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Olimpiadi e francobolli: inizia l'estate di Cronaca Filatelica

Un numero decisamente estivo, il 352 di Cronaca Filatelica che sta giungendo in questi giorni nelle edicole italiane. Copertina tutta dedicata alle imminenti Olimpiadi di Pechino 2008 (inaugurazione tra un mese circa): oltre a ripercorrere il cammino di avvicinamento ai giochi cinesi con i francobolli emessi a partire dal 2001, CF offre un amarcord di Otello Bortolato, uno dei maggiori protagonisti dell'olimpismo filatelico italiano. Due recenti emissioni filateliche sono lo spunto per due articoli dedicati alla serie delle Regioni d'Italia, che si conclude quest'anno tra le polemiche proprio come accadde al suo esordio nel 2004; e a Giacomo Puccini per le cui celebrazioni, ampiamente finanziate dallo stato tramite un apposito Comitato, è stato emesso l'ennesimo francobollo. E poi tantissimi articoli di aerofilatelia, tematica, interofilia e news di attualità filatelica da leggere tranquillamente sotto l'ombrellone.

Olimpiadi e francobolli: inizia l'estate di Cronaca Filatelica

Mancano ormai poco più di 30 giorni all'apertura dei XXIV Giochi Olimpici di Pechino e il team italiano si va man mano completando: sino ad oggi sono 324 gli atleti qualificati in 35 specialità olimpiche, da quelle più tradizionali come atletica, lotta e scherma, a quelle di più recente introduzione come il taekwondoo, il beach volley e naturalmente il calcio. Sport, quest'ultimo, che ha tenuto gli italiani con il fiato sospeso in occasione dei campionati Europei svoltisi a giugno tra Austria e Svizzera e che, insieme all'abbuffata di sport che ci apprestiamo a vivere in diretta da Pechino, rappresentano i due eventi sportivi per i quali verrà ricordata questa torrida estate 2008.

Il numero di Luglio-Agosto di Cronaca Filatelica, in edicola proprio in questi giorni, non poteva certo far finta di niente: copertina interamente dedicata a Pechino 2008 con una folla di cinesi festanti sui quali domina uno dei numerosi francobolli emessi per l'occasione con il logo della manifestazione.

Cover story affidata a Danilo Bogoni dal titolo "Il fuoco di Olimpia svela al mondo la Cina", un paese enorme di oltre 1,3 miliardi di persone con una capitale, Pechino, di oltre 15 milioni di abitanti cui le Olimpiadi hanno portato una ventata di vitalità e benessere ed una valanga di investimenti. Una Cina che si è dimostrata "generosa", ma con moderazione, anche in campo postale e filatelico, a cominciare dalla prima emissione del 2001 (tutte le altre sono illustrate e descritte nell'articolo) in cui compariva l'emblema, in seguito modificato, del grande evento sportivo. Sobrietà, quindi, nella produzione filatelica anche se con una particolarità: tutte le emissioni cinesi sono in doppia versione, su normale carta gommata e su supporto autoadesivo.

Olimpiadi e filatelia, ricorda Bogoni, sono sempre andate a braccetto: già la prima edizione delle Olimpiadi moderne organizzate in Grecia nel 1896 dal barone De Coubertin fu accompagnata da una serie di francobolli, la prima a tema olimpico e la più pregiata dell'intera raccolta dedicata ai giochi. L'ultimo ricordo dentellato, tutto italiano, è invece quello relativo alle Olimpiadi del 1908: Dorando Pietri taglia il traguardo della massacrante maratona londinese sorretto da un megafonista, aiutino che gli costò la squalifica.
Certamente da ricordare l'Olimpiade londinese del 1948 che fu accompagnata da una grande quantità di francobolli emessi in giro per il mondo. Di particolare interesse grafico e con un buon successo di vendite, sono quelli di Monaco con le vignette di Pierre Gandon e quelli inglesi dello stesso anno sovrastampati anche per alcuni territori d'oltremare della corona britannica. E proprio Londra, ricorda Bogoni, dopo le edizioni del 1908 e del 1948, "già pensa alle Olimpiadi del 2012".

