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La storia della posta? L'Accademia ve la racconta sul web

Per oltre mezzo millennio la posta è stata il più importante se non l'unico mezzo di comunicazione disponibile. Ecco perché la Posta risulta un protagonista di primo piano della Storia. Così inizia il messaggio di benvenuto del nuovissimo sito web che l'Accademia Italiana di Filatelia e Storia Postale apre oggi al pubblico. Ricchissimo di contenuti, www.accademiadiposta.it racconta la posta e il mondo della comunicazione scritta, in modo diverso dal solito. Un Dizionario dei termini filatelici e postali oltre ad una vasta e selezionata Bigliografia costituiscono i "pezzi forti". Ne abbiamo parlato con Franco Filanci, presidente dell'Accademia e ideatore del sito.

La storia della posta? L'Accademia ve la racconta sul web

L'Accademia Italiana di Filatelia e Storia Postale da oggi sbarca su Internet con un sito tutto nuovo (www.accademiadiposta.it), di facile navigazione e ricchissimo di contenuti - se non addirittura enciclopedico, pur con la "maneggevolezza" che deriva dall'uso del web -  come è naturale attendersi da un'Accademia "che pensa alla filatelia del nuovo millennio".

La storia dell'associazione (di cui fanno parte, da statuto, al massimo quaranta membri scelti tramite cooptazione tra i cultori di filatelia e storia postale che si sono particolarmente distinti per i loro studi e la loro attività pubblicistica) risale al 1996, con la rinascita dalla precedente Accademia filatelica e numismatica sorta nel 1976. Da allora ha realizzato convegni (il primo su "Posta e Comunicazione" è del 1998), libri ("Posta e francobollo, una storia da collezione" di Franco Filanci, attuale Presidente del sodalizio, e “La lettera e la storia postale” di Fedele e Tabarroni) e una rivista (l'ormai conosciutissima "Storie di Posta"), oltre a una intensa attività divulgativa e promozionale della filatelia attraverso gli scritti dei suoi membri su riviste e cataloghi.

Presidente Filanci, ma non esisteva già un sito web dedicato all'Accademia? Il nuovo sito www.accademiadiposta.it è solo un restyling grafico del vecchio (anch'esso pieno zeppo di contenuti) oppure è un nuovo contenitore letterario con... capitoli tutti nuovi?

E’ un qualcosa di nuovo che fa tesoro del vecchio, curato da Clemente Fedele. In pratica, proprio viste le difficoltà incontrate a causa della mancata partecipazione di molti, è un sito concentrato su una formula più di servizio al pubblico e meno di attualità, così da richiedere interventi poco frequenti e soprattutto non a scadenza periodica.

L'Accademia si presenta senz'altro in modo nuovo al suo pubblico. A parte il rinnovato aspetto grafico sembra che voglia raccontare qualcosa, ovvero la "piccola grande storia" della Posta, una posta da leggere e collezionare, a un pubblico diverso dal solito, più tecnologico e perché no, più giovane. Cosa c'è di così nuovo nello studio della materia postale e quali approcci innovativi alla filatelia propongono gli Accademici ai collezionisti del 2010?

Non c’è assolutamente nulla di nuovo nello studio della materia postale, se si esclude proprio lo studio, che il mondo e il mercato filatelici hanno sempre considerato un optional, o al massimo un lustrino per attirare nuovi clienti. Noi invece consideriamo basilare la conoscenza – in qualunque attività, anche la più ludica e hobbistica – e perciò intendiamo mostrare quanto possa essere ampio, appassionante, e culturalmente valido il mondo della posta, ieri come oggi; specialmente se ci si libera delle cattive abitudini acquisite nell’ultimo secolo di filatelia, e si tenta un approccio più aperto ai molteplici aspetti del composito mondo della lettera e della comunicazione.

Senza sminuire tutto il resto, ci sembra che le vere novità offerte dall'Accademia sul nuovo sito siano due: il Dizionario postale e filatelico italiano e la Bibliografia postale e filatelica italiana. Ce ne vuole parlare?

