Qundo a partire dal 1° Ottobre 1947 fu ripristinato il servizio del trasporto e della consegna dei pacchi, l'amministrazione postale triestina pensò di emettere una prima serie ad hoc per il Territorio Libero sotto amministrazione alleata (AMG-FTT) soprastampando localmente su due righe i pacchi postali repubblicani divisi in due sezioni (bollettino e ricevuta) tra il 1947 e il 1948.
E proprio nella giornata del 1° ottobre videro la luce i primi 8 valori da 1, 2, 3, 4, 10, 20, 50 e 100 Lire con dentellatura 13¼ a Pettine (solo per il 100 lire anche dentellatura 13¼ per 14 Lineare), con filigrana Ruota Alata I° tipo e una tiratura ufficiale di n. 150.000 esemplari per nominale.
Ben cinque mesi dopo, il 1° Marzo 1948, gli altri 4 valori da 5, 200, 300 e 500 Lire, con le medesime caratteristiche e una tiratura di n. 150.000 esemplari per il 5 lire e solo n. 50.000 esemplari per gli altri tre alti valori. (si allega la foto con l’annullo I° giorno d’emissione).
Sin dall’inizio si venne a creare una situazione fortemente anomala e non prevista, poichè a causa dell’inflazione e del conseguente, deciso, aumento delle tariffe dei pacchi postali, per ben cinque mesi tutto il peso delle spedizioni andò a gravare sui due francobolli dal nominale maggiore, il 50 e il 100 lire, che vennero quindi utilizzati in strisce di multipli per servizio per la quasi totalità dei fogli distribuiti e dispersi a sezioni separate.
La fornitura iniziale inviata dal Poligrafico di Roma per la soprastampa locale del solo 100 lire azzurro era composta da 15.000 esemplari del 13 ¼ a pettine (n. 9/I del catalogo Sassone) e da n. 35.000 esemplari con dentellatura 13 ¼ per 14 lineare (n. 9, cat. Sassone), successivamente aumentata di altri n. 100.000 pezzi lineari a causa del rapido esaurimento della prima trance.
A parte una normale richiesta filatelica iniziale dei nuovi, come novità collezionistica, con pochissimi annullamenti dei due tipi a sezioni unite, di fatto quasi l’intera tiratura del n. 9/I a pettine andò dispersa per posta a sezioni separate nei primi due o tre mesi. Avvenne allora una curiosa quanto clamorosa invenzione commerciale filatelica: la sostituzione nella prima serie dei pacchi postali di Trieste composta da 12 valori, tutti dentellati 13¼ a pettine - già rara per le basse tirature degli alti valori e per il forte utilizzo postale - del 100 lire a pettine n. 9/I con il 100 lire azzurro dentellato 13¼ x14 lineare n. 9, francobollo considerato più comune e recuperabile sul mercato.
Il “povero” n. 9/I a pettine veniva così sfrattato e relegato a semplice varietà separata, dimenticato e sottovalutato dai collezionisti, per poter ricostruire più serie complete nuove ed usate a sezioni unite da trattare sul mercato filatelico.
Di fatto, al di là di queste decisioni e vicissitudini commerciali, il 100 lire n. 9/I a pettine resta un francobollo veramente raro e di difficile reperibilità. Per troppi anni sotto quotato a causa della sua esclusione dalla serie base, è reperibile nello stato di nuovo perfetto solo presso le migliori ditte; nelle aste filateliche più prestigiose è possibile tuttavia trovarlo anche ottimamente centrato. Rimane, invece, quasi introvabile l’usato a sezioni unite con annullo originale periziabile, spesso molto decentrato - l’esemplare proposto in foto è stato recuperato con grandi difficoltà in un'asta Svizzera - sono al contrario molto più reperibili le due sezioni separate annullate sui bollettini e sulle ricevute in strisce di multipli per il particolare utilizzo già descritto.
Sono discutibili anche le quotazioni di tutti i cataloghi per entrambi i 100 lire nuovi ed usati, le cui valutazioni non considerano l’effettiva rarità del n. 9/I pettine e curiosamente sottostimano fortemente anche il fratello n. 9 lineare che, pur stampato e distribuito in ben 135.000 esemplari, è stato in larghissima parte utilizzato e disperso per uso postale. La sua rarità è simile al 200 lire, al 300 lire e al 500 lire, che però erano stati soprastampati in soli 50.000 esemplari. Non ha alcun significato commerciale che a fronte di una tiratura in origine tripla, le quotazioni correnti del n. 9 siano di fatto un quarantesimo degli altri tre alti valori (15,00 euro contro 600 - 800,00 euro); questa anomala situazione di mercato altera profondamente il valore complessivo della prima serie nuova od annullata dei pacchi postali di Trieste, creando molta confusione tra i collezionisti.
Scheda tecnica: Lire 100 Pacchi Postali soprastampato AMG – FTT su due righe dalla tipografia Fortuna (TS), filigrana Ruota Alata del I° tipo posizione SB, emesso il 01 Ottobre ‘47, validità fino al 01 Gennaio ‘49; catalogo Sassone n. 9/I, CEI e Carraro n. 9, colore azzurro, dentellatura 13, 1/4 a Pettine, tiratura ufficiale n. 300 fogli per n. 15.000 esemplari.
Chi è Carlo Cervini: veronese, classe 1954, impiegato presso l'Ente Veneto Lavoro. Collezionista dal 1966, si occupa della filatelia dell'area italiana con particolare predilezione per Trieste, RSI e Occupazioni. Ha scritto articoli di carattere filatelico su La Ruota Alata (Afis) e sulla Voce Scaligera.
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