A completare l'articolo dedicato ai giochi pechinesi c'è il racconto (una sorta di amarcord filatelico) di Otello Bortolato, uno dei protagonisti italiani della filatelia olimpica. Anche se, titola Bortolato, "Com'era dura la vita del collezionista olimpico"! Negli anni '60-'80, infatti, "l'olimpismo filatelico era vissuto con entusiasmo e assidua era la ricerca del materiale filatelico legato, soprattutto, alle prime dieci olimpiadi". In quel periodo era tutto più genuino e semplice e tutt'al più il vero problema era se collezionare "a soggetto" o "a tema". Ma Bortolato conclude con un interrogativo: "come approdare alla filatelia olimpica?" La risposta è purtroppo pessimistica: "se vedi uno sport, lo puoi apprezzare, partecipare, praticare, tifare". Per i francobolli non è più così: "se la rara corrispondenza che giunge in famiglia è priva di francobollo o spedita in abbonamento o affrancata con la TPLabel, allora non c'è speranza per tutta la filatelia".

Nota di vago pessimismo che si ritrova anche nelle parole di Nino Barberis, uno che ottimista lo è sempre stato occupandosi di filatelia giovanile dalle colonne di CF con il suo Filgiovani. Ed, invece, questa volta, è un pò più severo (scettico!?) del solito. Il motivo sta nell'uso che spesso si fa di tecniche e tattiche per avvicinare i giovani al collezionismo (ad esempio, disegnare un francobollo o fare un piccolo componimento attorno al soggetto di uno o più dentelli). "Sicuramente tutti i mezzi sono buoni per aiutare i bambini a rompere il ghiaccio con questo misterioso quadretto miniaturizzato che è il francobollo", sottolinea Barberis che subito ammette: "non mi risulta però si siano mai ottenuti successi significativi". Tuttavia, "il fine giustica i mezzi" e ogni iniziativa può aiutare, nonostante il numero di ragazzi convertiti alla filatelia con questi metodi sia del tutto irrisorio. Ottimista oltre ogni limite!

Con l'emissione dello scorso maggio dedidata a Molise, Sicilia, Valle d'Aosta e Veneto, "Chiude in salita il Giro delle Regioni". Gabriele Fabris ripercorre la genesi e la vita (polemiche comprese) della serie dedicata alle 20 regioni italiane, iniziata nel 2004: "Così come all'esordio, con la polemica innescata da Giovanardi riguardo il trattino omesso in Emilia-Romagna, anche la chiusura ha suscitato malcontento: questa volta", ricorda Fabris, "è stato Giorgio Pession, sindaco di Valtournenche, a puntare il dito sull'illustrazione del Cervino, immortalato per errore dal versante svizzero". Verissimo. Grossolana svista che però non ha assolutamente distratto i collezionisti da una serie tutto sommato gradevole, pur con numerose ripetizioni nei soggetti. Una serie di tipo regionalistico che sembrerebbe addirittura affondare le radici nella serie ordinaria del 1950: "Italia al lavoro, antesignana della serie Regioni", contiene infatti richiami a quei "lavori regionali" di un'Italia che ormai "non c'è più da molto tempo".
E, tuttavia, "I primi Regionali? I quattro Garibaldi del 1910": in assoluto, conclude Fabris, sono i francobolli venduti soltanto in Sicilia e nelle provincie meridionali con l'effige di Garibaldi a costituire il primo caso di francobolli italiani regionali. Anch'essi finiti nelle polemiche per essere stati venduti solo in alcune regioni.

Da un'altra recente emissione, quella italiana del 21 giugno scorso per i 150 anni dalla nascita del grande personaggio, prende spunto Domenico Sabbioni per parlare di "Puccini, il più invidiato...". Il grande compositore lucchese, infatti, "seguita ad essere premiato con riconoscimenti di ogni sorta" compresi quelli filatelici. A cominciare dall'emissione del 1958 per il centenario della nascita a quello del 1974 per il 50° della morte, sino a quello del 2004 per la 50a edizione del festival Puccini. Un Puccini, quindi, decisamente fortunato e "ricco" grazie ai generosi contributi che, ricorda Sabbioni, lo Stato ha concesso al Comitato appositamente costituito per le celebrazioni pucciniane del 2008.

Nell'ultima vendita all'asta della svizzera Investphila è stata dispersa la prestigiosa collezione della Russia imperiale di Paolo Bianchi: a fare "man bassa" dei documenti postali più importanti del grande paese metà europeo e metà asiatico sono stati proprio i filatelisti russi che da qualche tempo stanno facendo rientrare in patria un patrimonio filatelico disperso negli anni. "Dalla Russia con amore", titola Noè Castagnaro proponendo i principali realizzi ottenuti in asta con i primi francobolli russi (fino a 600.000 euro per un 10 kopechi non dentellato su busta) e affiancando una intervista a Bianchi, filatelista pluripremiato, attualmente impegnato nel settore dei francobolli locali russi, gli "Zemstvos".