Premesso che un’occhiata ai due capitoli può valere più di tante parole, ci tengo a dire che la loro funzione è soprattutto di aiuto, al ricercatore come al semplice curioso. Il Dizionario, con un numero di voci più che doppio rispetto al mio primo pubblicato sugli Speciali di Cronaca filatelica, tocca ora anche termini desueti riscontrabili su testi del passato e altri nuovissimi introdotti dalla tecnologia e dalla sempre attiva burocrazia; con spiegazioni concise ma esaurienti, da vero dizionario, illustrazioni essenziali, e solo qualche approfondimento per casi insoliti, come il nome italianizzato dei comuni aostani durante il fascismo. Al contrario la Bibliografia non mira ad essere esaustiva ma a segnalare solo le opere che rappresentano un serio e valido aiuto, anche se talvolta datate, per il ricercatore e il collezionista.

Molto saggia l'idea di riproporre "online" il volume accademico "Posta e francobollo, una storia da collezione". Grazie a internet, un testo introduttivo al mondo postale e filatelico offerto "gratis" potrebbe persino attrarre l'attenzione di chi finisse, anche solo per caso, sul vostro sito. E' proprio uno dei benéfici vantaggi offerti da internet. Attualmente sono pubblicati solo alcuni capitoli del libro. Possiamo aspettarci di trovare anche i restanti, prima o poi?

Certo, ci sarà tutto, ovviamente ampliato e aggiornato come i primi due capitoli. Ma con calma, per favore. Un lavoro del genere dev’essere anche un piacere: non solo da leggere ma anche da scrivere!

Qualche parola su Storie di posta, l'ormai mitica pubblicazione dell'Accademia, della quale sul sito sono presenti tutti gli indici, gli editoriali, ed estratti dalle varie rubriche. Nata nel 1999 sotto forma di approfondimenti monografici – formula che evidentemente è piaciuta ai tantissimi lettori – all'inizio dell'anno è tornata alle pubblicazioni con una "nuova serie" edita da Unificato. Quali novità ci dobbiamo aspettare per i prossimi tempi?

Nessuna novità, nel senso che continueremo come prima a offrire molte novità. A cominciare dall’uscita semestrale, partenza a Verona. L’editoriale si sdoppia, anzi si triplica con interventi su collezionismo, posta e mercato; e ad occuparsene ci saranno esperti come l’ultimo Direttore generale delle poste, Enrico Veschi. Gli articoli, monografici, offriranno squarci anche su argomenti del tutto inediti, come gli obbiadini ottocenteschi, che probabilmente qualcuno ha in collezione senza neppure saperlo. E anche nelle rubriche faremo in modo di offrire sempre qualcosa di nuovo: un’informazione, una storia, uno spunto che noi per primi non ci aspettavamo. Come sempre in modo serio e documentato, come si conviene a un’Accademia, e insieme scorrevole e illustratissimo, come vuole il lettore d’oggi.

Parafrasando un famoso detto kennediano, inutile parlare di cosa può fare la filatelia (quella "istituzionale") per l'Accademia, quanto piuttosto cosa può (potrà e vorrà) fare l'Accademia per il mondo della filatelia (inteso questa volta come sano hobby culturale, attualmente in profonda crisi e con una pericolosa carenza di "seguaci")? L'uso di Internet può essere un valore aggiunto per migliorare e potenziare la diffusione della filosofia accademica e la divulgazione dello spirito collezionistico?

Fin dall’inizio l’Accademia si è imposta di non chiedere nulla a nessuno, ma di agire solo con i propri mezzi. Il suo obbiettivo primario è dimostrare che quello della filatelia non è solo un mercato più o meno florido e ampio, ma un vastissimo serbatoio di cultura, di conoscenza, di svago, per vari aspetti ancora inesplorato. E internet offre a questa nostra strategia comunicazionale due possibilità prima quasi impossibili: la prima è di contattare possibili interessati, e anche semplici curiosi, senza forzature e costrizioni, mostrando semplicemente quanto ricco, informativo, intrigante, storicamente appassionante possa essere il mondo della posta e del francobollo. L’altra è di mantenere in onda per anni e anni tutto questo materiale, evitando quello che riportiamo nel capitolo sugli “Zombi filatelici”; ovvero che dati anche importanti dopo qualche tempo (sempre più breve) vengano dimenticati, così che persino falsi e patacche periodicamente tornano alla ribalta, malgrado siano già stati svelati e denunciati. In pratica diamo un’aggiornatina all’antica saggezza: Verba volant, scripta manent, maxime in web.

A Franco Filanci e all'intera Accademia vanno i complimenti di Philweb per la nuova creatura "digitale" che va ad affiancarsi a quanto già da anni fanno in formato "analogico" per la filatelia italiana.

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