di FRANCESCO DE CARLO
Una delle caratteristiche tipiche del francobollo è la sua dentellatura.
Certo, non è sempre stato così: il francobollo dei primordi era tutt'altro che dentellato e per essere utilizzato, andava separato dagli altri con un bel taglio di forbici. L'introduzione della dentellatura fu una bella innovazione: il francobollo potè finalmente essere staccato dal foglio semplicemente usando le mani.
Per gli amanti della filatelia specializzata, la dentellatura (anche detta "perforazione") del francobollo è uno dei più interessanti spunti di studio e ricerca. Le dentellature che è possibile riscontrare sui francobolli italiani sono molteplici e possono essere classificate attraverso due parametri: il passo di perforazione e il tipo di perforatore adottato.
Il primo altro non è che un valore numerico, tipicamente espresso in "quarti", corrispondente al numero di "fori" presenti nella distanza lineare di 2 cm, lungo le due dimensioni del francobollo, larghezza e altezza. Sicchè, quando si scrive 13 1/4 x 14 si intende dire che il francobollo ha una dentellatura orizzontale di 13 1/4 e verticale di 14. L'ordine di lettura dei due numeri è standard, avendo come base per la misurazione la vignetta del francobollo (quindi non si può misurare la dentellatura se il francobollo in esame è ruotato di 90° oppure se è capovolto, avendo cioè in vista la parte posteriore gommata).
Nel secondo parametro rientrano, invece, le tecnologie utilizzate in fase di produzione del francobollo. L'innovazione e il know-how acquisito nel corso dei decenni da parte dei tecnici del Poligrafico, hanno portato a cambiamenti sostanziali nei metodi di perforazione. Si è passati, così dalla più semplice perforazione "lineare", a quella "a pettine" e infine "a blocco". Non è, tuttavia, obiettivo di questo articolo parlare dei vari tipi di dentellatura riscontrabili sui francobolli italiani, per i quali si rimanda ai link finali di approfondimento. Quello che presenteremo è invece il frutto dello studio appassionato di Giambattista Spampinato, collezionista e studioso siciliano da oltre 40 anni, che ho avuto il piacere di conoscere in ques'ultimo anno. Un collezionista "specializzato", nel vero senso della parola, dei francobolli di Repubblica, dotato di quell'"occhio da filatelista" sempre attento alle piccole varietà e difetti che spesso nascondono grandi e interessanti innovazioni tecniche, piccole e grandi storie.
Ed è proprio di una sua scoperta che scriveremo nelle righe successive, ovvero dello studio approfondito di un fenomeno ripetitivo riscontrato su alcuni francobolli repubblicani, che lo ha portato a scoprire e, quindi, definire un nuovo tipo di dentellatura usata dal Poligrafico, da lui chiamata "a pettine doppio modificato".
La notizia non è inedita, dato che lo studio di Spampinato è apparso per
la prima volta su "La ruota alata", il bollettino d'informazione dell'AFIS di qualche tempo fa, e ripresa come ci riferisce lo stesso autore, su Cronaca Filatelica in un articolo dello scorso anno, e sul volume "La repubblica italiana" (B.C. Selvaggi, Poste Italiane, 2003). Peccato che nessun catalogo, tantomeno quelli specializzati, abbia finora riportato questa novità !
Ma torniamo alla nostra dentellatura "a pettine doppio modificato". Diamo per scontato che il lettore sia a conoscenza di cosa sia una dentellatura "a pettine". Per agevolare la lettura delle note che seguono, abbiamo comunque preferito riportare, almeno graficamente, in cosa consiste questo tipo di dentellatura. Nella Foto 2 è riprodotta la dentellatura "a pettine" di tipo "semplice", ovvero quella che ad ogni "passaggio", perfora solo tre lati di ciascun francobollo su tutta la riga del foglio. I tre lati, tipicamente, sono quelli superiore, destro e sinistro. Ma quest'ordine non è fisso dato che il perforatore può anche essere "capovolto" oppure "destro" e "sinistro", provocando quindi la perforazione sempre di tre lati, ma in combinazioni differenti.
