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Giovedì, 21 Novembre 2024
 
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Nuova grafica per Cronaca Filatelica di Gennaio

Esce con una rinnovata grafica interna il mensile dell'editoriale Olimpia di gennaio. Cronaca Filatelica, che pure mantiene la tradizionale copertina, si presenta con colori più sobri e testi dal carattere più leggero. Nulla cambia, invece, nei contenuti: decine e decine di news di attualità filatelica e postale con una cover dedicata a Luca Vangelli, direttore del Centro filatelico del Poligrafico intervistato insieme agli altri 11 artisti che realizzano tutti i francobolli italiani.

Nuova grafica per Cronaca Filatelica di Gennaio
La copertina è quella di sempre ma l'interno del nuovo numero in edicola di Cronaca Filatelica è completamente rinnovato. Segno dell'attenzione dell'editore (la fiorentina Olimpia) nei confronti della testata (che ha raggiunto il 38° anno d'età) e di un hobby che, cambiato profondamente negli ultimi anni, va coltivato e offerto ai lettori anche in termini di innovazione estetica.

Grafica interna, quindi, decisamente più snella: ha perso i colori sfarzosi, ai quali tuttavia ci eravamo abituati e che la rendevano così familiare e calda. Pure i caratteri dei testi si sono affinati avendo perso il classico stile grassetto. Restano, tuttavia, quelle piccole bandelle colorate (a simulare dei "cavalierini") che rendono distinguibili articoli e rubriche, come pure un sapiente uso di sfondi colorati e sfumature per evidenziare notizie importanti e inquadrare approfondimenti e dettagli.

E le novità non finiscono qui dato che proprio a partire da questo mese di Gennaio, CF accompagnerà la rivista cartacea con una newsletter periodica in formato completamente  elettronico che verrà inviata via email a tutti gli abbonati contenente notizie dell'ultima ora e anticipazioni.

Nulla è cambiato naturalmente a livello di contenuti, sempre ricchi e pieni di interessanti spunti soprattutto per chi dalla filatelia cerca "qualcosa in più". Come l'articolone di copertina dedicato al "Centro filatelico, fucina dei francobolli tricolori". Danilo Bogoni ha fatto visita al luogo in cui nascono i francobolli italiani, all'ultimo piano del palazzo dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato nel cuore di Roma, in cui lavora un team di professionisti della grafica composto da 4 incisori e 7 bozzettisti. Il Centro filatelico è coordinato da Luca Vangelli figlio di Emidio il grande disegnatore e incisore di francobolli italiani, predecessore di Luca alla direzione dello stesso Centro al cui interno operano artisti di cui normalmente conosciamo soltanto il cognome (da A. Ciaburro a R. Fantini, da A. M. Maresca a T. Trinca, solo per citarne alcuni) presente nelle scritte "in ditta" dei francobolli che realizzano. E che, invece, Bogoni ha voluto svelare con tanto di fotografia e biografia, dando spazio, a ciascuno, ad una breve intervista e all'elenco delle rispettive produzioni dentellate.

La prima emissione filatelica italiana dello scorso 2 gennaio rappresenta "L'omaggio di un sedicenne per una Signora sessantenne". Di Domenico Sabbioni, l'articolo prendendo spunto dal francobollo dedicato al sessantennale della Costituzione della Repubblica Italiana e nato da un concorso grafico di cui è risultato vincitore Luca Paolini, studente sedicenne dell'Istituto d'Arte di Faenza, descrive tutte le altre emissioni che hanno celebrato la Carta fondamentale e fondativa dello stato italiano entrata in vigore il 1° gennaio 1948.

Con Gabriele Fabris torna la storia postale "un pò per tutti", in particolare di quando "Un tempo per posta si poteva spedire di tutto". Altro che "PosteShop nei quali si vende di tutto un pò": svariate decine di anni fa le Poste "oltre a garantire lo scambio di messaggi e informazioni, promuovevano il commercio". Ed ecco allora nascere i cosiddetti Campioni senza valore, di cui si trova un primordiale riferimento nella legge di riforma postale del 1862. Perfezionato nel 1932 e scomparso del tutto a partire dal 1975 con l'accorpamento della tariffa con i Pacchetti postali, il Campione senza valore viene analizzato in ogni dettaglio, dalle tariffe alla sua definizione di tipo rigorosamente postale, sino ai metodi di confezionamento e ai materiali che vi si potevano includere.

