Quando nel Maggio – Giugno 1953 fu preparata, emessa e distribuita la prima parte della serie dell’Italia Turrita, detta “Siracusana”, il ritorno del Territorio Libero di Trieste all’Amministrazione Fiduciaria Italiana del 26 Ottobre ‘54 era ancora molto lontano ed impensabile; per questo, nella prospettiva di vari anni d’utilizzo di questa nuova serie ordinaria, le tirature dei singoli valori, utilizzati per le tariffe più comuni, furono molto ampie e i francobolli in fogli furono distribuiti in modo capillare in particolare negli Uffici e collettorie della Provincia di Trieste, nelle tabaccherie cittadine e nelle rivendite autorizzate.
La stessa cosa avvenne in seguito, nel Febbraio del ’54, quando fu emesso l’ultimo valore da 13 lire che fu, comunque, soprastampato con una tiratura molto più contenuta rispetto agli altri otto valori già disponibili.
Il formato piccolo dei nove francobolli fu accolto bene dalla clientela postale e questo favorì enormemente il suo utilizzo per i normali servizi: era un ritorno alle dimensioni dei francobolli più comuni ed utilizzati della Democratica del 1947 e del 1949. Nel mezzo era stata emessa la splendida serie dell’Italia al Lavoro del 1950/54, nel formato doppio che ebbe una fase di sovrapposizione fino all'esaurimento. In realtà tutte le tariffe in vigore erano ben rappresentate, ma si sentiva tra gli utilizzatori l’esigenza di un francobollo semplice, molto leggibile nel valore nominale e di grande praticità.
Le vendite iniziali furono nella norma: furono preparate le buste FDC di marca e PT e le raccomandate per l’interno e per l’estero; la richiesta filatelica non ebbe cenni speculativi, si trattava di un’emissione ordinaria di lungo periodo, soggetta a possibili ulteriori ristampe, il consumo per servizio fu invece da subito molto sostenuto, in particolare per i valori in tariffa, il 12 lire (tariffa d’uso particolare) in questa fase rimase un po’ in disparte, occorrevano ben n. 5 esemplari per fare 60 lire, l’importo dei francobolli per il costo di raccomandata o espresso dell’epoca. La situazione cambiò radicalmente nel Febbraio ’54 con l’emissione del 13 lire che in combinazione con il 12 lire copriva la tariffa di 25 lire, primo porto per lettera semplice da 20 grammi; i due valori furono molto utilizzati dal febbraio in poi in combinazione fino agli ultimi giorni di validità e anche per “errore” oltre il 15 Novembre ’54.
Quando il 5 Ottobre ’54 fu siglato a Parigi l’accordo per il ritorno di Trieste e della Zona A all’Italia dal 26 ottobre ’54 cominciarono dei forti acquisti filatelici e speculativi in fogli, situazione comune a tutte le n. 103 voci filateliche in scadenza il 15 Novembre ‘ 54, le medie di vendita salirono di molto, con qualche stock o accumulo di troppo.
Alla data del 15 Novembre 1954 risultavano giacenti, non ancora distribuiti, o riconsegnati presso il magazzino centrale quantità in fogli di 100 esemplari risibili in rapporto alle loro tirature ufficiali per il 5 – 10 – 12 – 20 – 25 – 35 e 60 lire, mentre erano presenti ben n. 600 fogli per n. 60.000 esemplari del 13 lire rosa carminio, e n. 820 fogli per n. 82.000 esemplari del 80 lire arancione, che furono consegnati, dopo essere stati resi inutilizzabili (circolare n. 52/54), come resa all’AMG e in seguito inceneriti (dichiarazione ufficiale dell’AMG).
I documenti ufficiali dell’AMG, le note di arrivo e di distribuzione dei movimenti del magazzino centrale ritrovate nel 1974, le testimonianze dell’epoca di molti esperti confermano questa precisa ricostruzione degli eventi legati alla serie ordinaria “Siracusana” di Trieste; dati e situazioni oggettive che rendono poco significative le odierne valutazioni del mercato e dei cataloghi, chiaramente da riconsiderare, infatti sono ancora legate ad una tiratura ufficiale di n. 198.000 serie complete potenziali, in teoria tutte vendute; nella realtà la tiratura effettiva si ridusse di fatto a sole n. 138.000 serie complete vendute, (solo il 69,7% del quantitativo originario), quantità comunque molto sostenuta, circa n. 463 serie complete in media al giorno.