Con l'obiettivo di velocizzare il processo di perforazione dei fogli, si è pensato anche di realizzare un "pettine doppio", ovvero di perforare contemporaneamente non una ma due righe per volta. In questo tipo tipo di dentellatura, evidentemente (v. foto 3) i francobolli della prima riga in alto risultano dentellati interamente, mentre quelli nella riga inferiore sono dentellati in modo "semplice", ovvero solo su tre lati, lasciando cioè il margine inferiore libero per la successiva battuta di perforazione.
La variante di cui,invece, qui vogliamo parlare più diffusamente
riguarda quest'ultimo tipo di perforazione. Ma più che le parole, possono le immagini:
Come si può facilmente notare la differenza è nella mancanza di simmetria nello schema dei punzoni: nel "pettine doppio" è perfetta, nel "pettine doppio modificato" (foto 1) alcuni fori (due, in particolare) sono tolti dalla parte inferiore per essere inseriti in alto, sicchè si ottiene un rastrello sia nella parte bassa sia nella parte alta della singola battuta di perforazione.
Se qualcuno, invece, preferisce le "parole", possiamo dire che con una singola battuta di questo perforatore risulta dentellata completamente la fila orizzontale intermedia di francobolli, e solo parzialmente i tre lati dei francobolli della riga superiore e inferiore. Ovvero, ben tre righe di francobolli risultano interessate da una battuta, mentre nel "pettine doppio" solo due.
Naturalmente per tutte e tre le perforazioni a pettine che abbiamo detto vale il principio per cui maggiore è l'accuratezza nella battuta, maggiore risulta l'allineamento (soprattutto verticale) dei fori e quindi minore è la possibilità di accorgersi che si tratta di un "pettine". Questo vale però solo in teoria. La pratica è ben diversa: l'azione meccanica del perforatore provoca inevitabili disallineamenti, più o meno sensibili, nei fori, che porta ad avere nei "punti di giunzione" tra due battute successive, fori adiacenti con interspazio maggiore/minore, fori adiacenti relativi a due battute successive non perfettamente allineati, ecc. Questo vale per tutti i tipi di perforazione a pettine. La differenza però tra la perforazione "a pettine doppio modificato" e le altre sta nel fatto che tali "difetti" non si riscontrano lungo la linea di giunzione tra due file adiacenti di francobolli (la riga rossa nelle immagini qui sopra), ma si trovano all'interno delle dentellature verticali della stessa riga di francobolli (ogni due righe, naturalmente). In altre parole, il disallineamento tipico di questo tipo di dentellatura si colloca normalmente in coincidenza del secondo/terzo foro dal basso di tutti i francobolli della stessa riga.
L'accurato studio di Giambattista Spampinato (che è socio dell'AFIS e dell'ACS), oltre ad aver "diagnosticato" questa variante ha anche localizzato dove, nei francobolli italiani, è possibile riscontrare il pettine doppio modificato, offrendoci un elenco accurato e numerose immagini. In particolare, risultano interessati i fogli da lire 350, 400, 500 e 800 della serie Castelli e da lire 500 e 1500 dei Segnatasse repubblicani. Secondo Spampinato, il perforatore modificato è stato usato solo per un lasso di tempo molto breve, insieme a quello "doppio semplice", per dentellare alcune delle ultime provviste di questi francobolli. Poichè questa dentellatura si rinviene sui fogli dei Castelli che presentano sul bordo di foglio destro uno o più triangolini colorati, e avendo conoscenza dei tempi in cui questi triangolini sono apparsi per la prima volta, è possibile per deduzione, stabilire un tempo approssimato di apparizione di questa dentellatura. In dettaglio, il triangolino è apparso sul foglio del 500 lire Castelli a partire dal novembre 1996, sul 400 lire Castelli nel gennaio 1997, sul 350 lire e sull'800 lire rispettivamente in febbraio e settembre dello stesso anno. Nulla di preciso si sa sui segnatasse, anche se è logico pensare che anche per essi la dentellatura a pettine doppio modificato sia comparsa in nuove tirature stampate nel periodo 1996-1997.