Il Regno Unito ha dedicato la prima emissione 2008 allo scrittore Ian Fleming, autore tra l'altro delle storie di spionaggio di James Bond, "Agente 007 al servizio di Royal Mail" (di Noè Castagnaro). L'emissione inglese, peraltro costosissima essendo in vendita pure in versione fogliettata e librettata, celebra in 6 francobolli "oversize" altrettanti romanzi dedicati da Fleming all'Agente 007 raffigurati attraverso 24 copertine (quattro per ciascun romanzo) che si sono succedute nel corso del tempo. Le storie di spionaggio di James Bond fanno anche da sponda ad un curiosissimo articolo in cui si narra dei Cifrari in dotazione all'amministrazione postale dalla fine dell'800 sino ai primi anni '60, di "Quando cioè le Poste cifravano la corrispondenza telegrafica..." utilizzando appositi codici crittografici per evitare che le comunicazioni più importanti (ad esempio, tra le direzioni provinciali e tra queste e i funzionari ministeriali) potessero essere intercettate fraudolentemente.
Della crittografia telegrafica la Direzione Generale dell'amministrazione PT se ne avvalse anche durante il "periodo del folle boom filatelico degli anni Sessanta" per inviare "Telegrammi cifrati delle poste per la distribuzione del Buonarroti da 185 lire" o meglio per disporre la vendita contingendata (a non più di 4 esemplari a persona) del valore di Posta aerea dedicato alla Vergine del Michelangelo.

Che ci sia un "Divorzio in atto tra posta e francobollo" ne è convinto il Signor No, che nel suo corsivo di pagina 3, riflette e ci fa riflettere: "Al Ministero delle Comunicazioni vedono il francobollo solo come un fatto politico" e d'altronde "alle Poste è da quando hanno cominciato a diventare private che si stanno allontanando sempre più dai classici servizi di posta per dedicarsi a quelli finanziari". Le due istituzioni operano come "due separati in casa", ognuno per proprio conto, con strategie e politiche completamente differenti che costringono il francobollo... ad una profonda crisi d'identità: nè oggetto postale nè prodotto da collezione! E i collezionisti ne fanno le spese.

"Auto, un tema da cui farsi trasportare" è lo spazio Filgiovani di Nino Barberis: il mondo delle automobili può dare spazio a tantissime collezioni prendendo spunto dai temi ecologici, sociali e di attualità che gli gravitano intorno, dall'ambiente alle strade. Collezioni che i giovani possono realizzare con minima fatica (soprattutto in termini economici) e con l'aiuto di Internet e soprattutto di un potente motore di ricerca come Google, utile strumento per realizzare contenuti e didascalie: "con Internet", scrive il decano dalla filatelia giovanile, "non esiste più alcuna difficoltà a trovare quel che si vuole; la difficoltà sta soltanto nel riassumere le poche informazioni essenziali dal mare magnum del quale sono disperse".

Infine, ma non ultimo dato che le oltre 100 pagine di questo numero di CF sono piene zeppe di news dal mondo della filatelia e della posta, l'approfondimento mercantile di Sebastiano Cilio. "Incanti e fiere risollevano la filatelia" propone uno sguardo positivo, tendente al roseo, del mercato italiano: l'ultima asta Bolaffi ha venduto quasi tutto (collezioni dell'area Italiana ma soprattutto i pezzi di Lombardo Veneto che furono di Emil Capellaro) a prezzi particolarmente elevati e con alcune importanti sorprese. Pure il Veronafil di dicembre non ha deluso: molto pubblico e molti affari date anche le imminenti feste natalizie. Quasi tutti i commercianti sono rimasti soddisfatti : forte la richiesta dei minifogli dei "Diciottenni" mentre allo Stand delle poste sammarinesi il francobollo dedicato alle Pari Opportunità è stato venduto solo in quattro esemplari a persona.

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