Febbraio, mese degli innamorati per antonomasia. Non foss'altro che per la festa di San Valentino.
Per Cronaca Filatelica n.347, non poteva quindi essere più "azzeccato", fare un ben salto "Nel variopinto mondo dei Baci". Di quelli veri, naturalmente, ma anche della loro versione dentellata. E' Danilo Bogoni ad illustrare il significato dato nel corso dei secoli a questo "gesto" d'affetto (e non solo): l'apostrofo rosa tra le parole "ti amo" (come lo definì Cyrano de Bergerac) è il soggetto preferito anche sui francobolli che parlano di "amore", come i recentissimi dall'Islanda e, tornando indietro di qualche anno, da quello sammarinese firmato Filanci del 2002 sui cui campeggiano due carnose labbra femminili. Il bacio, che può anche essere un semplice saluto tra conoscenti o addirittura traditore come quello emblematico di Giuda, è il soggetto di decine di francobolli emessi da vari paesi del mondo, raffigurato in tutte le possibili declinazioni: il bacio come saluto affettuoso, il bacio in pittura, nella scultura, nel cinema, il bacio traditore, quello sulla lettera (stampigliato, se possibile, dal vivo!). Ma "L'amore al gusto di cioccolata a volte piace a vole no": come nel caso del bacio, castissimo, finito sul famoso pubbicitario "Perugina" del 1924: criticatissimo dalla morale dell'epoca, il 60c del Regno con bandella promozionale finì per non vedere mai la luce. Sorte ben diversa, con relativo successo postal-filatelico, toccato invece al 39c degli USA del 13 gennaio scorso e decicato al cioccolato Hershey.
Dal gesto del bacio al sentimento dell'amore, il passaggio è breve. E Franco Filanci ricorda di "Quando l'Amore viaggiava per posta", ovvero dei modi e delle forme escogitate dai fruitori dei servizi postali di tutti i tempi per inviare i loro messaggi d'amore. La necessità di garantire riservatezza aguzzò l'ingegno degli antichi come nel caso delle frasi d'amore celate al di sotto dei francobolli. E per chi, invece, non aveva problemi di privacy ecco allora il "Linguaggio dei francobolli".
Cinquant'anni fa esatti il Vaticano realizzò la seconda serie (uguale per immagini e tiratura) di un'emissione di posta aerea risalente al 1953: si trattava dei due alti valori, 500 e 1000 lire, raffiguranti l'enorme cupola di San Pietro, proprio come nell'emissione precedente. "Cupoloni identici solo all'apparenza", però, come invece osservano Gabriele Fabris e Giovanni Fulcheris: i francobolli del 1953 e quelli del 1958 sono del tutto diversi, sia per i dati tecnici che per quelli commerciali. E anche per gli usi postali: "più numerosi gli esemplari viaggiati dei valori del 1953, prodotti in tiratura più contenuta" e decisamente scarso l'uso dei Cupoloni del 1958.
Il francobollo dedicato al 100° anniversario della "Olivetti: orgoglio italiano nel mondo" (emssione prevista il 12 febbraio) offre lo spunto a Domenico Sabbioni per parlare di macchine da scrivere in filatelia. Macchine che "utilizzarono la pubblicità... anche attraverso le cartoline postali", come accadde con le americane Underwood (prima che venisse acquistata proprio dalla Olivetti nel 1959) e Corona.
Tantissima l'attualità su questo numero di febbraio. A cominciare dall'ultima seduta della Consulta, quella del 17 dicembre, piuttosto animata e con strascichi polemici. "Altro che ordinaria amministrazione", titola Danilo Bogoni, egli stesso consultore nell'organo tecnico del Ministero delle Comunicazioni: la riunione che nelle intenzioni del Ministro Gentiloni avrebbe soltanto dovuto mettere i sigilli al programma filatelico 2008 e iniziare a piantare i primi paletti per quello 2009, ha assistito alle dimissioni di Alberto Bolaffi e Umberto D'Arrò sulla questione dei francobolli per i Diciottenni. L'origine del malcontento (che in realtà è stato letale per l'emissione, tant'è che alla fine dei giochi, non s'è deciso nulla) è stata individuata nel tentativo di affidare ad una società esterna che si occupa di pubblicità su Internet (la Saatchi & Saatchi), la cura di questa delicata emissione: un progetto in cui il francobollo sarebbe divenuto un mero accessorio, incorporato in un badge con relativo codice alfanumerico (ma non esistono i microchip e le bande magnetiche?) con il quale i giovani avrebbero avuto accesso a numerosi benefici (non di natura filatelica, s'intende!).
