Riccardo Bodo e Danilo Bogoni avevano già sperimentato la loro proficua collaborazione in un bell'articolo sulla Somalia in Amministrazione Fiduciaria Italiana comparso di recente su Cronaca Filatelica (n.371, Aprile 2010).
Si trattava evidentemente di un'anticipazione del volume "Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia (A.F.I.S.)" edito da Poste Italiane che gli autori hanno presentato qualche giorno fa durante il Romafil 2010.
L'argomento è di quelli avvincenti, a cavallo tra gli anni '50 e '60, forse un pò da specialisti (non fosse altro che per comprenderne appieno tutti gli aspetti storico-postali, è propedeutica la conoscenza della storia dell'Italia coloniale), ma tutto sommato di facile digestione per tutti, vuoi per l'economicità dei francobolli emessi durante il decennio di cui si parla, vuoi per la colorata gradevolezza dei soggetti.
Ma soprattutto perchè si tratta di un importante capitolo dell'Italia filatelica repubblicana, "una storia di francobolli e di posta che parla italiano", come ricordano in copertina gli stessi autori.
Una storia che prende le mosse nel 1950, con il ritorno delle truppe italiane in missione di pace nella ex colonia, occupata (e gestita postalmente) dalle forze britanniche sin dal 1941, anno della cacciata degli italiani dal Corno d'Africa. Nonostante la perdita totale dell'effimero impero coloniale, l'Italia uscita repubblicana, ma con le ossa rotte, dalla II Guerra mondiale, mostrò di possedere ancora un'anacronistica "nostalgia delle colonie", aggravata anche dal tragico quanto sconosciuto eccidio di Mogadiscio del gennario 1948 nel quale morirono 54 italiani.
Non solo per questi motivi, ma è certo che il "realismo diplomatico" di quel periodo portò ad una ricucitura dei rapporti tra Regno Unito e Italia e all'attribuzione a quest'ultima da parte delle Nazioni Unite del "mandato fiduciario" sulla Somalia.
Il volume di Bodo (uno dei massimi esperti italiani sull'argomento) e di Bogoni inizia con un inquadramento storico, sociale e militare della Somalia all'inizio del mandato per entrare subito nei fatti postali: i collegamenti interni ed internazionali (basati su linee aeropostali con l'Italia e altri paesi limitrofi), l'elenco di tutti gli uffici postali (per ciascuno è indicata anche la popolazione somala e italiana che doveva servire) e gli annulli. Il terzo capitolo è interamente dedicato alla storia filatelica dell'AFIS, "una storia abbastanza seria" - sottolineano gli autori - "con emissioni contenute, di solito legate ad eventi locali, largamente diffuse sul territorio per effettivo uso postale e con distruzione periodica delle giacenze". In tutto l'Amministrazione Fiduciaria Italiana emise 147 francobolli, un foglietto, 6 interi postali e altre 17 carte valori, tra bollettini per pacchi postali e vaglia, coupon-reponse, ecc.
La prima serie AFIS vide la luce il 1° aprile 1950, con nominale espresso nella nuova moneta, il "somalo", dalla non tanto vaga somiglianza con la vecchia emissione "pittorica" di epoca coloniale. Per ciascuna emissione viene riportata un'ampia descrizione, con riferimenti anche di tipo storico-postale, l'elenco dei valori, le tirature e moltissime immagini a colori.
E scorrendo le pagine del volume si scoprono argomenti interessanti e poco conosciuti della filatelia AFIS tra i quali l'emissione di soppiatto di un "foglietto demonetizzato" allegato in omaggio al Rapporto dell'Italia all'ONU del 1952, l'introduzione dei primi Aerogrammi realizzati sulla falsa riga di quelli inglesi pre-esistenti (introdotti nel territorio somalo ben prima che lo facesse la Madrepatria), le fibrillazioni nel mondo filatelico dovute a "voci" di speculazione su alcune emissioni.
Ma in fondo, come già detto, la vita filatelica AFIS fu tranquilla e con le serie "Università" e "Rifugiato" del gennaio 1960, si avviò a grandi passi verso la sua conclusione.
Un capitolo a parte è dedicato a Corrado Mancioli, uno dei maggiori disegnatori di francobolli della Somalia AFIS (sue sono ad esempio le bellissime serie Sport e Uccelli) ma anche di dentelli della Somalia indipendente, di San Marino e la stessa Italia (da ricordare quello emesso nel 1957 per il giro Europa).
L'attività filatelica, con l'utilizzo di FDC e annulli ufficiali emessi dalla Direzione postale dell'AFIS è descritta nel Capitolo V con una vasta dotazione fotografica. Un capitolo è invece dedicato alle Tariffe Postali.
Una storia filatelica "chiusa", quella raccontata da Bodo e Bogoni: un decennio scarso nel quale un paese così lontano (e così povero) come la Somalia ha utilizzato praticamente gli stessi "meccanismi" filatelici e postali dell'Italia. I francobolli, stampati perlopiù dal nostro Poligrafico, contengono ad esempio tutte le caratteristiche tecniche (errori e varietà compresi) dei dentelli italiani, come anche le procedure postali e la modulistica sono quelle utilizzate nella Madrepatria. Una storia che, tuttavia, può essere facilmente replicata, seppur in piccolo, in un album di francobolli, dato che la collezione intera dell'AFIS costa pochissimo rispetto alle tante soddisfazioni che può offrire.
Il volume di Bodo e Bogoni, 136 pagine a colori, è in vendita ad 8,00€ sul sito di Poste Italiane.
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