Nulla si conosce sul motivo di tale "modifica" del pettine doppio e tantomeno è stato riscontrato su altri e successivi valori. Ricordiamo che nel 1998 è uscita la nuova serie ordinarie Donne nell'Arte, per cui presumibilmente tutti i vecchi sistemi di perforazione, sono stati abbandonati a favore del "blocco/pettine a piastra", un tipo di perforazione su piastra (e non su cilindro) che costituisce lo standard per le nuove macchine da stampe Goebel (BRM-T-350 rotocalcografica e BRM-P-350 calcografica).
Per concludere, non posso che formulare un ringraziamento particolare all'amico Giambattista Spampinato per la sua passione filatelica che, come molti spesso dimenticano, non può e non deve mai essere disgiunta dal desiderio di diffondere le scoperte, gli studi e i frutti delle proprie ricerche. Spero di ospitare su questo sito altre sue piccole e grandi storie di filatelia specializzata, storie che però si possono continuare a leggere su "La ruota alata", per la quale cura la rubrica delle novità dei francobolli italiani, con schede tecniche di ogni emissione.
Chiunque desideri scambiare con lui esperienze, pareri, opinioni di carattere filatelico può contattarlo tramite la nostra redazione.
IMMAGINI
Cliccando sui link sotto si possono vedere le immagini ingrandite dei francobolli sui quali è stato rilevato il "pettine doppio modificato": Segnatasse 500 lire, Seganatsse 1500 lire, Castelli 500 lire, Castelli 500 lire, Castelli 350 lire, Castelli 800 lire, Castelli 400 lire
LINK DI APPROFONDIMENTO
G.Riggi di Numana - Lessico Filatelico / voce Dentellatura
I testi citati nell'articolo
Una delle caratteristiche tipiche del francobollo è la sua dentellatura.
Certo, non è sempre stato così: il francobollo dei primordi era tutt'altro che dentellato e per essere utilizzato, andava separato dagli altri con un bel taglio di forbici. L'introduzione della dentellatura fu una bella innovazione: il francobollo potè finalmente essere staccato dal foglio semplicemente usando le mani.
Per gli amanti della filatelia specializzata, la dentellatura (anche detta "perforazione") del francobollo è uno dei più interessanti spunti di studio e ricerca. Le dentellature che è possibile riscontrare sui francobolli italiani sono molteplici e possono essere classificate attraverso due parametri: il passo di perforazione e il tipo di perforatore adottato.
Il primo altro non è che un valore numerico, tipicamente espresso in "quarti", corrispondente al numero di "fori" presenti nella distanza lineare di 2 cm, lungo le due dimensioni del francobollo, larghezza e altezza. Sicchè, quando si scrive 13 1/4 x 14 si intende dire che il francobollo ha una dentellatura orizzontale di 13 1/4 e verticale di 14. L'ordine di lettura dei due numeri è standard, avendo come base per la misurazione la vignetta del francobollo (quindi non si può misurare la dentellatura se il francobollo in esame è ruotato di 90° oppure se è capovolto, avendo cioè in vista la parte posteriore gommata).
Nel secondo parametro rientrano, invece, le tecnologie utilizzate in fase di produzione del francobollo. L'innovazione e il know-how acquisito nel corso dei decenni da parte dei tecnici del Poligrafico, hanno portato a cambiamenti sostanziali nei metodi di perforazione. Si è passati, così dalla più semplice perforazione "lineare", a quella "a pettine" e infine "a blocco". Non è, tuttavia, obiettivo di questo articolo parlare dei vari tipi di dentellatura riscontrabili sui francobolli italiani, per i quali si rimanda ai link finali di approfondimento. Quello che presenteremo è invece il frutto dello studio appassionato di Giambattista Spampinato, collezionista e studioso siciliano da oltre 40 anni, che ho avuto il piacere di conoscere in ques'ultimo anno. Un collezionista "specializzato", nel vero senso della parola, dei francobolli di Repubblica, dotato di quell'"occhio da filatelista" sempre attento alle piccole varietà e difetti che spesso nascondono grandi e interessanti innovazioni tecniche, piccole e grandi storie.
