Inizia il 21 marzo la programmazione filatelica 2011 della Città del Vaticano. Oltre all'emissione congiunta con l'Italia per il 150° dell'Unità d'Italia - un foglietto e una serie di 6 francobolli - l'Ufficio Filatelico e Numismatico emette oggi un francobollo dedicato alla Santa Pasqua ed uno per ricordare il III Centenario della morte di Padre Eusebio Chini.
Sul dentello pasquale, introdotto già nel 2010 con il desiderio di realizzare una celebrazione filatelica fissa, è rappresentato il momento fondamentale della "missione salvifica di Nostro Signore" ovvero la Risurrezione. In particolare sul francobollo da 0,75€ (stampato da Sweden Post in offset, fogli di 10 esemplari e con tiratura di 600.000 serie complete) è raffigurato un affresco che si trova sulla parete ove è situata la porta di ingresso principale della Cappella Sistina. L’affresco, forse uno dei meno conosciuti della Cappella Sistina, è opera del pittore fiammingo Hendrick van den Broeck ed è una riproduzione di un dipinto originale del Ghirlandaio, andato distrutto dal crollo dell’architrave della porta nel 1522. Esso ben si inserisce tra i capolavori dei quattrocenteschi che affrescano le pareti e i grandiosi dipinti michelangioleschi.
Per celebrare, invece, Padre Eusebio Francesco Chini, missionario, esploratore gesuita, nato a Segno, nella Val di Non, nel 1645, la Città del Vaticano ha messo in campo un francobollo da 1,60€. Padre Chini, si legge nel bollettino ufficiale dell'emissione, "iniziò gli studi ginnasiali nel collegio gesuita di Trento e li completò in Tirolo dove, guarito da una grave malattia, fece voto di entrare nella Compagnia di Gesù per dedicarsi alle missioni nelle Indie. Qualche anno dopo l’ordinazione sacerdotale fu destinato invece alla missione nella nuova Spagna, l’attuale Messico, dove giunse nel 1681. Il suo apostolato fu decisamente particolare, durante quegli anni infatti Padre Chini percorse quasi tredicimila chilometri a cavallo attraverso il deserto, evangelizzando i popoli nativi incontrati sul suo cammino con visite regolari per istruzione, culto ed animazione di vita comunitaria. Ha combattuto la diffi denza locale ed i pregiudizi riconoscendo dapprima la dignità dei nativi e conquistando la fiducia della gente con cui entrava in contatto costruendo molte missioni. Dopo aver instaurato un rapporto di fiducia e di dialogo, insegnava loro a coltivare la terra, intorno ad una missione madre autonoma. Diede a queste popolazioni un’istruzione, un terreno e una fede da coltivare. La morte lo colse il 15 marzo 1711 ed il culto della sua persona si diffuse subito tra i fedeli ed i nativi del vasto territorio da lui evangelizzato".
Persino Papa Giovanni Paolo II, durante il suo viaggio pastorale in Arizona, elogiò il gesuita trentino: "con eccezionale abnegazione padre Chini lavorò instancabilmente per fondare missioni cosicché la buona novella di nostro Signore potesse radicarsi tra la gente che viveva qui". E proprio perchè, per i suoi spostamentei, era sempre in sella ad un cavallo, si conquistò il soprannome di "padre a cavallo". Così è, difatti, rappresentato sul francobollo vaticano, stampatdo dall'irlandese BDT in 200.000 serie complete.
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