È la notte del 25 ottobre 1921. Il treno direttissimo 86, partito da Reggio Calabria e diretto a Napoli, ha da poco lasciato la stazione di Sant'Eufemia. Le condizioni meteorologiche sono pessime: le piogge incessanti abbattutesi da giorni sul Meridione hanno ingrossato i corsi d'acqua oltre i livelli d'allerta. Anche il fiume Amato, quella notte, è in piena. Su di esso, in prossimità di San Pietro a Maida, sorge un piccolo ponte ferroviario che, di lì a poco, sarà attraversato dal direttissimo 86.
Il convoglio, come di consueto, arriva sul ponte a tutta velocità . Il macchinista Michele Morabito non può accorgersi che la massicciata sotto i binari ha già ceduto, ed è tragedia. La locomotiva e le prime due carrozze del convoglio finiscono nelle gelide acque dell'Amato, non lasciando scampo agli occupanti: si tratta del macchinista Morabito e di entrambi gli ufficiali postali in servizio nel vagone dell'ambulante, i napoletani Edoardo Cappuccio e Mariano Ferrara. Un miracolo, si dirà in seguito, poiché sul treno si trovavano in quel momento oltre mille persone, eppure a rovinare nell'alveo fluviale sono solo la carrozza bagagliaio e quella postale. Il grosso del convoglio rimane illeso sui binari.
Impressionante coincidenza, tra i passeggeri di quello sfortunato viaggio vi è anche l'on. Vincenzo Giuffrida, che all'epoca ricopriva il duplice incarico di Ministro delle Poste e Telegrafi e, ad interim, dei Trasporti. La sua carrozza si trova immediatamente dopo l'ambulante: appena pochi metri ed anche il Ministro avrebbe condiviso la sorte dei suoi tre sfortunati dipendenti.
I corpi sono rinvenuti solo il giorno seguente, molto più a valle rispetto al luogo della tragedia. Nessuna traccia, invece, dei dispacci postali, che sembrano spariti nel nulla. Una circostanza stranissima, al punto da insinuare negli inquirenti il dubbio che non di incidente si sia trattato, bensì di un attentato in piena regola messo in atto per rubare il prezioso carico postale del treno. Sul direttissimo 86, difatti, quella notte viaggiava la corrispondenza proveniente dalla Libia: assicurate e valori per cifre allora elevatissime. Un vero mistero, che tuttavia rimarrà insoluto.
Oggi, a 86 anni di distanza, il disastro ferroviario di San Pietro a Maida, nel quale trovarono la morte due impiegati postali, viene ricordato con un bollo postale speciale. L'occasione è un dispaccio straordinario richiesto a Poste Italiane da "La Tribuna del Collezionista", testata che già nel gennaio 2006 dedicò ampio risalto alla tragedia, pubblicando in anteprima l'immagine dell'unica lettera scampata al disastro giunta sino a noi.
Il dispaccio, organizzato in occasione della manifestazione filatelica "Napoli Colleziona", partirà da Napoli alle 21 di domenica 11 novembre ed arriverà a Monaco (Principato) alle 11 circa del giorno successivo, ricevendo l'annullo di arrivo delle Poste del Principato. A trasportare il sacco piombato sino a Monaco sarà Maurizio Prosperi, presidente del Circolo Filatelico "Tres Tabernae" di Cisterna di Latina.
Per l'accettazione della corrispondenza da inserire nel dispaccio, sabato 10 novembre sarà attivato presso la manifestazione filatelica (Palapartenope di Fuorigrotta, Via Barbagallo, 115) un servizio temporaneo con orario di apertura al pubblico 10/16.
I collezionisti potranno anche inviare le proprie commissioni per posta al referente per la filatelia della filiale di Napoli 1 (Poste Italiane S.p.A. - Filiale di Napoli 1 - Servizio Commerciale / Filatelia - c.a. G. D'Alise - Piazza Matteotti, 2 - 80133 Napoli). Le richieste dovranno comunque pervenire entro il giorno 9 novembre.
La corrispondenza da includere nel dispaccio dovrà essere regolarmente affrancata secondo le vigenti tariffe per la località di destinazione (minimo € 0,65 per invii prioritari normalizzati sino a 20 grammi).
Nel dispaccio saranno inclusi tutti gli oggetti regolarmente affrancati ed indirizzati alla località di destinazione (98000 Monaco, Principato di Monaco). Gli invii dovranno recare il nominativo di un destinatario (persona fisica o giuridica): non saranno ammessi oggetti recanti unicamente l'indicazione della località di destinazione o con indirizzo scritto a matita. Gli invii dovranno inoltre recare l'indirizzo del mittente, per la restituzione in caso di mancato recapito o di compiuta giacenza.