Le serie nuove con gomma si trovano comunque abbastanza facilmente (circa il 46% del venduto), anche in fogli interi da 100 esemplari, mentre per gli usati sciolti con annullo originale dell’epoca la ricerca è leggermente più difficoltosa per il larghissimo utilizzo interno ed estero con la conseguente dispersione, esistono lettere semplici e cartoline viaggiate con gli annulli originali fino al 15 Novembre, raccomandate o espressi anche per l’estero fino al giorno 13 Novembre, con annulli meccanici e a mano con le solite lunette vuote o con le barre ed anche i nuovi tipi senza lunette, noti fin dal 1953, sicuramente originali, per una quantità oggettivamente irrisoria.
Note
Bisogna fare molta attenzione nel recupero e nella classificazione degli esemplari sciolti nuovi ed usati, perché la serie fu oggetto di pacchiane e sofisticate falsificazioni postume della soprastampa tipografica (almeno n. 4 tipi diversi conosciuti), utilizzando come base i similari francobolli Ruota del III° tipo della Repubblica; ulteriore attenzione: sono presenti anche annulli falsi o postumi, in particolare su documenti di storia postale; infatti nei giorni successivi al 15 Novembre ‘54 furono annullati alcuni documenti postali con i similari francobolli italiani in perfetta tariffa e francobolli soprastampati di Trieste, senza alcun valore postale, come complementari o chiudilettera.
Da Sabato 13 Novembre ’54 furono distribuiti nelle tabaccherie e nelle rivendite autorizzate i francobolli italiani, in particolare proprio della serie “Siracusana” non soprastampati, sono conosciuti documenti di storia postale con francobolli misti (Italia + Trieste) e anche valori gemelli annullati nei termini di validità (molto rari); esistono anche molti esemplari dell’AMG FTT annullati nei giorni immediatamente successivi (utilizzo errato), in particolare il 5 – 10 – 12 – 13 - 20 e 35 lire (chiaramente postumi).
Scheda Tecnica
Serie ordinaria dell’Italia Turrita, detta “Siracusana”, soprastampa tipografica AMG – FTT su una riga del tipo XIII/A modificata del Poligrafico di Roma, filigrana Ruota Alata del III° tipo diritta, posizione ND, emessa il 16 Giugno 1953 con i valori da 5 – 10 – 12 – 20 – 25 – 35 – 60 e 80 lire, il valore da 13 lire fu emesso il 01 Febbraio 1954; validità fino al 15 Novembre ‘54; catalogo Sassone dal n. 168 al n. 176, colori vari monocromatici, stampa in rotocalco in fogli di 100 francobolli ( x 4), dentellatura 14 per 14, ¼ a blocco, tirature ufficiali: il 5 lire n. 1.038.800, il 10 lire n. 563.400, il 12 lire n. 846.400, il 13 lire n. 198.000, il 20 lire n. 393.000, il 25 lire n. 2.095.800, il 35 lire n. 389.100, il 60 lire n. 592.900 e l’80 lire n. 386.200 esemplari (per un totale n. 198.000 serie complete potenziali).
Tiratura ufficiosa: le rese finali riconsegnate all’AMG e incenerite dopo il termine della validità il 15 novembre ‘54 furono in quantità insignificanti in rapporto alle loro ampie tirature per n. 7 valori, eccetto il 13 lire (n. 600 fogli interi per n. 60.000 esemplari riconsegnati all’AMG e in seguito inceneriti) e per l’80 lire (n. 820 fogli per n. 82.000 esemplari resi all’AMG e successivamente inceneriti); di conseguenza del 13 lire solo n. 138.000 e dell’80 lire solo 304.200 esemplari furono effettivamente venduti, e le serie complete potenziali si ridussero così a n. 138.000.
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