Ed è proprio di una sua scoperta che scriveremo nelle righe successive, ovvero dello studio approfondito di un fenomeno ripetitivo riscontrato su alcuni francobolli repubblicani, che lo ha portato a scoprire e, quindi, definire un nuovo tipo di dentellatura usata dal Poligrafico, da lui chiamata "a pettine doppio modificato".
La notizia non è inedita, dato che lo studio di Spampinato è apparso per
la prima volta su "La ruota alata", il bollettino d'informazione dell'AFIS di qualche tempo fa, e ripresa come ci riferisce lo stesso autore, su Cronaca Filatelica in un articolo dello scorso anno, e sul volume "La repubblica italiana" (B.C. Selvaggi, Poste Italiane, 2003). Peccato che nessun catalogo, tantomeno quelli specializzati, abbia finora riportato questa novità !
Ma torniamo alla nostra dentellatura "a pettine doppio modificato". Diamo per scontato che il lettore sia a conoscenza di cosa sia una dentellatura "a pettine". Per agevolare la lettura delle note che seguono, abbiamo comunque preferito riportare, almeno graficamente, in cosa consiste questo tipo di dentellatura. Nella Foto 2 è riprodotta la dentellatura "a pettine" di tipo "semplice", ovvero quella che ad ogni "passaggio", perfora solo tre lati di ciascun francobollo su tutta la riga del foglio. I tre lati, tipicamente, sono quelli superiore, destro e sinistro. Ma quest'ordine non è fisso dato che il perforatore può anche essere "capovolto" oppure "destro" e "sinistro", provocando quindi la perforazione sempre di tre lati, ma in combinazioni differenti.
Con l'obiettivo di velocizzare il processo di perforazione dei fogli, si è pensato anche di realizzare un "pettine doppio", ovvero di perforare contemporaneamente non una ma due righe per volta. In questo tipo tipo di dentellatura, evidentemente (v. foto 3) i francobolli della prima riga in alto risultano dentellati interamente, mentre quelli nella riga inferiore sono dentellati in modo "semplice", ovvero solo su tre lati, lasciando cioè il margine inferiore libero per la successiva battuta di perforazione.
La variante di cui,invece, qui vogliamo parlare più diffusamente
riguarda quest'ultimo tipo di perforazione. Ma più che le parole, possono le immagini:
Come si può facilmente notare la differenza è nella mancanza di simmetria nello schema dei punzoni: nel "pettine doppio" è perfetta, nel "pettine doppio modificato" (foto 1) alcuni fori (due, in particolare) sono tolti dalla parte inferiore per essere inseriti in alto, sicchè si ottiene un rastrello sia nella parte bassa sia nella parte alta della singola battuta di perforazione.
Se qualcuno, invece, preferisce le "parole", possiamo dire che con una singola battuta di questo perforatore risulta dentellata completamente la fila orizzontale intermedia di francobolli, e solo parzialmente i tre lati dei francobolli della riga superiore e inferiore. Ovvero, ben tre righe di francobolli risultano interessate da una battuta, mentre nel "pettine doppio" solo due.
