - che gli furono sottoposti con fiducia dai collezionisti di mezza Europa.

Ecco allora nascere una monografia che parte dai primi saggi di francobolli postali preparati in Inghilterra nel 1849 su commissione dell'architetto Amy Autran per arrivare alle emissioni definitive del 1858 (il Regno di Napoli fu l'ultimo tra gli Antichi Stati italiani ad introdurre i francobolli nella propria legislazione postale), ai provvisori "Trinacria" e "Croce" da mezzo tornese del 1860, fino agli utilizzi durante il Regno d'Italia.
Un testo, che nonostante l'età, il linguaggio (ben lontano da quello veloce e inglesizzato dei nostri tempi) e la gran quantità di dettagli tecnici e storici, si fa leggere con grande interesse, ed anzi riesce ad appassionare anche chi non ha mai maneggiato un francobollo antico.

Sono quattordici i capitoli di cui si compone, anticipati da una necessaria ma breve introduzione sulla storia, la divisione amministrativa, i pesi e le misure, i sistemi di comunicazione in uso nel Regno di Napoli al momento dell'introduzione dei primi francobolli.
Si parte, come già detto, con la presentazione dei saggi di francobolli postali preparati nel 1849 e con una panoramica dei regolamenti e delle tariffe in vigore prima e dopo la grande riforma postale del luglio 1857 (cap. 2) per entrare immediatamente (cap. 3) nella storia vera e propria dell'emissione del 1858, dalla scelta dei soggetti, all'affidamento della produzione dei conii al maestro calcografo Giuseppe Masini, all'acquisto di tutto il materiale necessario per la stampa, al tipo di carta e filigrana, con una gran quantità di informazioni statistiche sui francobolli prodotti, venduti e ritirati.
Con il cap. 4 si entra nel vivo attraverso la descrizione, supportata da decine di immagini (la riproduzione in bianco e nero e la qualità stessa dei francobolli napoletani, naturalmente spesso non aiuta!), delle caratteristiche dei sette francobolli, delle quattordici tavole utilizzate, degli inchiostri e delle principali varietà.

Il 6 settembre 1860 il Re Francesco II abbandona Napoli per rifugiarsi a Gaeta mentre il giorno dopo Garibaldi entra trionfalmente nella capitale del Regno delle Due Sicilie: iniziano i periodi cosiddetti della "Dittatura" e della "Luogotenza" che dettero vita (cap. VI) ad altri due mostri sacri della filatelia napoletana (e di quella italiana in generale), ovvero i due mezzo tornese "Trinacria" e "Croce" resisi necessari dopo la riduzione delle tasse postali per le stampe. Emilio Diena, supportato da una cronologia storica, ne descrive le caratteristiche tecniche fornendo l'elenco delle "cento varietà" riscontrabili nei due francobolli.

Con la nascita del Regno d'Italia, tuttavia, la storia dei francobolli napoletani non è ancora chiusa: prima dell'emissione italiana per "le provincie napoletane" con l'effigie del re Vittorio Emanuele II e valuta locale in grana (cap. 7) c'è tempo per una storia postale ricca di interessanti capitoli come quello dedicato all'uso dei francobolli borbonici nei territori pontifici (Benevento e Pontecorvo) annessi alle provincie napoletane nell'ottobre del 1860 (cap. 9), all'avvio dei primi servizi postali sulle strade ferrate con l'uso dei primi annulli speciali (cap. 12), ai bolli della posta militare sarda usati nel Napoletano (cap. 13) durante il periodo dell'annessione, alle "frodi postali" (cap. 8) e alle "sofisticazioni dei francobolli originali e le imitazioni per i collezionisti" (cap. 14) sino alle alle ristampe ad uso filatelico usando i vecchi conii ed eseguite da privati a partire dal 1896 (cap. 10).

Infine il capitolo, anch'esso fondamentale e di grande attualità (per quanto sicuramente ed inevitabilmente superato in alcune sue piccole porzioni da nuove scoperte nel corso degli ultimi ottant'anni) dedicato ai bolli postali borbonici (cap. 11), comprendente una rassegna dei vari sistemi di bollatura adottati con utilissimi elenchi e riproduzioni.

Una monografia, quella di Emilio Diena appena ristampata da Vaccari, che non può certo mancare nelle biblioteche specializzate più complete ma che, dato anche il prezzo non eccessivo (40,00€) può rappresentare la chance per tutti di mettere le mani su un capitolo fondamentale della filatelia italiana.

I FRANCOBOLLO DEL REGNO DI NAPOLI
E I DUE PROVVISORI DA MEZZO TORNESE DEL 1860

di Emilio Diena
II Edizione - Ottobre 2008
Collana "Ritrovati"
Edizioni VACCARI, Vignola (Mo)
276 pp in b/n
Prezzo di copertina: 40,00€
Acquistabile direttamente presso l'Editore

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