L'Aerofilatelia, ormai quasi un appuntamento fisso di Mario Chesne Dauphinè, torna su CF con "Ala Littoria, rondine del regime", un articolo dedicato a quella che per un certo periodo fu addirittura la quinta compagnia area del mondo. "Tenacemente voluta dal regime fascista per motivi di prestigio e di potere", ricorda Chesne Dauphinè, l'Ala Littoria, creata nel 1934, costituì una formidabile innovazione per i collegamenti tra le varie zone del vasto impero coloniale italiano e di conseguenza per i servizi postali, di cui restano numerosissime tracce, alcune illustrate nell'articolo.

La rubrica di filatelia Tematica, affidata a Gabriele Fabris e Ernst Halsch, propone un annoso interrogativo: "Si dice Pintoricchio o Pinturicchio?". In realtà non è un grande problema, ammettono i due autori che ripercorrono la vita e le opere del grande pittore perugino attraverso i francobolli emessi, tra gli altri, da Italia, Smom ma anche da DDR, Isole Vergini, S.Kitts e Rwanda. Diminutivo o vezzeggiativo che sia, la denominazione "Pinturicchio" è stata ormai da tempo adottata dalle Poste Magistrali che ai dipinti di Bernardino di Betto, questo il suo vero nome, hanno dato ricorrente ospitalità sui propri francobolli.

Di stringente attualità filatelica è la rubrica dedicata alle Mostre a firma ancora di Noè Castagnaro: "Veronafil: tanta gente e data d'esordio dei cataloghi", raccoglie i giudizi dei principali operatori commerciali del settore sull'andamento della 110a edizione del convegno veronese. Complessivamente vivace e ben frequentato da collezionisti anche grazie all'ottimo allestimento nei padiglioni della Fiera del capoluogo veneto, Veronafil è stata anche teatro della riunione della Borsa Filatelica Nazionale e dei principali editori italiani che hanno deciso di presentare i nuovi cataloghi 2009 a Milano il prossimo 4 settembre.

L'ormai tradizionale Marianna francese che i francobolli ordinari dei cugini d'oltralpe sfoggiano ormai dalla prima serie datata 1944, è recentemente tornata in stampa con il nuovo profilo femminile del quasi settantenne Yves Beaujard. "La nuova Marianna d'Europa ha il volto della Bruni. Ma non ditelo ai francesi!" è il simpatico "Dentro la notizia" in cui ripercorrendo la storia della definitiva francese, si giunge all'ipotesi che nell'ultima versione potrebbe addirittura celarsi il viso della nuova ed italianissima moglie del presidente Sarkozy.

La nota di mercato è affidata, come sempre, a Sebastiano Cilio che titola "Incanto Bolaffi con la paletta tra i denti". L'allusione è all'aspra contesa per i lotti dell'area inglese battuti in asta Bolaffi a fine maggio e che ne ha fatto lievitare i prezzi. Positivo l'andamento del mercato italiano, anzi "per gli acquirenti privati il momento è propizio", suggerisce il presidente della Borsa Filatelica Nazionale, un "momento propizio per acquistare, non per vendere, e per realizzare qualche buon affare e qualche interessante investimento filatelico". In attesa della fine dell'estate quando sono previsti prezzi in salita. E mentre il Vaticano regge, e San Marino continua ad annaspare, si sta sviluppando l'interessante mercato delle lettere autografe di personaggi importanti che potrebbero costituire un buon raccordo tra filatelia classica e scrittura.

Ed infine, giusto per andare in vacanza con un pizzico di salmastra ironia, il Signor No nel suo Corsivo, ripensando ai risultati dei recenti Stati Generali francesi per la filatelia non va per il sottile: "... l'ultima volta ci fu la Rivoluzione!" allude alla volta precedente - era il 1789 - quando i francesi organizzando gli Stati Generali come assemblea a scopo consultivo tra i rappresentanti di nobiltà, clero e borghesia dettero il via alla più grande delle rivoluzioni: quella Francese, appunto! Un particolare che forse è sfuggito a Sarkozy e a La Poste quando hanno pensato di dare lo stesso nome all'evento filatelico nazionale che non è andato granchè bene e che anzi potrebbe essere la culla di una nuova rivoluzione, quella del "terzo stato" ovvero dei "poveri collezionisti" i quali, ironizza il Signor No, potrebbero già iniziare ad intonare il nuovo motto "Allons enfants de la Philatelie".

Cronaca Filatelica
Numero: 352, Luglio-Agosto 2008
Editoriale Olimpia SpA
Prezzo Copertina: 5,50€

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