Ma una novità la Consulta l'ha portata: la conferma che la Mondiale "Italia 2009" ci sarà. E' stata Marisa Giannini, direttore della Divisione Filatelia di Poste Italiane a darne comunicazione ufficiale proprio a Piero Macrelli, patron della Federazione, che da mesi e "con fatica" andava chiedendo una parola definitiva sull'esposizione internazionale italiana.
"E con la Mondiale... arrivano anche i francobolli", scrive Bogoni in "Area Italiana": infatti la futura "Italia 2009" potrebbe vedere i primi francobolli celebrativi già durante la prossima Milanofil di marzo. E mentre il programma filatelico italiano è stato ormai avviato (e a febbraio sono in arrivo emissioni originali come quella dedicata a Domenico Modugno e alla sua "Nel blu dipinto di blu"), nulla si sa per Vaticano e Poste Magistrali. Per San Marino bisognerà invece attendere sino alla fine del mese con il primo "pacchetto" di emissioni (Anno internazionale del Pianeta Terra, Centenario dell'Inter, 175° Anniv. del Primo ufficio postale sammarinese, Capolavori che ritornano). E nel "Fuori Sacco" una interessante, quando deludente notizia: i distributori automatici installati sperimentalmente presso l'ufficio postale di Piazza S. Silvestro a Roma sono stati definitivamente smontati. Sperimentazione finita "male", dato che non hanno quasi mai funzionato!
Bella l'idea di Nino Barberis, e destinata tanto ai giovani quanto ai "veterani", di consorziarsi per realizzare collezioni e partecipare a mostre. Sono molti "I vantaggi delle collezioni collettive", ammette Barberis: "anzitutto lo stimolo del lavoro di équipe", ma anche la possibilità di "sfruttare al meglio le tendenze e/o le conoscenze di ciascuno". Con l'aiuto di un buon leader, che dovrà "moderare certi entusiasmi ed evitare decisioni affrettate", il risultato del lavoro collettivo ne trarrà benefici.
Mercato tranquillo e momento giusto per comprare Repubblica, secondo Sebastiano Cilio, presidente della Borsa Filatelica Nazionale di Milano. E l'ora dei "Grandi saldi d'inizio d'anno", dal Gronchi alla Democratica, anche se alcuni "pezzi" restano non proprio alla portata di tutti, come il 1000 Lire pacchi Cavallino. "La speranza", dice Cilio nel suo Sguardo al Mercato, "è che l'anno nuovo segni una ripresa del collezionismo".
E' vero: i prezzi sono contenuti e piuttosto stabili, un ottimo momento per completare gl album, ma bisogna fermarsi a capire che strada ha intrapreso il collezionismo filatelico in Italia! E allora si torna ai baci di copertina, all'amore per i francobolli e a... "Tre regalini per San Valentino" da parte del Signor No. Regalini, in realtà, da fare alla filatelia nel suo insieme per difenderla dagli "attacchi subdoli e insidiosi di certa mentalità e di un certo mercato", da quei cataloghi "a riproduzione variabile dei francobolli" (più pregiati e costosi sono più grandi sono le riproduzioni a colori! E i meno preziosi? In bianco e nero se va bene.), dai "furbetti dell'affarino" (quelli cioè "che trasformano in rarità 'inedita', 'sottoquotata' e via inventando qualsiasi carabattola dentellata gli arrivi tra le mani") e da chi intona "il Nessun Legga di pucciniana citazione" ovvero da chi consiglia e pontifica senza aver mai letto un libro di filatelia.
Ecco un modo, dice il Signor No, "per dimostrare ai vostri francobolli tutta la vostra passione per loro".
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