Naturalmente per tutte e tre le perforazioni a pettine che abbiamo detto vale il principio per cui maggiore è l'accuratezza nella battuta, maggiore risulta l'allineamento (soprattutto verticale) dei fori e quindi minore è la possibilità di accorgersi che si tratta di un "pettine". Questo vale però solo in teoria. La pratica è ben diversa: l'azione meccanica del perforatore provoca inevitabili disallineamenti, più o meno sensibili, nei fori, che porta ad avere nei "punti di giunzione" tra due battute successive, fori adiacenti con interspazio maggiore/minore, fori adiacenti relativi a due battute successive non perfettamente allineati, ecc. Questo vale per tutti i tipi di perforazione a pettine. La differenza però tra la perforazione "a pettine doppio modificato" e le altre sta nel fatto che tali "difetti" non si riscontrano lungo la linea di giunzione tra due file adiacenti di francobolli (la riga rossa nelle immagini qui sopra), ma si trovano all'interno delle dentellature verticali della stessa riga di francobolli (ogni due righe, naturalmente). In altre parole, il disallineamento tipico di questo tipo di dentellatura si colloca normalmente in coincidenza del secondo/terzo foro dal basso di tutti i francobolli della stessa riga.
L'accurato studio di Giambattista Spampinato (che è socio dell'AFIS e dell'ACS), oltre ad aver "diagnosticato" questa variante ha anche localizzato dove, nei francobolli italiani, è possibile riscontrare il pettine doppio modificato, offrendoci un elenco accurato e numerose immagini. In particolare, risultano interessati i fogli da lire 350, 400, 500 e 800 della serie Castelli e da lire 500 e 1500 dei Segnatasse repubblicani. Secondo Spampinato, il perforatore modificato è stato usato solo per un lasso di tempo molto breve, insieme a quello "doppio semplice", per dentellare alcune delle ultime provviste di questi francobolli. Poichè questa dentellatura si rinviene sui fogli dei Castelli che presentano sul bordo di foglio destro uno o più triangolini colorati, e avendo conoscenza dei tempi in cui questi triangolini sono apparsi per la prima volta, è possibile per deduzione, stabilire un tempo approssimato di apparizione di questa dentellatura. In dettaglio, il triangolino è apparso sul foglio del 500 lire Castelli a partire dal novembre 1996, sul 400 lire Castelli nel gennaio 1997, sul 350 lire e sull'800 lire rispettivamente in febbraio e settembre dello stesso anno. Nulla di preciso si sa sui segnatasse, anche se è logico pensare che anche per essi la dentellatura a pettine doppio modificato sia comparsa in nuove tirature stampate nel periodo 1996-1997.
Nulla si conosce sul motivo di tale "modifica" del pettine doppio e tantomeno è stato riscontrato su altri e successivi valori. Ricordiamo che nel 1998 è uscita la nuova serie ordinarie Donne nell'Arte, per cui presumibilmente tutti i vecchi sistemi di perforazione, sono stati abbandonati a favore del "blocco/pettine a piastra", un tipo di perforazione su piastra (e non su cilindro) che costituisce lo standard per le nuove macchine da stampe Goebel (BRM-T-350 rotocalcografica e BRM-P-350 calcografica).
Per concludere, non posso che formulare un ringraziamento particolare all'amico Giambattista Spampinato per la sua passione filatelica che, come molti spesso dimenticano, non può e non deve mai essere disgiunta dal desiderio di diffondere le scoperte, gli studi e i frutti delle proprie ricerche. Spero di ospitare su questo sito altre sue piccole e grandi storie di filatelia specializzata, storie che però si possono continuare a leggere su "La ruota alata", per la quale cura la rubrica delle novità dei francobolli italiani, con schede tecniche di ogni emissione.
Chiunque desideri scambiare con lui esperienze, pareri, opinioni di carattere filatelico può contattarlo tramite la nostra redazione.
IMMAGINI
Cliccando sui link sotto si possono vedere le immagini ingrandite dei francobolli sui quali è stato rilevato il "pettine doppio modificato": Segnatasse 500 lire, Seganatsse 1500 lire, Castelli 500 lire, Castelli 500 lire, Castelli 350 lire, Castelli 800 lire, Castelli 400 lire
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G.Riggi di Numana - Lessico Filatelico / voce Dentellatura
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