Poste ricorda, inoltre, che in occasione dei dispacci straordinari non è ammessa la bollatura a vista né l'autoprestazione
Vedi anche:
Dispaccio Napoli-Monaco: modificato l'annullo postale
Il convoglio, come di consueto, arriva sul ponte a tutta velocità . Il macchinista Michele Morabito non può accorgersi che la massicciata sotto i binari ha già ceduto, ed è tragedia. La locomotiva e le prime due carrozze del convoglio finiscono nelle gelide acque dell'Amato, non lasciando scampo agli occupanti: si tratta del macchinista Morabito e di entrambi gli ufficiali postali in servizio nel vagone dell'ambulante, i napoletani Edoardo Cappuccio e Mariano Ferrara. Un miracolo, si dirà in seguito, poiché sul treno si trovavano in quel momento oltre mille persone, eppure a rovinare nell'alveo fluviale sono solo la carrozza bagagliaio e quella postale. Il grosso del convoglio rimane illeso sui binari.
Impressionante coincidenza, tra i passeggeri di quello sfortunato viaggio vi è anche l'on. Vincenzo Giuffrida, che all'epoca ricopriva il duplice incarico di Ministro delle Poste e Telegrafi e, ad interim, dei Trasporti. La sua carrozza si trova immediatamente dopo l'ambulante: appena pochi metri ed anche il Ministro avrebbe condiviso la sorte dei suoi tre sfortunati dipendenti.
I corpi sono rinvenuti solo il giorno seguente, molto più a valle rispetto al luogo della tragedia. Nessuna traccia, invece, dei dispacci postali, che sembrano spariti nel nulla. Una circostanza stranissima, al punto da insinuare negli inquirenti il dubbio che non di incidente si sia trattato, bensì di un attentato in piena regola messo in atto per rubare il prezioso carico postale del treno. Sul direttissimo 86, difatti, quella notte viaggiava la corrispondenza proveniente dalla Libia: assicurate e valori per cifre allora elevatissime. Un vero mistero, che tuttavia rimarrà insoluto.
Oggi, a 86 anni di distanza, il disastro ferroviario di San Pietro a Maida, nel quale trovarono la morte due impiegati postali, viene ricordato con un bollo postale speciale. L'occasione è un dispaccio straordinario richiesto a Poste Italiane da "La Tribuna del Collezionista", testata che già nel gennaio 2006 dedicò ampio risalto alla tragedia, pubblicando in anteprima l'immagine dell'unica lettera scampata al disastro giunta sino a noi.
Il dispaccio, organizzato in occasione della manifestazione filatelica "Napoli Colleziona", partirà da Napoli alle 21 di domenica 11 novembre ed arriverà a Monaco (Principato) alle 11 circa del giorno successivo, ricevendo l'annullo di arrivo delle Poste del Principato. A trasportare il sacco piombato sino a Monaco sarà Maurizio Prosperi, presidente del Circolo Filatelico "Tres Tabernae" di Cisterna di Latina.
Per l'accettazione della corrispondenza da inserire nel dispaccio, sabato 10 novembre sarà attivato presso la manifestazione filatelica (Palapartenope di Fuorigrotta, Via Barbagallo, 115) un servizio temporaneo con orario di apertura al pubblico 10/16.
I collezionisti potranno anche inviare le proprie commissioni per posta al referente per la filatelia della filiale di Napoli 1 (Poste Italiane S.p.A. - Filiale di Napoli 1 - Servizio Commerciale / Filatelia - c.a. G. D'Alise - Piazza Matteotti, 2 - 80133 Napoli). Le richieste dovranno comunque pervenire entro il giorno 9 novembre.
La corrispondenza da includere nel dispaccio dovrà essere regolarmente affrancata secondo le vigenti tariffe per la località di destinazione (minimo € 0,65 per invii prioritari normalizzati sino a 20 grammi).
Nel dispaccio saranno inclusi tutti gli oggetti regolarmente affrancati ed indirizzati alla località di destinazione (98000 Monaco, Principato di Monaco). Gli invii dovranno recare il nominativo di un destinatario (persona fisica o giuridica): non saranno ammessi oggetti recanti unicamente l'indicazione della località di destinazione o con indirizzo scritto a matita. Gli invii dovranno inoltre recare l'indirizzo del mittente, per la restituzione in caso di mancato recapito o di compiuta giacenza.
Poste ricorda, inoltre, che in occasione dei dispacci straordinari non è ammessa la bollatura a vista né l'autoprestazione
Vedi anche:
Dispaccio Napoli-Monaco: modificato l'annullo postale
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