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Giovedì, 21 Novembre 2024
 
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Trieste 1947: il 100 lire Pacchi Postali con dentellatura a pettine

La filatelia del Territorio Libero di Trieste è una delle più affascinanti e, stranamente, tra le meno studiate dai collezionisti. Carlo Cervini, appassionato nel settore, propone un'interessante studio sul 100 lire Pacchi Postali triestino del 1947 con dentellatura 13 ¼ a Pettine. All'inquadramento storico-postale e ai dati tecnici, Cervini offre un personale giudizio economico e sul grado di rarità di questo francobollo.

Trieste 1947: il 100 lire Pacchi Postali con dentellatura a pettine

Qundo a partire dal 1° Ottobre 1947 fu ripristinato il servizio del trasporto e della consegna dei pacchi, l'amministrazione postale triestina pensò di emettere una prima serie ad hoc per il Territorio Libero sotto amministrazione alleata (AMG-FTT) soprastampando localmente su due righe i pacchi postali repubblicani divisi in due sezioni (bollettino e ricevuta) tra il 1947 e il 1948.

E proprio nella giornata del 1° ottobre videro la luce i primi 8 valori da 1, 2, 3, 4, 10, 20, 50 e 100 Lire con dentellatura  13¼  a Pettine  (solo per il 100 lire anche dentellatura 13¼ per 14 Lineare), con filigrana Ruota Alata I° tipo e una tiratura ufficiale di n. 150.000 esemplari per nominale.
Ben cinque mesi dopo, il 1° Marzo 1948, gli altri 4 valori da 5, 200, 300  e 500 Lire, con le medesime caratteristiche e una tiratura di n. 150.000 esemplari per il 5 lire e solo n. 50.000 esemplari per gli altri tre alti valori. (si allega la foto con l’annullo I° giorno d’emissione).

Sin dall’inizio si venne a creare una situazione fortemente anomala e non prevista, poichè a causa dell’inflazione e del conseguente, deciso, aumento delle tariffe dei pacchi postali, per ben cinque mesi tutto il peso delle spedizioni andò a gravare sui due francobolli dal nominale maggiore, il 50 e il 100 lire, che vennero quindi utilizzati in strisce di multipli per servizio per la quasi totalità dei fogli distribuiti e dispersi a sezioni separate.

La fornitura iniziale inviata dal Poligrafico di Roma per la soprastampa locale del solo 100 lire azzurro era composta da 15.000 esemplari del  13 ¼  a pettine (n. 9/I del catalogo Sassone) e da n. 35.000 esemplari con dentellatura 13 ¼ per 14 lineare (n. 9, cat. Sassone), successivamente aumentata di altri n. 100.000 pezzi lineari a causa del rapido esaurimento della prima trance.

A parte una normale richiesta filatelica iniziale dei nuovi, come novità collezionistica, con pochissimi annullamenti dei due tipi a sezioni unite, di fatto quasi l’intera tiratura del n. 9/I a pettine andò dispersa per posta a sezioni separate nei primi due o tre mesi. Avvenne allora una curiosa quanto clamorosa invenzione commerciale filatelica: la sostituzione nella prima serie dei pacchi postali di Trieste composta da 12 valori, tutti dentellati 13¼ a pettine - già rara per le basse tirature degli alti valori e per il forte utilizzo postale - del  100 lire a pettine n. 9/I  con il 100 lire azzurro dentellato 13¼ x14 lineare n. 9, francobollo considerato più comune e recuperabile sul mercato.

Il “povero”  n. 9/I a pettine veniva così sfrattato e relegato a semplice varietà separata, dimenticato e sottovalutato dai collezionisti, per poter ricostruire più serie complete nuove ed usate a sezioni unite da trattare sul mercato filatelico.

Di fatto, al di là di queste decisioni e vicissitudini commerciali, il 100 lire n. 9/I a pettine resta un francobollo veramente raro e di difficile reperibilità. Per troppi anni sotto quotato a causa della sua esclusione dalla serie base, è reperibile nello stato di nuovo perfetto solo presso le migliori ditte; nelle aste filateliche più prestigiose è possibile tuttavia trovarlo anche ottimamente centrato. Rimane, invece, quasi introvabile l’usato a sezioni unite con annullo originale periziabile, spesso molto decentrato - l’esemplare proposto in foto è stato recuperato con grandi difficoltà in un'asta Svizzera - sono al contrario molto più reperibili le due sezioni separate annullate sui bollettini e sulle ricevute in strisce di multipli per il particolare utilizzo già descritto.

Sono discutibili anche le quotazioni di tutti i cataloghi per entrambi i 100 lire nuovi ed usati, le  cui  valutazioni non considerano l’effettiva rarità del n. 9/I pettine e curiosamente sottostimano fortemente anche il fratello n. 9 lineare che, pur stampato e distribuito in ben 135.000 esemplari, è stato in larghissima parte utilizzato e disperso per uso postale. La sua rarità è simile al 200 lire, al 300 lire e al 500 lire, che però erano stati soprastampati in soli 50.000 esemplari.  Non ha alcun significato commerciale che a fronte di una tiratura in origine tripla, le quotazioni correnti del n. 9 siano di fatto un quarantesimo degli altri tre alti valori (15,00 euro contro 600 - 800,00 euro); questa anomala situazione di mercato altera profondamente il valore complessivo della prima serie nuova od annullata dei pacchi postali di Trieste, creando molta confusione tra i collezionisti.

Scheda tecnica: Lire  100  Pacchi Postali  soprastampato AMG – FTT su due righe dalla tipografia Fortuna (TS), filigrana Ruota Alata del I° tipo posizione SB, emesso il 01 Ottobre ‘47, validità fino al 01 Gennaio ‘49; catalogo Sassone n. 9/I, CEI e Carraro n. 9, colore azzurro, dentellatura 13, 1/4 a Pettine, tiratura ufficiale n. 300 fogli per n. 15.000 esemplari.

Chi è Carlo Cervini: veronese, classe 1954, impiegato presso l'Ente Veneto Lavoro. Collezionista dal 1966, si occupa della filatelia dell'area italiana con particolare predilezione per Trieste, RSI e Occupazioni. Ha scritto articoli di carattere filatelico su La Ruota Alata (Afis) e sulla Voce Scaligera.

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