Avrà luogo nella mattina del prossimo 6 maggio presso il Ministero delle comunicazioni all’EUR la riunione della Consulta per l’emissione delle Carte Valori Postali e la Filatelia, l’ultima sotto la presidenza del ministro Paolo Gentiloni. La Consulta, lo ricordiamo, è l’organo tecnico consultivo del Ministro delle comunicazioni in materia di filatelia, con il compito di proporre al titolare del dicastero l’elenco delle emissioni meritevoli di essere inserite nel programma filatelico di Poste Italiane. Quella di maggio sarà la quarta riunione della Consulta in carica, nominata con decreto ministeriale del 26 novembre 2006 (le precedenti riunioni hanno avuto luogo il 14 dicembre 2006, il 17 aprile ed il 17 dicembre 2007).
Al momento non si sa ancora di preciso quali saranno le proposte portate all’esame dei consultori, ma è sicuro che con la prossima riunione sarà definitivamente chiaro il quadro delle emissioni per il 2009. Non è neppure da escludersi un ritorno di fiamma sulla vicenda dei francobolli per i diciottenni previsti per il 2008, sulla quale sembra essere calato un inatteso velo pietoso, tant’è che l’emissione è stata pure eliminata dai programmi ufficiali diffusi da Poste negli ultimi mesi.
Si tratterà, dunque, dell’ultima Consulta targata Gentiloni, e probabilmente anche dell’ultima presieduta dal ministro delle comunicazioni. È ormai certo, difatti, che nel nuovo esecutivo guidato da Silvio Berlusconi non ci sarà posto per un dicastero dedicato esclusivamente alle comunicazioni. La legge finanziaria per il 2008 voluta da Romano Prodi ha, infatti, reintrodotto la cosiddetta riforma Bassanini del 1999, già più volte bloccata nel corso degli ultimi anni, che riduce a dodici il numero dei ministeri. Ed il Ministero delle comunicazioni è proprio uno di quelli che ne farà le spese.
All’orizzonte sembra profilarsi un maxi accorpamento con il dicastero delle attività produttive, che verrebbe così a chiamarsi Ministero delle attività produttive e delle comunicazioni. Nel totoministri che si sta giocando proprio in queste ore si fa già il nome del possibile titolare del dicastero: si tratterebbe di Claudio Scajola, già ministro degli Interni nel governo Berlusconi.
Un vero Ministero delle comunicazioni, almeno nel nome, sembrerebbe invece profilarsi nel nascente Governo Ombra (o Shadow Cabinet per usare il termine inglese) del Partito Democratico, all’opposizione nel nuovo Parlamento. Un ministero, tuttavia, senza alcun potere concreto, ma con l’unico compito di elaborare le strategie politiche della coalizione di minoranza in materia di comunicazioni. Improbabile, invece, che nella nuova struttura voluta da Walter Veltroni via sia pure la figura del Consigliere filatelico. Anch’egli “shadow”, naturalmente. Figura che, purtroppo, non ha reso immune il Ministro delle comunicazioni “reale” da scelte a volte incomprensibili. Come nei casi di emissioni dedicate a manifestazioni quantomeno discutibili ma regolarmente autorizzate (vedasi “Premio Bancarella Musica”), di altre bloccate sul filo di lana con conseguenti speculazioni (vedasi “Città di Fiume”), o di francobolli distrutti senza adempiere agli obblighi internazionali (vedasi i foglietti per i diciottenni).
I vostri commenti
Questo articolo non ha commenti.